CORONAVIRUS. Concerti su Rai5 (con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e l’Accademia di S. Cecilia), lirica (Manon Lescaut e Hansel & Gretel) e il balletto “La bayadère” con Roberto Bolle
Anche durante la settimana che chiude il mese di marzo 2020 per entrare in quello di aprile, Rai Cultura propone sul suo canale Rai5 una programmazione dedicata alla grande musica, tutti i giorni dalle 18 alle 20 circa, che si aggiunge alla già ricca offerta musicale della rete tv.
Il lunedì è il giorno dedicato all’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, e il 30 marzo 2020 alle 18 Rai5 ripropone un concerto che vede protagonista un autentico prodigio del panorama pianistico del nuovo Millennio: il russo Alexander Malofeev. Balzato alla ribalta internazionale grazie alla partecipazione al Concorso Internazionale Čajkovskij per giovani musicisti di Mosca, che gli è valsa il Primo Premio nel 2014, a soli tredici anni, Malofeev è già un fenomeno mondiale, con concerti al fianco di direttori come Myung-whun Chung, Dmitry Liss e Vladimir Spivakov. Con l’Orchestra Rai interpreta il Concerto n. 1 in si bemolle minore per pianoforte e orchestra op. 23 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, pagina fra le più amate dai virtuosi della tastiera, con cui Malofeev si è esibito per la prima volta in Italia nel 2017 al Teatro alla Scala sotto la direzione di Valery Gergiev.
Sul podio è impegnato Juraj Valčuha, già Direttore principale dell’Orchestra Rai dal 2009 al 2016 e attuale Direttore musicale del Teatro di San Carlo di Napoli, nonché Primo Direttore Ospite della Konzerthausorchester di Berlino. Insignito del “Premio Abbiati” 2018 come Migliore direttore d’orchestra, Valčuha ha collaborato con orchestre prestigiose come i Berliner Philharmoniker, i Münchner Philharmoniker, l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia e la Chicago Symphony Orchestra. In apertura di programma propone Othello op. 93 di Antonín Dvořák, ultimo tassello di un trittico di ouvertures da concerto scritte fra il 1891 e il 1892, che evoca con vivaci chiaroscuri l’amore accecato dalla gelosia fra gli shakespeariani Otello a Desdemona. Chiudono le Danze sinfoniche op. 45 di Sergej Rachmaninov, ultimo lavoro del compositore russo composto nel 1940 su commissione della Philadelphia Orchestra diretta da Eugene Ormandy. A tre anni dalla morte, Rachmaninov vi raccolse l’antica tradizione delle composizioni di argomento macabro, da Saint-Saëns a Strauss, legandosi fermamente alla civiltà tardoromantica ormai superata. La regia tv è a cura di Rossella De Bonis.
Il martedì è dedicato all’opera italiana, e il 31 marzo 2020 alle 18 su Rai5 va in onda la Manon Lescaut di Giacomo Puccini, andata in scena al Teatro Regio di Torino nel 2017. “È una musica cinematografica ante litteram, con una drammaturgia musicale basata su primi piani, controcampi, piani sequenza, che apre all’immaginario del teatro musicale soluzioni fino a quel momento inedite”. Così il direttore d’orchestra Gianandrea Noseda descrive l’opera, interpretata – insieme all’Orchestra e al Coro del Teatro Regio – dal soprano uruguaiano María José Siri nel ruolo del titolo; dal tenore americano Gregory Kunde come Renato Des Grieux; dal baritono slovacco Dalibor Jenis nei panni di Lescaut; e dal basso Carlo Lepore che interpreta Geronte di Ravoir. (Sopra il titolo: foto Ramella – Giannese).
L’allestimento del Teatro Regio, con la regia di Vittorio Borrelli, si caratterizza per una significativa convivenza tra realismo e simbolismo, pur nel rispetto dei dettami presenti nel libretto. L’ambientazione settecentesca è solare nel primo atto, dominata dagli ori e dal nero del palazzo di Geronte nel secondo, si tinge di un’atmosfera tenebrosa nell’atto del porto di Le Havre e si conclude con una distesa dominata da luci taglienti e nette per la “landa desolata” dell’ultimo atto. La regia televisiva è curata da Ariella Beddini.
Mercoledì è il giorno dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, e il 1° aprile 2020 alle 18 Rai5 trasmette un concerto del 2015 che vede protagonista il grande direttore d’orchestra austriaco Manfred Honeck. In programma l’ultima Sinfonia di Wolfgang Amadeus Mozart e la Prima di Gustav Mahler: due poli estremi che aprono rispettivamente al romanticismo e al Novecento. Entrambe note per un titolo solenne: la Sinfonia n. 41 in do maggiore KV 551 di Mozart è detta “Jupiter”, con rimando mitologico a Giove, mentre la Sinfonia n. 1 in re maggiore di Mahler è conosciuta come “Il Titano”, sottotitolo dato dal compositore stesso in occasione dell’esecuzione ad Amburgo del 1893.
Il giovedì tocca alla danza, e il 2 aprile 2020 su Rai5 alle 18 sono protagoniste due étoiles come Svetlana Zakharova e Roberto Bolle, insieme al corpo di ballo del Teatro alla Scala di Milano. Lo spettacolo proposto è La bayadère, uno dei balletti cardine del repertorio classico, che ha visto la sua prima assoluta a San Pietroburgo nel 1877. La versione ripresa e trasmessa da Rai5 è andata in scena nel 2006 al Teatro alla Scala con le coreografie di Natalia Makarova dall’originale di Marius Petipa, e la direzione musicale di David Coleman. Uno spettacolo carico di atmosfere esotiche, dove sullo sfondo di un’India da leggenda si consumano intrighi e drammi d’amore tra la bella Nikiya, danzatrice del tempio, il principe Solor e la figlia del Rajah Gamzatti. Protagonisti sul palco, oltre alla Zakharova (Nikiya) e Bolle (Solor), sono Isabelle Brusson (Gamzatti) e Bryar Rewisor (Il Gran Bramino). Le scene sono di Pierluigi Samaritani e i costumi du Yolanda Sonnabend. La regia televisiva è a cura di Tina Protasoni.
Venerdì 3 aprile 2020 nalle 18, sempre su Rai5, nello spazio riservato al repertorio operistico internazionale, va in onda la trasposizione televisiva del capolavoro di Engelbert Humperdinck Hänsel e Gretel, realizzata dalla Rai nel 1957 in lingua italiana. Un documento storico che vede protagonisti Fiorenza Cossotto e Jan Poleri, rispettivamente nei ruoli di Hänsel e Gretel, Vittoria Palombini come Strega Marzapane, Enrico Campi come Pietro, Maria Amadini come Geltrude, Jolanda Mancini nella parte del Nano sabbiolino e Margherita Benetti in quella del Nano rugiadoso. La direzione musicale è di Nino Sanzogno mentre la regia è curata da Vittorio Cottafavi.