“Le narrazioni popolari” di Ginevra Di Marco con Francesco Magnelli e Andrea Salvadori. A Montespertoli il 30 novembre per la chiusura di “Ci sono sempre parole…”
In chiusura di Ci sono sempre parole. [non]Festival delle narrazioni popolari (e impopolari), ideato da Andrea Zanetti che ne è direttore artistico insieme a Cinzia Compalati, venerdì 30 novembre 2018 alle ore 21.00 al Centro per la Cultura del vino I Lecci di Montespertoli, Ginevra Di Marco – con Francesco Magnelli e Andrea Salvadori – presenterà Le narrazioni popolari, un concerto/produzione inedita ispirato ad alcuni dei racconti di vita che i cittadini hanno messo in scena a Capraia e Limite il 9, 10, 11 novembre 2018.
Montespertoli e la musica sono un binomio già frequentato: posta al centro di un territorio con una grande tradizione teatrale e lirica, la città che diede i natali al famoso tenore Amedeo Bassi è sinonimo di musica. Parallelamente l’identità di Montespertoli – porta di accesso al Chianti – è collegata alla cultura popolare e materiale, quei saperi che la terra tramanda, insieme al vino, di germinazione in germinazione. È in questo contesto che Ginevra Di Marco e i suoi musicisti stanno creando una produzione fatta di musica e racconti degli abitanti del territorio.
“Raccontare, narrare, cantare – spiega Ginevra Di Marco – è la più antica e principale forma di comunicazione. In una società sempre più tecnologica e virtuale, fondata sull’immagine e sostanzialmente slegata dai luoghi e dalle interazioni reali, credo sia davvero importante prestare la musica alla narrazione affinché insieme possano favorire l’incontro fisico e diretto tra le persone. Nelle nostre frenetiche esistenze assistiamo a un forte impoverimento dell’esperienza narrativa e cresciamo figli a digiuno di storie. Le parole, come la musica e le canzoni denotano suoni, ricordi, sensazioni, immagini, situazioni personali e universali. La parola ha la forza creativa del seme, fiorisce e ci aiuta a crescere, a stare con gli altri. Ho voluto partecipare al Festival delle narrazioni popolari (e impopolari) perché credo con convinzione ciò che esso si propone: l’incontro diretto tra generazioni, il raccontarsi e la costruzione di una “coscienza di luogo”, instillando nella comunità intera quella meravigliosa, semplice ma importante consapevolezza di appartenere a uno stesso territorio, anello fondamentale per la costruzione di una vera identità”.
La ricerca e la raffinatezza dell’artista toscana incontrano per questa prima edizione di Ci sono sempre parole le storie della comunità, rileggendole in chiave musicale e contaminandole con il suo repertorio ‘classico’ di canzoni popolari. Parallelamente ragazze e ragazzi di 9 classi delle scuole medie inferiori dell’Empolese Valdelsa, guidati dagli insegnanti e dagli operatori didattici di Promocultura, hanno seguito la produzione di Ginevra e sono diventati i narratori del Festival sui canali social ufficiali della manifestazione, documentando l’evolversi del progetto. È possibile seguire gli storyboard dei ragazzi su Facebook e Instagram @mudevmuseodiffuso.
- Il concerto di venerdì 30 novembre, a ingresso libero, è già sold out. È possibile segnarsi in lista d’attesa scrivendo nome, cognome e numero di telefono di tutti i partecipanti scrivendo a info@museiempolesevaldelsa.it
Si ricorda infine che sino al 16 dicembre sarà possibile visitare J.O.B.S. Join Our Blended Stories. Storie di lavoratori in mostra, a cura di Andrea Zanetti (in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil di Firenze), al Palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino. L’esposizione che ha inaugurato il festival racconta il mondo del lavoro, dando voce e spazio ai lavoratori, attraverso oggetti scelti da loro stessi che rappresentano i propri mestieri, reinterpretati in mostra da 16 artisti contemporanei.