Cinematopie: presagi, inquietudini, aneliti. Prorogata fino al 31 agosto la mostra allestita nella Biblioteca dei Bottini dell’Olio di Livorno. Una riflessione su utopie e distopie delineate anche dal cinema

La mostra “Cinematopie: presagi, inquietudini, aneliti” si è aperta al pubblico mercoledì 2 agosto negli spazi della Biblioteca dei Bottini dell’Olio. Visto il successo di presenza è stata prorogata per tutto il mese di agosto 2023.

L’esposizione è stata visitata da numerosi curiosi e appassionati d’arte, nei cinque giorni del Festival Effetto Venezia. Fin dalla prima sera sono stati moltissimi i visitatori che hanno partecipato al vernissage, e quelli che nei giorni successivi sono entrati nella Biblioteca Bottini dell’Olio per visitare le opere in mostra.

Nei primi giorni, le sale che ospitano la rassegna sono state animate delle performance di Sheyla Micheletti.

La performer pisana, classe 1992, ha realizzato attraverso un processo performativo due Comfort-Zone e Etereotopie. L’artista si è ispirata alle riflessioni del filosofo francese Michel Foucault, è ha ricoperto la mobilia di un tipico salotto borghese (poltrone, divano, un tavolo da fumo corredato di riviste, telefono e pc) con dei teli di plastica nera, ricamandovi sopra alcune parole coniate dallo scrittore francese.

Il materiale, rifiuto della nostra società ha concettualmente fatto sparire gli elementi della nostra quotidianità, alterandone la percezione. Nella performance Etereotopie, ha invece ricamato durante tutti i giorni di mostra un panno posto su un telaio, alcune frasi dalla Città del Sole di Tommaso Campanella. Attualmente le due opere realizzate, sono visibili in mostra.

La mostra “Cinematopie: presagi, inquietudini e aneliti” è stata quindi prorogata per dar modo, a chi non l’avesse ancora vista di visitarla. La rassegna sarà aperta per tutto agosto, seguendo gli orari della Biblioteca, che è aperta dal lunedì al sabato di mattina, dalle ore 8:30 fino alle 13:30 e la domenica dalle 10:30 fino alle 13:30. Sarà inoltre aperta, in occasione di due appuntamenti del Livorno Music Festival anche in orario serale, il 19 e il 24 agosto.

La mostra è articolata in tre sezioni: la prima con una riflessione sui concetti di utopia attraverso alcuni testi antichi, libri e dvd e un avatar virtuale che funge da guida; la seconda dedicata al corpo in cambiamento, e la terza ai luoghi dell’utopia.

Sono molte le suggestioni affrontate dalle opere in mostra, il rapporto con la tecnologia e la natura, l’identità e il sesso, l’invecchiamento della carne e molto altro ancora.

La mostra propone una riflessione sui concetti di utopie e distopie delineati anche dal mondo del cinema.

L’esposizione collettiva indaga attraverso il lavoro di tredici artisti emergenti l’immaginario cinematografico di scenari futuri sia nella loro valenza negativa che positiva, in un percorso di pittura, scultura, grafica, performance e nuove tecnologie.

Partecipano alla mostra: Federica Balestri (1986), Jacopo Dimastrogiovanni (1981), Asya Dell’Omodarme (1997), Lorenzo Dominici (1997),  Francesco Ferrara (1998), Stefano Lenzi (1997), Costanza Lettieri (1994), Sheyla Micheletti (1992), Paulo Mucca (1985), Matteo Pannocchia (1990), Giovanni Ricci (1990), Eleonora Rotolo (1988), Betty Salluce (1992)