DOPO IL LOCKDOWN. Riapre (il 3 giugno) la Galleria degli Uffizi, visitabile solo di pomeriggio e con un tetto massimo di 450 persone. Il direttore Schmidt: “Simbolo di Firenze che risorge”. Riaperta anche la Loggia dei Lanzi
Dopo 85 giorni di chiusura imposta dal lockdown, mercoledì 3 giugno 2020 la Galleria degli Uffizi riaprirà i battenti, tornando ad emozionare i visitatori con la sua collezione di capolavori. Per il celeberrimo edificio, che accoglie tra le altre opere la Venere e la Primavera di Botticelli (sotto a destra), il Tondo Doni di Michelangelo e la Medusa di Caravaggio, si tratterà di una riapertura graduale, “slow”, con nuove modalità di visita volte ad assicurare il rispetto delle norme contro la diffusione del coronavirus e allo stesso tempo una permanenza in museo più tranquilla e prolungata rispetto al passato.
Innanzitutto il numero massimo di visitatori che potranno stare contemporaneamente in Galleria sarà ridotto della metà, passando da 900 a 450, in modo da garantire a ciascuno, durante il tour nel museo, in media 44 metri quadrati di spazio. Di fronte alle opere principali (come appunto Venere e Primavera del Botticelli, il doppio ritratto dei duchi di Urbino di Piero della Francesca, il Tondo Doni di Michelangelo, la Madonna del Cardellino di Raffaello e la Medusa di Caravaggio) sono stati incollati, sul pavimento, indicatori di distanza, che segnalano in quali punti e quante persone possono sostare di fronte ai dipinti in modo da non creare assembramenti. Nella stessa ottica, il percorso di visita è stato dotato di un’apposita segnaletica, i gruppi non potranno essere composti da più di 10 persone, e le guide turistiche dovranno sempre utilizzare il sistema whisper (microfono e auricolari). L’orario di accesso in Galleria sarà ridotto, per consentire lo svolgimento quotidiano delle operazioni di sanificazione in tutti gli ambienti: nei giorni infrasettimanali in questa prima fase di riapertura il museo sarà infatti aperto di pomeriggio, da mercoledi a venerdi dalle 14 alle 18,30 e il sabato e la domenica tutto il giorno dalle 9 alle 18,30. Sarà vietato l’ingresso a persone con temperatura corporea oltre 37,5 gradi (viene misurata con telecamere termoscanner all’ingresso); l’uso della mascherina sarà obbligatorio durante tutta la visita; sarà necessario mantenere una distanza interpersonale di almeno 1,80 metri. Gel disinfettante sarà a disposizione dei visitatori all’entrata, all’uscita, in tutti i bagni ed in punti strategici della Galleria.
La cerimonia ufficiale di riapertura degli Uffizi si svolgerà alle 11,30 in Galleria, tra le meravigliose sculture antiche che popolano la sala della Niobe: trasmessa in diretta dal profilo Facebook delle Gallerie, verrà aperta dal direttore Eike Schmidt, e vi prenderanno parte il prefetto Laura Lega,il sindaco Dario Nardella, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, il cardinale arcivescovo Giuseppe Betori, il rabbino capo Gad Fernando Piperno, l’imam Izzedin Elzir.
Alle 14 sarà sempre Schmidt ad aprire i portoni del museo per accogliere i primi visitatori. Il prezzo del biglietto resta immutato.
“Domani sarà una giornata storica – commenta il Direttore Schmidt – Solo quattro volte, nell’ultimo secolo, la Galleria ha dovuto chiudere i propri battenti. È successo durante la seconda guerra mondiale; quindi nel ‘66, quando ci fu l’alluvione di Firenze, poi nel 1993, dopo l’infame strage mafiosa di via dei Georgofili. Tutte le volte gli Uffizi hanno riaperto, più belli e magici di prima. Sarà così anche questa volta. Gli Uffizi sono il simbolo di Firenze che risorge più forte dal buio e dalla crisi”.
Intanto ha riaperto per la Festa della Repubblica la Loggia dei Lanzi, che ospita statue dall’antichità in poi tra le quali il Perseo con la testa di Medusa realizzato nel Cinquecento da Benvenuto Cellini: come sempre ad ingresso gratuito, sarà accessibile ad un massimo di dieci persone per volta. Tra l’altro, le superfici in pietra della Loggia godono di buona salute strutturale: a dimostrarlo, sono state le ultime operazioni di controllo, pulitura e messa in sicurezza, condotte manualmente proprio in questi giorni da un team di restauratori su una gru con un braccio meccanico estendibile fino a 25 metri in altezza.