Florence Korea Film Fest dal 21 al 29 marzo. Guest star l’attore Jung Woo-sung con una selezione di cinque titoli dedicati alla sua carriera artistica. Gli altri eventi
Sarà l’attore Jung Woo-sung l’ospite speciale della 17ma edizione del Florence Korea Film Fest, il festival dedicato al meglio della cinematografia sud-coreana contemporanea, in programma dal 21 al 29 marzo 2019 al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour, 50/r) e al Teatro Cantiere Florida.
L’attore, star coreana e interprete tra i più amati in patria (e anche in Giappone) sarà omaggiato da una selezione di 5 titoli dedicata al suo percorso artistico, dal dramma generazionale “Beat” (1996) di Kim Sung-su al sentimentale “A Moment to Remember” (2004) campione di incassi al botteghino sia in Corea del Sud sia in Giappone, passando per il thriller erotico “Scarlet Innocence” (2014) di Yim Pil-sung al fianco della modella e attrice Esom, fino al più recente film d’azione “Asura: The City of Madness” (2016) diretto da Kim Sung – su, cui segue il crime a sfondo politico e fantascientifico “Illang: The Wolf Brigade” (2018) del regista Kim Jee-woon che sarà presente in sala per rispondere direttamente alle domande del pubblico.
La manifestazione, ideata e diretta da Riccardo Gelli dell’associazione Taegukgi – Toscana Korea Association che celebra il cinema sudcoreano, è organizzata in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, Regione Toscana, Comune di Firenze, Confesercenti Firenze e KOFIC – Korean Film Council, e inaugura l’ottava edizione della Primavera Orientale.
La diciassettesima edizione presenterà 45 titoli tra corti e lungometraggi, la maggior parte in prima italiana ed europea. L’inaugurazione del festival sarà affidata alla prima europea di “Swing Kids” del regista Kang Hyung-Chul anch’egli presente in sala. Musica, danza e amicizia sono i protagonisti di questa pellicola, prodotta da uno dei colossi dell’industria cinematografica americana come la Annapurna Pictures. Il film è ambientato nel 1951, durante la guerra di Corea. Nel campo di prigionia di Geoje il sergente Jackson viene incaricato di formare un corpo di ballo per tenere alto il morale dell’esercito. I ballerini che vengono scelti per un numero di tip tap sono il soldato cinese Xiaofang, il sudcoreano Kang Byung-sam, la civile Yang Pan-rae. A loro si unisce anche il talentuoso prigioniero nordcoreano Ro Ki-soo.
La serata di chiusura sarà invece dedicata alla prima europea di “Beautiful Days”, esordio al genere fiction del documentarista Jero Yun. La pellicola drammatica, racconta di Zhenchen, adolescente che va alla ricerca di sua madre, che lo aveva abbandonato in Cina con il padre quando lui era ancora molto piccolo, fuggendo dalla Corea del Nord, costretta a seguire un uomo con il quale aveva un debito da saldare.
Tra le novità il focus K-Society, 4 pellicole che, attraverso diversi generi, esplorano la società coreana e le sue contraddizioni identificando i nodi irrisolti di una società apparentemente immersa nel benessere. In particolare i film tratteranno dell’ambiente scolastico iper competitivo, della discriminazione della donna e degli omosessuali, e dello sfruttamento della manodopera a basso costo nel mondo del lavoro coreano, realtà non troppo nascosta dietro il miracolo economico degli ultimi 20 anni.
In programma confermate le consuete 4 sezioni tematiche: Orizzonti Coreani, dedicata ai grandi nomi del cinema coreano, con titoli campioni d’incassi in patria e premiati nei festival di tutto il mondo; Independent Korea, sezione che ospita lavori di giovani e talentuosi registi esterni alla grande distribuzione; la Notte Horror, consueto appuntamento per gli amanti del genere; e Corto, Corti, spazio dedicato ai cortometraggi presentati nei maggiori festival di cortometraggi in Corea.
Oltre al regista di “Swing Kids” saranno eccezionalmente invitati al 17mo Korea Film Fest ben 7 ospiti tra attori, registi e produttori pronti a rispondere alle domande del pubblico dopo le proiezioni. Verrà anche organizzata una masterclass esclusiva dove Jung Woo-sung e Kim Jee-woon saranno disponibili a interagire con studenti e pubblico per un’ora intera e soddisfare ogni domanda e curiosità.
BIOGRAFIA JUNG WOO-SUNG / Jung Woo-sung nasce a Seoul il 20 marzo del 1973. Inizia a farsi strada come modello ma il debutto nel cinema avviene nel 1994 con “The Fox with Nine Tails” il primo film realizzato in Corea del Sud usando la tecnica della CGI.L’occasione per imporsi sulla scena come uno dei più promettenti interpreti della sua generazione arriva grazie al dramma generazionale “Beat” (1996) di Kim Sung-su che lo dirigerà anche in “City of the Rising Sun” (1998) e “Musa” (2001). Nel 2004 Jung Woo-sung è protagonista del film sentimentale “A Moment to Remember”, campione di incassi al botteghino sia in Corea del Sud che in Giappone. Il 2008 la partecipazione al western diretto da Kim Jee-woon “The Good, the Bad, the Weird”, segna una tappa fondamentale nella carriera di Jung Woo-sung; la pellicola, presentata al 61esimo Festival di Cannes, gli fa ottenere il premio per miglior attore non protagonista agli Asian Film Awards del 2009. Jung Woo-sung prende parte nel 2010 al film “Wuxia Reign of Assassins” co-diretto da Su Chao-pin e dal regista di culto John Woo. Torna a recitare in televisione a 15 anni dal suo debutto nella serie “Athena: Goddess of War” (2010) una delle produzioni più ad alto budget mai realizzate in Corea del Sud, per poi tornare a dedicarsi al cinema con la partecipazione al thriller Cold Eyes (2013), remake del celebre film honkonghese “Eye in the Sky”. L’anno successivo è protagonista, al fianco della modella e attrice Esom, del thriller erotico “Scarlet Innocence”. Si apre per Jung Woo-sung un periodo di indefesso lavoro che arriva fino ai giorni nostri: lo troviamo infatti nel 2016 in “Asura: The City of Madness” diretto da Kim Sung-su cui seguono i due crime a sfondo politico “The King” e “Steel Rain”. Il fantascientifico “Illang: The Wolf Brigade” (2018) rinnova, a 10 anni da “The Good, the Bad, the Weird”, la collaborazione con Kim Jee-woon. Nel 2015 Jung Woo-sung è stato ufficialmente nominato Ambasciatore di buona volontà dell’UNHCR. Oltre a recarsi personalmente in Bangladesh, Iraq, Nepal, Sud Sudan, Gibuti e Libano ha appoggiato e sostenuto raccolte fondi e campagne di sensibilizzazione globale come #WithRefugees e World Refugee Day.