La scomparsa del soprano Lucia Stanescu, da cinquant’anni livornese di adozione. Il ricordo dell’assessore Simone Lenzi e della Fodnazio e Teatro Goldoni
- E’ morta nei giorni scorsi il soprano Lucia Stanescu. Nata in Romania il 16 giugno 1926, da quasi mezzo secolo viveva a Livorno, nella frazione di Quercianella. Per anni è stata protagonista sui palcoscenici nazionali e internazionali, e soprattutto su quello del Teatro Goldoni.
COMUNE DI LIVORNO, ASSESSORE SIMONE LENZI
L’assessore comunale alla Cultura Simone Lenzi ha espresso, a nome dell’Amministrazione comunale e della città, il cordoglio per la scomparsa di Lucia Stanescu: “L’avevo incontrata qualche mese fa, era una vera signora, ospitale e simpaticissima, che aveva mantenuta intatta la gioia di vivere”, ha ricordato Lenzi, sottolineando il grande talento e l’immensa passione per la musica del soprano, che si innamorò di Livorno molti anni fa, quando venne a cantare Tosca al Teatro Goldoni, e non ha più lasciato la nostra città, nonostante la carriera professionale la portasse in tutto il mondo.
Tra le sue molte interpretazioni, Lucia Stanescu è stata una indimenticabile Madama Butterfly, l’eroina pucciniana di cui ha vestito i panni al Goldoni (nel 1971 e 1974) e al Festival Puccini di Torre del Lago, ma anche al Bolshoi di Mosca. Sempre al Teatro Goldoni è stata Tosca (1971 e 1973), Aida (1972), Santuzza in Cavalleria rusticana (1975) e Mimì in Bohème (1976); nel 1979 fu Manon Lescaut alla Gran Guardia. Lucia Stanescu è stata anche per 15 anni insegnanteall’istituto musicale “Mascagni” di Livorno. La sua autobiografia “E’stata una vita o un sogno?” è stata pubblicata dall’editore Pezzini nel 2015.
FONDAZIONE TEATRO GOLDONI
La Fondazione Teatro Goldoni si unisce al cordoglio che da Livorno è partito immediatoe partecipe per una grande signora ed artista come il soprano rumeno Lucia Stanescu, che ha onorato con la sua professione e la sua vita la nostra città per oltre cinquant’anni.
La sua ultima apparizione al Teatro Goldoni fu nel gennaio 2016 quale ospite d’onore, quando entrò in platea accolta dagli applausi del pubblico per il ritorno della “Madama Butterfly”, l’eroinapucciniana di cui era stata proprio lì indimenticata interprete nel 1971 e 1974, oltre che al Festival Puccini di Torre del Lago, ma anche nella prestigiosa sede del Bolshoi di Mosca.
Aveva da poco finito di racchiudere la propria parabola artistica e le sue importanti esperienze di docente, in un’autobiografia dal titolo significativo “E’ stata una vita o un sogno?”, per i tipi di Pezzini Editore: cantante assai apprezzata a livello internazionale, sempre al Goldoni la ricordiamo quale Tosca (1971 e 1973), Aida (1972), Santuzza in Cavalleria rusticana (1975) e Mimì in Bohème (1976); nel 1979 fu Manon Lescaut alla Gran Guardia.
Con la sua consueta cordialità e simpatia, animata da una verve unica, giusto un anno fa nella propria abitazione ricevette dalle autorità amministrative ed artistiche della città il premio “Livorno al centro” per aver valorizzato e promosso con la propria attività l’identità livornese. Una luminosa carriera ed un impegno per la lirica anche tra palcoscenico ed insegnamento di cui le saremo tutti per sempre grati.