APRILE, MESE JAZZ / 2. A Livorno c’è anche una mostra di Claudio Calvetti dedicata ai grandi musicisti. Appuntamento da martedì 2 allo Chalet della Rotonda
Al via l’8°edizione del JAM – Jazz Appreciation Month Livorno, International Jazz DayUNESCO – Livorno, aprile 2019, a cura del Comitato UNESCO Jazz Day Livorno con il patrocinio dell’UNESCO – Organizzazione delle Nazioni Unite in collaborazione con il Comune di Livorno e con il Club UNESCO di Livorno. L’evento musicale si svolge in occasione dell’International Jazz Day promosso dall’Unesco nel mese di primavera (il 30 aprile è giornata mondiale Unesco del Jazz). Il primo appuntamento si svolgerà martedì 2 aprile 2019, allo Chalet della Rotonda, viale Italia 136 – Rotonda di Ardenza, con l’inaugurazione, alle ore 17.30, della mostra di Claudio Calvetti “Jazz in Frame”. Fino a lunedì 30 aprile 2019.
Claudio Calvetti espone opere di musicisti, rappresentati nei momenti della loro
massima espressività. Calvetti inizia a dipingere alla fine degli anni ’70 da autodidatta per poi frequentare dai primi anni ’80, in due riprese (Scali Rosciano e Villa Trossi), la Libera Accademia Trossi Uberti. “Non si pone limiti nei soggetti da rappresentare ne nello stile o nelle tecniche, siano queste puramente grafiche, china, carboncino, sanguigne, pastelli, acquarelli… o maggiormente pittoriche come acrilico o olio. La musica e il Jazz in particolare, hanno stimolato la sua produzione divenendone i soggetti preferiti.
“…la sua recente produzione è consacrata ai protagonisti del Jazz. Claudio Calvetti usa gli acrilici, da cui trae una luce ardente, per i retaggi tribali propri del Jazz, trascinati in un ambiente, la storia della musica colta, classica e calibrata, perturbata dalla forza della dinamica tematizzata e posta in primo piano dal sax, dal contrabbasso, dalla chitarra o dal piano solo. Nell’amplificazione anche dei formati, il pittore livornese riconsegna così nomi celebri di Fresu, Rava, Davis, Evans, Clapton, autoproiettati nella dimensione alta del suono, nella forza dell’uomo performer, a tu per tu con la sua stessa solitudine.” (Note critiche di Elena Capone)