Come può l’architettura migliorare la qualità della vita nei territori dove abitiamo? A Livorno dall’11 al 13 giugno la rassegna internazionale “Scaliurbani” aperta anche ai cittadini
Una manifestazione di portata nazionale, che per 3 giorni porrà Livorno al centro di una rassegna che rappresenta un’occasione per esprimere, attraverso l’architettura, il desiderio per una migliore qualità della vita sui territori che abitiamo. Non dovrà essere un momento esclusivo per gli addetti ai lavori, tutt’altro: sarà un evento aperto a tutti, una chance per incontrare il pubblico e la società civile, per riconoscere l’architettura come elemento peculiare per tutti i cittadini.
Questo è “Scaliurbani – Conversazioni di architettura”, il primo evento nel suo genere organizzato a Livorno, una rassegna internazionale di architettura che si svolgerà nei giorni 11, 12 e 13 giugno 2019 nella cornice della Fortezza Vecchia, dove per 3 giornate ci saranno tante iniziative e ospiti di prestigio ad arricchire il programma. A cura dell’Ordine degli architetti PPC (pianificatori, paesaggisti, conservatori) di Livorno, la manifestazione gode dei patrocini di: Consiglio Nazionale Architetti PPC, Federazione Architetti PPC Toscani, INU – Istituto Nazionale di Urbanistica, Regione Toscana, Comune di Livorno, Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Ance Toscana, Anci Toscana, AAA Italia (Associazione Nazionale Archivi di Architettura Contemporanea) e Do.Co.Mo.Mo. Italia (Documentation Conservation Modern Movement). Questi, invece, i partner della manifestazione: Arredoline, Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci, Edilizia Acrobatica, Graphisoft, Porcelanosa Grupo, Mef (sopra il titolo, da sinistra Roberto Pullerà, Stefano Passamonti e Daniele Menichini alla presentazione dell’evento).
«Riteniamo quanto mai necessarie le “Conversazioni di Architettura” – afferma l’architetto Daniele Menichini, presidente dell’Ordine degli architetti PPC di Livorno – che abbiamo pensato di portare a Livorno con l’organizzazione di questa manifestazione di interesse nazionale, per rivendicare la centralità dell’architettura come arte politica per concorrere alla costruzione di uno spazio pubblico e di una qualità dell’abitare al fine di stimolare le risposte delle istituzioni e collettività. Una esperienza a cui affidare il ruolo di provocatore, perché l’architettura, nella sua ricerca, deve continuare a suscitare desiderio e domanda». L’iniziativa nasce sulla scia di due momenti importanti sia per la Toscana che per il Paese: l’istituzione nel 2017 del Premio di architettura della Toscana (PAT) – promosso dal Consiglio Regionale della Toscana, insieme agli Ordini degli architetti PPC della Toscana e ad Ance Toscana – per stimolare la riflessione intorno all’Architettura contemporanea, in quanto elemento determinante della trasformazione del territorio e in quanto costruttrice di qualità ambientale e civile.”; e l’VIII° Congresso Nazionale degli Architetti, svolto a Roma nel luglio 2018 e che aveva il simbolico titolo di “Abitare il Paese”.
Dati il grande interesse e l’importanza dell’iniziativa, è stato lanciato anche un bando per il logo e lo slogan della manifestazione, aperto a tutti gli Architetti d’Italia proprio perché il confronto sul tema dell’Architettura fosse il più ampio e aperto possibile e investisse un’intera comunità di professionisti. A vincere è stato l’architetto Stefano Passamonti, iscritto all’Ordine di Milano, con il suo slogan “Scaliurbani”, nato giocando sulle parole scalo, Livorno e urbano, abbinate alla grafica che richiama i bastioni delle celebri fortificazioni della città.
SCALIURBANI: 3 GIORNI RICCHI DI APPUNTAMENTI. Incontri, conferenze, tavole rotonde e mostre secondo due ordini di grandezza: uno di ordine nazionale/internazionale, intorno alle questioni fondamentali suggerite dal tema e legate all’evoluzione dell’architettura nel tempo presente e che vedranno la presenza di ospiti nazionali e internazionali; uno di ordine territoriale, legato ad aspetti più focalizzati al territorio di riferimento della rassegna, con esposizione di progetti e ricerche avviate da studi di architettura, associazioni e istituzioni. Durante lo svolgimento della manifestazione saranno organizzate: visite guidate ad architetture del territorio, workshop, presentazioni libri sul tema, tavole rotonde, incontri tematici con la società civile e le imprese.
L’auspicio è che le istituzioni comincino a considerare sempre più l’architettura come uno degli strumenti di governo del territorio e non come un ripiego. Troppo spesso in passato abbiamo avuto un’architettura chiamata a porre un bell’oggetto in mezzo alla città non potendoci occupare della città. Le “Conversazioni” dovranno provocare la voglia di sperimentare qualcosa di diverso, anche con noi stessi in quanto pubblico. Non dovranno limitarsi a fornire le ultime novità, bensì dovranno essere un modo per fare cultura trovando connessioni e stimoli nuovi, nonché riflettendo anche sullo scollamento tra Architettura e società civile, che ha condotto a fenomeni di urbanizzazione critici e caratterizzati dall’assenza di spazi pubblici o sviluppi governati dall’indifferenza come le periferie. «Ribadire che l’assenza di architettura – sostiene l’architetto Marco Del Francia, consigliere coordinatore del Dipartimento cultura dell’Ordine degli architetti PPC di Livorno – impoverisce il mondo e riduce il benessere conseguito con lo sviluppo economico e demografico non è mai abbastanza ridondante. La rassegna vuole essere occasione per tornare a esprimere, attraverso l’Architettura, un forte desiderio per la qualità dello spazio nel quale viviamo, una ricchezza da tutelare, da rinnovare e da creare; non dovrà quindi essere un evento di architettura, ma occasione per riprendere un dialogo con il pubblico e la società civile, nel far riconoscere l’Architettura come elemento indispensabile per ciascuno in quanto cittadino; riscoprire il ruolo culturale dell’architetto; un momento in cui le autorità e le istituzioni trovino degli spunti per dare una più precisa sostanza all’aspetto normativo, in merito ad esempio al consumo di suolo, al tema delle periferie, della riqualificazione e della rigenerazione».