“I poeti del piano solo”, torna a Firenze dal 9 al 12 maggio la rassegna dedicata alle emozioni del pianoforte “in purezza”. Si comincia giovedì 9 maggio al Museo dell’Opera del Duomo: nella Sala del Paradiso live di Omar Klein. Chiusura con Stefania Tallini. Il cartellone
Con la direzione artistica del pianista Stefano Maurizi e di Fernando Fanutti, presidente del Musicus Concentus, quest’anno la manifestazione viene anticipata in primavera, allungandosi a quattro giornate. Confermata la bella consuetudine di tenere i concerti in location diverse: oltre alla Sala Vanni e al Museo dell’Opera del Duomo, per la 5a edizione si aggiunge la Terrazza Belvedere del Giardino Bardini, gioiello nascosto che offre una prospettiva unica su Firenze.
Grazie al contributo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, “I Poeti del Piano Solo” inaugura al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze. Il debutto della rassegna è infatti previsto per giovedì 9 maggio 2024, presso la Sala del Paradiso. In questa occasione sarà protagonista, nella sua unica data italiana, Omer Klein.
Pianista e compositore jazz nato in Israele nel 1982, sin da giovane ha dimostrato un talento eccezionale per la musica, ricevendo una formazione classica e sviluppando un interesse per il jazz durante l’adolescenza. Ha studiato al New England Conservatory di Boston, affinando la sua tecnica e la sua comprensione del linguaggio musicale, per poi trasferirsi a New York, dove ha studiato con Fred Hersch e ha consolidato la sua reputazione sulla scena jazzistica internazionale.
La sua musica è una fusione unica di jazz, influenze etniche e tradizioni musicali ebraiche: un mix che riflette la sua diversificata formazione e la sua vasta gamma di interessi musicali. La sua tecnica pianistica è virtuosistica, ma è la sua capacità di comunicare emozioni profonde e la sua creatività nell’improvvisazione che lo distinguono come musicista.
Nella sua lunga carriera Klein ha pubblicato 10 album, alcuni dei quali in trio con il bassista Haggai Cohen-Milo e il batterista Amir Bresler. La sua musica è stata acclamata dalla critica per la sua originalità e il suo spirito innovativo, tanto che nel 2023 ha ricevuto due nomination per il prestigioso Deutscher Jazzpreis, nelle categorie “Pianoforte/Tastiere” e “Live Act of the Year” (ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a partire da maggio su https://duomo.firenze.it – inizio concerto ore 21:15).
La Sala Vanni e la Terrazza Belvedere del Giardino Bardini ospitano i tre successivi appuntamenti della rassegna realizzata anche grazie al contributo di Credem Euromobilare Private Banking e Anea Italia srl.
Nato a Martinica nel dicembre 1984 è il figlio del pianista José Privat, componente del gruppo caraibico Malavoi, riconosciuto a livello internazionale. In seguito alla sua partecipazione al Montreux Jazz Festival e alla Martial Solal Competition, nel 2011 pubblica il suo primo album Ki Koté. È però con Tales of Cyparis, album del 2013 ispirato alla storia di Louis-Auguste Cyparis, unico prigioniero a sopravvivere all’eruzione del Mountain Pelée nel 1902 poi entrato a far parte del Barnum Circus, che Grégory Privat inizia a essere considerato uno dei più promettenti musicisti della nuova scena jazz. Status poi confermato dall’uscita nel 2015 del suo terzo album Luminescence in duo con Sonny Troupé, percussionista e partner fedele, grande maestro della musica Gwoka. L’album è stato nominato al Victoires du Jazz nella categoria “Rivelazione dell’anno, Frank-Ténot prize”.
