GIORNO DELLA MEMORIA. Cinquecento studenti in treno da Firenze ad Auschwitz, mostre e spettacoli
La memoria non può svanire, perdersi nelle pieghe del tempo che scorre. Bisogna ricordare e il ricordo è il monito per il futuro. Secondo alcune ricerche, un ragazzo su tre non sa cos’è la Shoah. Per questo il Treno della Memoria è il più grande alleato della storia e del revisionismo strisciante, affinché la Shoah non si ripeta mai più. Oltre settant’anni fa all’orrore della seconda guerra mondiale si aggiunse quello dei campi di sterminio, di milioni di ebrei -ma anche persone considerate diverse, come gli zingari – uccisi nelle camere a gas.
LA GIORNATA DELLA MEMORIA. Anche quest’anno dalla Toscana – in occasione della Giornata della Memoria che si celebra il 27 gennaio (quel giorno, nel 1945, i soldati russi dell’Armata Rossa liberarono il campo di sterminio di Auschwitz) – parte per la decima volta, dedicato a Primo Levi nel trentennale della scomparsa, il Treno della Memoria sul quale prenderanno posto gli studenti provenienti da numerose scuole della regione e università. Un Treno che ha un alto valore educativo, che seguirà un percorso a ritroso nel tempo, per aiutare la conoscenza e la riflessione. Ma soprattutto per dare agli studenti la consapevolezza – alimentando la memoria – di quello che è accaduto e mai più dovrà accadere. I testimoni diretti della Shoah sono quasi tutti scomparsi, ma i loro racconti e le loro testimonianze dovranno essere materiale prezioso, da tramandare anche alle generazioni future, che non potranno ascoltare la storia raccontata in prima persona, ma potranno – sulle testimonianze – riflettere e impegnarsi. Anche in questo inizio del 2017 il viaggio in treno, le lunghe ore che separano la Toscana dal campo di sterminio di Auschwitz, in Polonia, serviranno ai partecipanti per ascoltare i testimoni diretti, in un percorso educativo virtuoso che trova agganci anche nella realtà di oggi, nella tragedia dei migranti che arrivano con i barconi.
NEL RICORDO DI PRIMO LEVI. Reduce dal campo di sterminio di Auschwitz, Primo Levi è l’autore di “Se questo è un uomo” con il quale ha fatto conoscere a tutti, in Italia e nel mondo, l’orrore e l’aberrazione dei campi di sterminio. Un testimone coraggioso scomparso nel 1987, che nel 1983 partecipò ad un Viaggio della memoria, in pullman, organizzato dalla Provincia di Firenze.
IL VIAGGIO. Il Treno della memoria 2017 parte lunedì 23 gennaio a mezzogiorno da Firenze, Stazione di Santa Maria Novella, binario 16, dove poco dopo le 11 porterà il suo saluto il presidente della Regione Enrico Rossi. A bordo studenti delle scuole superiori e universitari. Il treno porta a compimento un lavoro di studio e approfondimento che gli studenti, nei mesi precedenti, hanno fatto con i loro insegnanti. Al viaggio della memoria di quest’panno partecipano complessivamente 501 studenti con 60 docenti provenienti da 59 scuole superiori delle dieci province toscane. Gli studenti universitari degli atenei di Pisa, Firenze e Siena (compresa l’università per gli stranieri) saranno sessanta. Ci saranno quindi vari rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni. Complessivamente il convoglio toscano trasporterà 750 persone. Il rientro a Firenze sarà il 27 gennaio, Giorno della memoria e della liberazione del campo di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa.
Per quanto riguarda i comitati e le associazioni, ecco l’elenco dei partecipanti: Comunità ebraica di Firenze e Pisa; Associazione Azione Gay e Lesbica; Comunità Rom e Sinti di Firenze e di Prato; Associazione Nazionale ex Deportati (ANED) sezioni di Firenze, Prato, Pisa, Empoli; Associazione Nazionale ex Internati (ANEI); Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI). Il Treno della Memoria è organizzato in collaborazione con la Fondazione Museo della deportazione di Prato; alla sua organizzazione hanno collaborato anche l’Ufficio scolastico Regionale e l’Agenzia per il Diritto allo studio universitario. Ha collaborato anche l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie che fra l’altro offrirà a tutti i partecipanti al Treno della Memoria 2017, il testo di Frediano Sessi e Carlo Saletti, Auschwitz, Marsilio, Venezia, 2016, una edizione aggiornata della guida per la visita al campo e al memorial, appositamente pensata per gli studenti.
IL PROGRAMMA DI VIAGGIO. L’arrivo alla stazione di Oświęcim, cioè Auschwitz, avverrà intorno alle 7.30 del 24 gennaio. Quindi il gruppo si trasferirà al campo di concentramento di Birkenau per una visita guidata. Quindi corteo verso il Monumento internazionale alle vittime del nazifascismo dove ogni ragazzo pronuncerà al microfono il nome di giovani deportati ad Auschwitz, non solo ebrei, ma anche zingari e deportati politici. Segue la cerimonia ufficiale con l’intervento del presidente Enrico Rossi e con la recita di alcune preghiere. Nel pomeriggio al cinema Kijow a Cracovia intervento dei testimoni della Shoah. I ragazzi incontreranno Andra e Tatiana Bucci, bambine sopravvissute al lager, la staffetta partigiana Marcello Martini, il reduce da Buchenwald Gilberto Salmoni e Vera Michelin Salomon. In video ci sarà la testimonianza di Antonio Ceseri, fiorentino, internato militare nel campo di Treuenbrietzen e sopravvissuto alla strage che si consumò in quel luogo, la storia del sinto tedesco deportato ad Auschwitz Hugo Hollenreiner e di Heinz F., internato a Dachau e Buchenwald con l’accusa di omosessualità.
