SOLSTIZIO D’ESTATE. Domenica 21 giugno “Saluto al Sole” alla Terrazza Mascagni di Livorno. Appuntamento, nella Giornata internazionale dello Yoga, alle 19.30
Domenica 21 giugno 2020, giorno del solstizio d’estate, sarà celebrata la Quinta Giornata Internazionale dello Yoga (IDY) . Anche Livorno aderirà alla celebrazione con il tradizionale “Saluto al Sole” alla Terrazza Mascagni: una manifestazione di forte suggestione a cui tutti possono partecipare.
Il Saluto al Sole inizierà alle ore 19.30, mentre il ritrovo alla Terrazza è previsto per le ore 19, in modo che tutti i partecipanti possano prendere posto rispettando le distanze di sicurezza. Occorre portare mascherina e tappetino.
Il saluto prevede l’esecuzione in modo armonioso di una sequenza dinamica di posizioni aspettando il tramonto. Posizioni da eseguire in maniera fluida con la consapevolezza che “ogni movimento, ogni respiro è un ringraziamento al Sole che ci dà la vita, ma anche al Sole interno che indica il cammino della nostra vita”.
Il saluto al sole viene praticato in tutto il mondo come simbolo di unione. A condurre la pratica saranno i docenti dei Centri Yoga di Livorno oltre ai centri olistici della ROL (Rete Olistica Livorno).
Nella stessa giornata di domenica 21 giugno sono previste anche lezioni di yoga gratuite nei parchi cittadini. Docenti yoga di numerose associazioni cittadine saranno a partire dalle ore 9 a Villa Fabbricotti, Villa Mimbelli e Parco Pertini per fornire tutte le informazioni utili per avvicinarsi alla pratica.
“Si tratta di una iniziativa – ha detto l’assessore al sociale Andrea Raspanti in occasione della conferenza stampa di presentazione – che assume un particolare significato perché viene dopo un periodo eccezionale, di drastica sospensione di tutte le nostre abitudini e attività, di cui non siamo ancora in grado di misurare le conseguenze sulla vita di tutti. Adesso che stiamo tornando alla normalità e alle consuete attività, il Saluto al Sole rappresenta non solo un momento di riappropriazione degli spazi cittadini, ma anche un modo di fermarsi, questa volta in modo consapevole, per sentirci parte di una realtà sociale che ha bisogno di luoghi condivisi”.