Alessio Boni è “Don Chisciotte”, ma il Comunale di Pietrasanta (per il 13 febbraio) è già sold out. Prossimo appuntamento il 27 con “Tartufo” di Molière
La data è certamente la più attesa del cartellone 2019/2020 del Teatro Comunale di Pietrasanta, tant’è che da più di tre settimane la Fondazione Versiliana ha già esaurito tutti i biglietti disponibili. Coraggioso, visionario, poetico e ironico il “Don Chisciotte” di Alessio Boni (sopra il titolo, foto Gianmarco Chieregato) e con Serra Yilmaz nelle vesti di Sancho Panza è pronto ad andare in scena giovedì 13 febbraio 2020 alle 21.00, sesto titolo della stagione invernale di spettacoli promossa e organizzata dalla Fondazione Versiliana insieme a Fondazione Toscana Spettacolo con la consulenza artistica de Lo Studio Martini.
Liberamente ispirato al capolavoro di Miguel de Cervantes, il Don Chisciotte diretto dallo stesso Alessio Boni insieme a Roberto Aldorasi e Marcello Prayer, nel riadattamento di Francesco Niccolini, è una storia fatta di coraggio e di sana follia, la storia del cavaliere errante per eccellenza con una drammaturgia che si regge in perfetto equilibrio sui tre cardini dell’ironia, della poesia e del sogno.
Un eroe visionario che lotta contro mulini a vento e saraceni inseguendo ideali etici perduti, un pazzo romantico, dal cuore d’oro che è riuscito a conquistare tutti, sani e matti.
“La lucida follia – spiega Alessio Boni nelle note di regia – è quella che ti permette di sospendere, per un eterno istante, il senso del limite: quel “so che dobbiamo morire” che spoglia di senso il quotidiano umano, ma che solo ci rende umani. L’animale non sa che dovrà morire: in ogni istante è o vita o morte. L’uomo lo sa ed è, in ogni istante, vita e morte insieme. Emblematico in questo è Amleto, coevo di Don Chisciotte, che si chiede: chi vorrebbe faticare, soffrire, lavorare indegnamente, assistere all’insolenza dei potenti, alle premiazioni degli indegni sui meritevoli, se tanto la fine è morire?
Don Chisciotte va oltre: trascende questa consapevolezza e combatte per un ideale etico, eroico. Un ideale che arricchisce di valore ogni gesto quotidiano. E che, involontariamente, l’ha reso immortale. È forse folle tutto ciò? È meglio vivere a testa bassa, inseriti in un contesto che ci precede e ci forma, in una rete di regole pre-determinate che, a loro volta, ci determinano? Gli uomini che, nel corso dei secoli, hanno osato svincolarsi da questa rete – avvalendosi del sogno, della fantasia, dell’immaginazione – sono stati spesso considerati “pazzi”. Salvo poi venir riabilitati dalla Storia stessa.
Il prossimo spettacolo in scena al Teatro Comunale di Pietrasanta sarà “Tartufo” di Molière con Giuseppe Cederna, Vanessa Gravina e Roberto Valerio in programma giovedì 27 febbraio 2020 (con un mattinée per le scuole alle 10.30 e replica alle 21.00). Successivamente saranno in scena “Coast to Coast” con Rocco Papaleo (5 marzo) e “Un comico fatto di sangue” con Alessandro Benvenuti che martedì 31 marzo chiuderà il cartellone.