Nello stesso anno, Grégory entra a far parte del quartetto Liberetto del bassista svedese Lars Danielsson, che lo esorta a firmare con l’etichetta ACT: l’album Family Tree con il suo primo trio composto da Tilo Bertholo alla batteria e Linley Marthe al basso, viene pubblicato da questa prestigiosa etichetta a ottobre 2016. Tre anni dopo, alla ricerca di libertà e indipendenza artistica, Grégory crea la sua propria label Buddham Jazz, con la quale produce e registra l’album Soley nel 2020 con Chris Jennings al bass e Tilo Bertholo alla batteria. Nel 2022, Gregory Privat ha pubblicato l’album Yonn, che significa “Uno” in creoli: è la prima volta che il pianista martinicano realizza un album di pianoforte solo. Il 2 febbraio 2024 esce il nuovo album in trio Phoenix, sempre su etichetta Buddham Jazz, e nel mese di marzo viene insignito del prestigioso Prix Django Reinhardt dall’Académie du Jazz come musicista francese dell’anno (inizio concerto ore 21:15, prevendite boxol.it). Membro selezionato del pantheon pianistico del jazz, Fred Hersch è una forza creativa influente che ha plasmato il corso della musica per oltre tre decenni come improvvisatore, compositore, educatore, bandleader, collaboratore e artista discografico.
È stato proclamato “il pianista più sorprendentemente innovativo del jazz nell’ultimo decennio” da Vanity Fair, “un’elegante forza di invenzione musicale” dal Los Angeles Times e “una leggenda vivente” dal New Yorker e si esibirà in Sala Vanni sabato 11 maggio (inizio concerto ore 21:15, prevendite boxol.it). In questa occasione presenterà in prima nazionale “Silent, Listening”, il suo ultimo album uscito con ECM Records.
Quindici volte candidato ai Grammy, Hersch ha regolarmente ottenuto i premi più prestigiosi del jazz, tra cui recenti riconoscimenti come Doris Duke Artist 2016, Pianista jazz dell’anno 2016 e 2018 dalla Jazz Journalists Association e il Prix Honorem de Jazz 2017 da L’Acádemie Charles Cros per la totalità della sua carriera. Per quanto versatili ed esplorative possano essere le sue escursioni in trio e in duo, come quella con il trombettista Enrico Rava, in nessun altro luogo la gamma sconfinata e la diversità emotiva dell’arte di Hersch sono così evidenti come nelle sue performance solistiche mozzafiato. Il JazzTimes ha salutato il suo modo di suonare senza accompagnamento come “una forma d’arte completa, autosufficiente e unicamente pura”, mentre All About Jazz ha osservato che “quando si tratta dell’arte del pianoforte solista nel jazz, ci sono due classi di esecutori: Fred Hersch e tutti gli altri”.Infine, domenica 12 maggio, l’esordio de I Poeti del Piano Solo alla Terrazza Belvedere del Giardino Bardini con il concerto di Stefania Tallini: una delle più apprezzate pianiste e compositrici jazz, che ha definito la sua carriera in un originale linguaggio pianistico e compositivo in cui si fondono influenze provenienti dal jazz, dalla musica classica e da quella brasiliana.
Autrice di 12 dischi a suo nome, nella sua carriera ha collaborato con grandi personalità del panorama mondiale (tra cui Jaques Morelenbaum, Gregory Hutchinson, John Taylor ed Enrico Pieranunzi) e si è esibita più volte nell’ambito dei Concerti del Quirinale oltre che nei più importanti festival internazionali in Italia, Francia, Germania, Lituania, Stati Uniti ed Israele.
Nelle sue esibizioni in piano solo esprime al meglio il suo peculiare mondo compositivo, oggi sempre più maturo e personale. Un caleidoscopio di sonorità diverse che, unito a un impeccabile padronanza tecnica e una profonda interpretazione emotiva, l’hanno resa “una compositrice di grande inventiva”, come l’ha definita la rivista The Wire (inizio concerto ore 18.00, prevendite boxol.it).Le attività dell’Associazione Musicus Concentus beneficiano del contributo di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze e sono sostenute da Fondazione CR Firenze.Maggiori informazioni e aggiornamenti
http://www.musicusconcentus.
Piazza del Duomo 9 Firenze
Apertura prenotazioni maggio 2024 su
https://duomo.firenze.it
Sala Vanni
Piazza del Carmine 14 Firenze
biglietti 13€ + d.p prevendite Boxol.it
Villa Bardini
Costa S. Giorgio 2 Firenze
biglietti 13€ + d.p prevendite Boxol.it