Lezioni di cinema a Livorno. “La storia, le storie” è il fil rouge della settima edizione in agenda da ottobre 2023 a marzo 2024. Sei appuntamenti al Museo di storia naturale del Mediterraneo dal Centro Artistico Il Grattacielo
Prende il via sabato 7 ottobre 2023 la settima edizione del progetto Lezioni di Cinema, che si presenta quest’anno con una rassegna di otto appuntamenti, che si concluderanno domenica 3 marzo 2024.
Dal titolo LA STORIA, LE STORIE questa settima edizione delle Lezioni, è organizzata in sinergia fra 50&Più Università di Livorno, Centro Studi Commedia all’italiana, Erasmo Libri Editore e il Circolo del Cinema Kinoglaz, che da anni promuovono la cultura del Cinema sul territorio locale.
Il ciclo prevede sei lezioni che si svolgeranno il sabato pomeriggio presso l’Auditorium del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Via Roma, 234. Gli incontri vedranno l’alternarsi di studiosi e critici cinematografici che affronteranno vari temi, intervallando la loro lezione con la proiezione di spezzoni di film.
La terza di queste lezioni prevede due sessioni (pomeridiana e serale) con più critici impegnati sul tema “La storia italiana dall’Unità fino ai tempi del berlusconismo attraverso i film”.
I partecipanti appassionati della settima arte avranno modo di ascoltare otto relatori che presenteranno ciascuno di essi un film legato alla Storia d’Italia e che si susseguiranno ogni 30 minuti in una vera e propria Lezione Maratona.
Completano la rassegna due proiezioni di film che si svolgeranno la domenica pomeriggio presso il Centro Artistico Grattacielo, via del Platano 6, in collaborazione con il Circolo del Cinema Kinoglaz che curerà la proiezione integrale di due film legati al tema dell’edizione. I film saranno preceduti da una presentazione da parte di esperti del settore.
Il costo di ogni singola lezione è di € 7,00 intero; € 5,00 ridotto (per associati 50&Più, Centro Studi Commedia all’Italiana e Circolo Kinoglaz, giovani fino a 25 anni). Il costo della lezione maratona è per tutti di € 7,00 sessione pomeridiana e di € 5,00 sessione serale; cumulativo per entrambe le sessioni € 10,00.
Agli studenti partecipanti al ciclo di incontri è previsto il rilascio di una certificazione per usufruire dell’eventuale credito scolastico
INFO: Associazione 50&Più Livorno Via Serristori 15 tel . 0586 881128 – 3420459699
mail: livornouniversita@gmail.com . Livorno 50&Più – spazio50.org/livorno
Coordinamento: prof. Gianfranco Panariello (50&Più Università Livorno); Direzione artistica: prof. Massimo Ghirlanda (Centro Studi Commedia all’Italiana); Ufficio Stampa: Maurizio Mini.
Lezioni di Cinema 2023/2024
La storia, le storie
Programma
1^ LEZIONE
sabato 7 ottobre 2023
Ore 16.30 – Auditorium Museo Storia Naturale
Marco Vanelli
“FARE LE PULCI: BLOOPERS, ERRORI STORICI E INCONGRUENZE
NEL CINEMA DEI GRANDI MAESTRI”
Fare un film non è semplice, nonostante nella lavorazione si trovino coinvolte centinaia di persone, tutte con un incarico preciso, che devono fare riferimento al re, il regista, colui che poi firmerà l’opera, sia che si tratti di un’opera d’arte cinematografica, sia che si tratti di un film senza troppe ambizioni se non quelle di divertire e fare soldi. Ma il lavoro collettivo, la scrupolosità di chi dirige – anche quando si tratta di un maestro –, la disponibilità di budget o le consulenze non bastano a evitare che errori, sviste, incongruenze si palesino una volta che il film finisce sullo schermo. E i critici, che intimamente vorrebbero essere dall’altra parte e sono invidiosi di chi il cinema lo fa davvero, si divertono a fare le pulci, a notare gli sbagli, a cogliere i registi in fallo. Soprattutto quando sono grandi.
Marco Vanelli è nato a Lucca dove vive e insegna Lettere in una scuola media. Insegna anche Cinema e Teologia all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Pisa. Da anni fa parte dell’associazione nazionale Cinit – Cineforum Italiano, di cui è vicepresidente, e dirige la rivista “Cabiria – Studi di Cinema” edita dal Cinit. Nel corso delle sue ricerche storiche sul cinema italiano, ha ritrovato e fatto restaurare un film ritenuto perduto di Mario Soldati del 1945, di fatto, assieme a Roma città aperta, la prima attestazione di neorealismo nel cinema. Di recente ha scritto su Vittorio Storaro (G.M. Rossi e M. Vanelli [a cura di], Piani di luce. La cinematografia di Vittorio Storaro, ETS, 2017), Totò e Fabrizi (Alberto Anile [a cura di], Guardie e ladri, Iacobelli Editore, 2018) e Alberto Sordi per il numero monografico di “Bianco&Nero” (n. 592, settembre-dicembre 2018).