Il 26 gennaio, visita al campo di Auschwitz I, con corteo fino al Muro della Morte, con intervento della vicepresidente della Regione Monica Barni, dell’assessore all’istruzione Cristina Grieco, del presidente del consiglio regionale Eugenio Giani e di Bernard Dika, presidente del Parlamento degli studenti della Toscana. Nel pomeriggio al Cinema Kijow di Cracovia i ragazzi torneranno a confrontarsi con i testimoni e porranno loro domande. Prima sarà proiettata la testimonianza video di Shlomo Venezia (scomparso nel 2012), sopravvissuto dopo esser stato parte del Sonderdkommando, ovvero i prigionieri impiegati nella gestione delle camere a gas e dei forni crematori di Auschwitz e Birkenau. A seguire parole e musica, con un’introduzione di Ugo Caffaz, anima del Treno della memoria toscana, e con il fiorentino Enrico Fink.
Nella mattinata di giovedì 26 gennaio, il gruppo toscano visiterà la città e il ghetto di Varsavia. La partenza per l’Italia è prevista alle 18: prima della partenza e poi sul treno gli studenti saranno invitati ad una serie di riflessioni. L’arrivo a Santa Maria Novella del convoglio è previsto alle 16 di venerdì 27 gennaio.
“AUSCHWITZ ANDATA E RITORNO” IN SCENA
La rassegna Teatro contemporaneo, realizzata nell’ambito dell’attività di Residenza da Giallo Mare Minimal Teatro con il contributo della Regione Toscana e del Ministero per i beni e le attività culturali, riprende la programmazione e apre il 2017 con uno spettacolo in occasione della Giornata della Memoria.
martedì 24 gennaio la compagnia Melarancio presenta il toccante spettacolo Auschwitz andata e ritorno. Si racconta un viaggio che l’attore Gimmi Basilotta ha realizzato nel 2011 nell’ambito del progetto Passodopopasso. Un lungo cammino, insieme ad altri “pellegrini”, dal Piemonte fino in Polonia, ripercorrendo a piedi il viaggio di deportazione che nel 1944 portò ventisei ebrei cuneesi da Borgo San Dalmazzo ad Auschwitz; il viaggio è stata l’occasione di ragionare e di parlare di memoria, scoprendo e toccando con mano quanto essa sia ora una necessità e un dovere , non solo per il rispetto della Storia, di chi l’ha vissuta, l’ha subita, ne ha sofferto e ne è stato sopraffatto, ma per poter vivere il presente in modo consapevole.
Tutte le sere di spettacolo il Minimal Teatro sarà aperto dalle 20per l’apericena, biglietto spettacolo e apericena € 10; biglietto solo spettacolo € 8. E’ gradita la prenotazione. Per informazioni e prevendita Giallo Mare Minimal Teatro (via P.Veronese, 10-Empoli) telefono 0571 81629, info@giallomare.it.
GIORGIO CASTELFRANCO, L’UOMO CHE VOLLE SALVARE LE OPERE D’ARTE
In occasione della Giornata della Memoria 2017, le Gallerie degli Uffizi hanno organizzato una mostra e una giornata di studio e ricordo intitolate Giorgio Castelfranco (1896-1978): curatore, mecenate, difensore d’arte. Castelfranco fu protagonista della salvaguardia del nostro patrimonio in anni di barbarie: funzionario dell’allora Soprintendenza, quale direttore delle collezioni di Palazzo Pitti, vittima delle leggi razziali, clandestino operatore per la libertà del Paese e per l’integrità del suo patrimonio artistico, conoscitore, fautore e mecenate dell’arte contemporanea.
La mostra – curata da Claudio Di Benedetto – ospitata nella Sala del Camino della Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi dal 24 gennaio al 26 febbraio 2017 (inaugurazione lunedì 23 alle 17.30), vuole mettere in luce il rapporto fra Castelfranco e l’arte contemporanea e, in particolare, Giorgio De Chirico del quale fu oltre che amico, mecenate e collezionista. Di De Chirico saranno esposte in mostra – in prestito da Casa Siviero – Alexandros, Ritratto di Elide e Ritratto di Matilde Forti, che di Castelfranco fu la moglie.
La giornata di studi, che avrà luogo lunedì 23 gennaio 2017 dalle ore 9.30 alle ore 13 nella Sala di San Pier Scheraggio, vedrà coinvolte e protagoniste assieme alle Gallerie degli Uffizi altre istituzioni: la Regione Toscana, la Comunità ebraica fiorentina, la Harvard University-Villa I Tatti, l’Istituto storico della Resistenza in Toscana, il Centro di Documentazione Storico-Etnografica (CEDSE). Gli interventi saranno numerosi e affronteranno i molteplici aspetti della personalità e della storia di Giorgio Castelfranco: il suo grande impegno in ambito politico – civile (definito da Siviero “eroismo morale”), la sua attività nel settore della tutela, la sua passione per l’arte contemporanea.