Riaprono i Musei di Montalcino, da sabato 20 giugno si potranno nuovamente ammirare le collezioni archeologica, medievale e moderna

Sabato 20 giugno 2020 riaprono al pubblico i Musei di Montalcino. Raccolta Archeologica, Medievale, Moderna nel rispetto delle linee guida della riapertura dei musei. La ricchezza del patrimonio artistico di Montalcino è custodita all’interno dell’antico complesso conventuale di Sant’Agostino: nel suggestivo Museo Archeologico sono esposte le vestigia etrusche rinvenute nel territorio, mentre le Raccolte Civica e Diocesana si distinguono per una pregevole collezione di statue lignee e ‘fondi oro’ di scuola senese. Per il mese di giugno i musei saranno aperti dal sabato al lunedì dalle ore 10.30 alle ore 18.30.

Negli antichi locali dell’ex convento di Sant’Agostino in Montalcino, trova spazio il Museo Civico e Diocesano di Montalcino, uno dei più importanti musei d’arte medievale, moderna e archeologia della Provincia di Siena. Un trittico ed un polittico documentano che l’influenza del grande caposcuola Duccio di Boninsegna fu molto avvertita. La generazione che superò la crisi della Peste nera (1348) è rappresentata da Luca di Tommè (Madonna col Bambino), dal cosiddetto “Maestro di Panzano” (Madonna con Bambino e Santi) e soprattutto da Bartolo di Fredi che svolse un’intensa attività per le chiese di Montalcino. Spicca il suo complesso e grandioso polittico dedicato all’incoronazione della Madonna ed alle storie della sua vita (1388). Anche l’arte tardo gotica è ben rappresentata da una raffinata Madonna di Sano di Pietro.

Per l’epoca rinascimentale sono presenti appunto la Madonna della Misericordia di Vincenzo Tamagni e una Madonna col Bambino e Santi del più bravo allievo del Beccafumi, Marco Pino. Di particolare importanza per il Museo di Montalcino è il cospicuo nucleo di scultura lignea dipinta. I modi forti ed espressivi di Giovanni Pisano si riflettono in una straordinaria Madonna, mentre un piccolo crocifisso dai tratti sottili ed eleganti realizzato da Giovanni d’Agostino, capomastro del Duomo di Siena, è la trasposizione della pittura di Simone Martini in scultura. Il Museo conserva inoltre un’importante collezione di boccali in maiolica arcaica (prodotti localmente a cavallo tra Duecento e Trecento); una raccolta di paramenti e di oreficeria sacra (dal Cinquecento al Settecento), due volumi miniati della Bibbia Atlantica del XII sec provenienti dall’Abbazia di Sant’Antimo e due Antifonari miniati del XIII secolo. Fa parte del Museo la Sezione Archeologica. Il Museo, all’interno del quale si può ripercorrere la storia archeologica del territorio di Montalcino dalla preistoria al periodo etrusco. Ricchi e numerosi i reperti del periodo etrusco (ciotole, orioli, anfore, oinochoe e kylix) provenienti da ritrovamenti in varie località intorno Montalcino, tra cui Poggio della Civitella e da tombe rinvenute nella zona. Tra queste l’intero corredo della Tomba detta Fossa del Tesoro di Sant’Angelo in Colle ed alcuni arredi della Buca di Sant’Antimo del IV – III sec a.C. (orecchini, fuseruole, strigili, ciotole, affilatoi).