“Chiamatemi Marconi. Storie di mare” di Athos Bigongiali e Oreste Verrini al Giardino La Nunziatina di Pisa. Il 14 luglio alle ore 18
Giovedì 14 luglio 2022 alle 18.00, presso il giardino di La Nunziatina, avrà luogo la prima presentazione pisana dell’ultimo lavoro letterario di Athos Bigongiali e Oreste Verrini (foto sopra il titolo, rispettivamente a destra e a sinistra), “Chiamatemi Marconi. Storie di mare” (Edizioni ETS). Con gli autori saranno presenti Fabrizio Franceschini,professore di storia della lingua italiana, Università di Pisa, e Alessandro Agostinelli, scrittore e direttore del Festival del Viaggio. Conduce Biancamaria Majorana, editor del libro.
«Il mare è il luogo deputato del viaggio. Lo è fin dai tempi antichi e lo è rimasto e non c’è cielo né terra che regga il confronto: il vero, classico viaggio è per mare».
È partendo da questa affermazione che si apre il nuovo libro scritto per Edizioni ETS da Athos Bigongiali e Oreste Verrini, che inaugura Gunga Din, la nuova collana della casa editrice, diretta da Franco Cardini e Alessandro Agostinelli, dedicata al tema del viaggio.
Il libro, a giorni disponibile in libreria, è una raccolta di racconti di mare che ripercorre le incredibili avventure vissute dal marinaio Renzo, chiamato Il Marconi, partito dai monti della Garfagnana, in un’epoca, quella tra gli anni ’60 e gli anni ’90, così lontana dal nostro odierno sentire, da potersi definire quasi «mitica».
Singapore, Patagonia, India, Canada, Amazzonia e Mar dei Caraibi diventano lo sfondo di inseguimenti, imboscate, tempeste e naufragi, ai quali si intrecciano risse, racconti di fantasmi, apparizioni, incontri con popoli indigeni e gesta di mitici capitani.
Storie reali che, per quanto surreali e ingigantite dal passaparola possano sembrare, sono tutte vere perché, come dice, alla fine del libro, l’ufficiale marconista partito dall’Appenino per vedere il mondo, «i marinai non raccontano mai bugie».
La serata proseguirà a tema mare sulle note del piano di Maura Balzini, live ogni giovedì per l’estate del Giardino La Nunziatina. La sua musica ha accompagnato per anni le crociere sul Mediterraneo.
Athos Bigongiali, scrittore, fa il suo esordio narrativo con Una città proletaria (Sellerio, 1989), da cui è stato tratto anche uno spettacolo teatrale. Autore di numerosi libri, ha pubblicato Avvertimenti contro il mal di terra (1990), Veglia irlandese (1992) e Lettera al Dr. Hyde di R.L. Stevenson (1994). Tra le sue numerose pubblicazioni anche Le ceneri del Che (1996), Ballata per un’estate calda (1998), Pisa una volta. Una storia illustrata (2000), Il Clown (2006) e L’ultima fuga di Steve Mc Queen (2009). Autore di dieci radiodrammi per la RAI, Athos Bigongiali collabora alle pagine culturali di vari giornali e riviste ed è membro di giuria di vari Premi Letterari.
Oreste Verrini, laureato in Economia e Commercio all’Università di Pisa, dove insegna, vive da tempo in Lunigiana, spostandosi spesso in Garfagnana. Nel 2019 ha pubblicato per Fusta Editore Madri Sulle orme del pittore Pietro da Talada lungo l’Appennino Tosco Emiliano, vincendo nel 2021 il premio nazionale Franco Piccinelli. È coautore del programma radiofonico Passi Paesi Parole – narrazioni a mezzacosta, dedicato alle problematiche delle Aree interne e dei territori montani.
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I PROSSIMI EVENTI
Il Giardino La Nunziatina, nel centro storico di Pisa a due passi da Corso Italia, è un’arena estiva con cocktail bar, spuntini e area bimbi. Ingresso libero; aperto dalle 18 alle 24
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STORIA DEL GIARDINO
La fama del giardino di palazzo Mastiani Brunacci, per l’identità esclusiva, per la rarità delle sue piante e per il suo assetto, si deve a Elena Amati, che sposò il cavalier G. F. Mastiani Brunacci, il più ricco dei maggiorenti pisani. Sia il palazzo che il giardino nel XIX secolo furono l’occasione mondana più ambita dell’aristocrazia e dei grand tourist: Madame de Staël, la contessa d’Albany, la duchessa de Berry, Vittorio Alfieri, lord William Hamilton, Elisa Baciocchi Bonaparte, Cammillo e Paolina Borghese, i principi Torlonia, Giacomo Leopardi, furono gli ospiti con i quali Elena aveva rapporti di consuetudine. Non conosciamo il nome del progettista, per l’irreparabile perdita dell’archivio familiare, ma si può ipotizzare che la Mastiani si sia affidata all’architetto Gherardesca che in quel periodo aveva realizzato il monumentale scalone del palazzo e il limitrofo giardino Venerosi Pesciolini.
Nel 1805 lo scienziato Gaetano Savi dedicò alla Mastiani il suo trattato Materia Medica vegetabile Toscana, perché la gentildonna aveva voluto nel suo palazzo un vago Giardino in cui “le piante più belle formano un variato spettacolo”. Sappiamo così che nel Giardino erano presenti i rari Gymnocladus Canadensis, il Laurus Camphora, originario del Giappone, la Sophora Tetraptera, originaria della Nuova Zelanda.
Coevo al trattato del Savi, probabilmente di sua mano, è un rarissimo opuscolo Catalogo delle piante del Giardino Mastiani. Una carta eseguita dall’ingegnere Giacinto Van Lint ci restituisce una pianta del giardino con la presenza, addossata ad un muro di recinzione, di una nicchia a grottesca (forse con statua), di una fontana, di aiuole articolate secondo geometrie e simmetrie ben precise, piedistalli su cui poggiavano i vasi delle piante di agrumi. Il giardino, dopo un periodo in cui è stato cinema all’aperto, è stato riaperto al pubblico solo nel 2021.