“Il silenzio delle opere”, Vincenzo Farinella racconta la Madonna Sistina di Raffaello
Quarto appuntamento del ciclo di incontri “Il Silenzio delle Opere. Letture Di Pensieri”: martedì 5 dicembre 2017 , alle ore 17.30, Vincenzo Farinella parlerà La Madonna Sistina di Raffaello: funzioni e significati (nella foto, un particolare). Un percorso che partendo da Leonardo da Vinci si concluderà con Caspar David Friedrich e abbraccerà più secoli, dal Rinascimento fiorentino fino al contemporaneo con Herman de Vries, per un totale di undici appuntamenti presentati da nove relatori.
Le conferenze, promosse dall’Opera di Santa Maria del Fiore, a cura di Antonio Natali, si tengono presso Il Centro Arte e Cultura a Firenze (Piazza San Giovanni 7). L’ingresso è gratuito, senza prenotazione, fino a esaurimento posti. Per motivi di sicurezza i posti a sedere sono 140, per chi non trovasse posto, è possibile ritornare la settimana successiva, martedì 12 dicembre, alle 17.30, per rivedere la registrazione della conferenza.
Il ciclo di incontri riprenderà il 30 gennaio 2018 con Antonio Natali e Firenze 1517. L’Apocalisse e i pittori. A seguire, il 13 febbraio, Carlo Falciani parlerà di Pontormo, manierismo, eresia: un’equazione di oggi; il 27 febbraio sarà la volta di Timothy Verdon con Confessio laudis: La Pietà di Michelangelo all’Opera del Duomo; il 13 marzo Claudio Pizzorusso con Herman de Vries e la religione della natura; il 27 marzo Tommaso Mozzati con La predica del Battista di Giovanfrancesco Rustici; il 17 aprile Giovanni Serafini con Carlo Dolci: devoto e naturalista. Infine l’ultimo appuntamento, l’8 maggio 2018, con Sergio Givone e Verso l’infinito. Il Wanderer di Caspar David Friedrich.
Il ciclo “Il Silenzio delle Opere. Letture Di Pensieri” ha come tema centrale l’arte e il pensiero, in un’ottica di (ri)scoperta della trama sottesa a un’opera per favorire la piena comprensione di quest’ultima. Quella che lo stesso Natali indica come: “Un’urgenza storica e critica: i dipinti, che in passato erano posti sugli altari, enunciavano nozioni teologiche e raccontavano storie destinate alla devozione e all’educazione del popolo di Dio. Ignorare i messaggi che essi seguitano a proporre significa ammutolirli per sempre. Da qui la scelta di offrirne esegesi iconologiche, che ne aiutino la lettura.”