2^ LEZIONE
sabato 28 ottobre 2023
Ore 16.30 – Auditorium Museo Storia Naturale
Rossano Vittori e Francesco Lizzani
“LE CINQUE GIORNATE DI CARLO LIZZANI”
di Rossano Vittori
Conduce Massimo Ghirlanda
“Le cinque giornate di Carlo Lizzani” è un backstage girato dal poeta e regista Rossano Vittori del film “Le cinque giornate di Milano” realizzato per la Rai dal grande regista per ricordare il famoso
episodio della storia risorgimentale italiana.
Un filmato che racconta, attraverso interviste a Lizzani, agli attori protagonisti Fabrizio Gifuni e Chiara Conti, al direttore di fotografia Blasco Giurato e al costumista Luigi Bonanno, la tematica e i personaggi dell’opera. Un “dietro le quinte” che, mostrandoci la realizzazione di alcune sequenze del film, ci fa scoprire la personalità e il metodo di lavoro di uno dei più importanti autori del cinema italiano.
Il film, rimasto a lungo inedito, è stato selezionato per le giornate degli autori e proiettato nel settembre scorso nell’ambito della rassegna “I grandi Festival (Locarno, Cannes, Venezia)” a Roma e nel Lazio.
Rossano Vittori, nato a Livorno, è laureato in Storia e critica del cinema all’Università di Pisa. Giornalista e critico cinematografico ha pubblicato articoli e saggi su quotidiani e riviste, e volumi sull’opera di Luigi Pirandello e Ettore Scola. Ha inoltre pubblicato i libri di poesia “La volta dei dadi” (Giardini editori, Pisa), “Il viaggio”, cinque liriche per altrettante litografie del pittore Vinciguerra e la presentazione di Antonello Trombadori (Angeli, Lucca), “Passeggiando nel tempo”, con la prefazione di Paolo Ruffilli (Edizioni del Leone, Venezia), “Colloquio coi personaggi”, una serie di ritratti poetici di grandi personaggi dell’arte e dello spettacolo (Eisenstein, Joyce, Giacometti, Pasolini, Eduardo, Anna Magnani, Marlene Dietrich etc.), il volume di racconti “Se vuoi te lo racconto” (Edizioni Erasmo, Livorno, 2016) e “Il segreto degli invisibili” (2018, Premio Casentino per la poesia). Come autore e regista ha realizzato lavori televisivi, allestimenti teatrali (ha curato, fra l’altro, la regia di “Tosca” di Giacomo Puccini, al Teatro Campoamor di Oviedo in Spagna, con Eva Marton e Nicola Martinucci quali protagonisti) e “Il perfezionista”, un cortometraggio cinematografico premiato al Festival Europacinema di Viareggio.
Fra gli ultimi lavori “Campioni livornesi”, docu-film prodotto dall’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Rai Teche che ha ricevuto alcuni premi internazionali, e “Tutto è nulla, la misteriosa vicenda della morte di Michelangelo” (Felici editore, Pisa) scritto sotto forma di sceneggiatura con Pier Marco De Santi.
Il suo docufilm “Le cinque giornate di Carlo Lizzani”, è stato selezionato e presentato al pubblico lo scorso 28 settembre, come evento speciale, nell’ambito della rassegna dei grandi Festival (Cannes, Locarno e Venezia) al cinema Farnese di Roma.
Francesco Lizzani, docente e saggista, per i suoi interessi in campo audiovisivo ha partecipato alla realizzazione dell’opera cinematografica su Roma antica “Imago Urbis” e ha poi ideato e diretto in qualità di regista collane di documentari (Città come musei, Rizzoli; L’Europa dei Popoli, Poligrafico dello Stato).
PROIEZIONE FILM
domenica 5 novembre 2023
Ore 17.00 – Centro Artistico il Grattacielo
“CELLULOIDE”
di Carlo Lizzani
(Italia, 1995, durata 114 min)
Introduzione a cura di
Paolo Cotza
Celluloide è un film del 1995 diretto da Carlo Lizzani, tratto dall’omonimo romanzo del 1983 di Ugo Pirro. Il film racconta in maniera romanzata la genesi del film Roma città aperta, capolavoro del cinema neorealista, a partire dalle difficoltà incontrate dal suo regista Roberto Rossellini, dall’amico e sceneggiatore Sergio Amidei e da tutta la troupe prima e durante le riprese, passando poi per la tiepida reazione della critica la sera della “prima”, fino al successo raggiunto tramite l’intervento provvidenziale di un militare americano che porta una copia del film a New York. Del cast fanno parte Giancarlo Giannini, Massimo Ghini, Anna Falchi, Lina Sastri, Christopher Walken, Andrea Aureli. Tra i riconoscimenti: nel 1996 David di Donatello per il miglior attore protagonista a Giancarlo Giannini, migliore sceneggiatura a Furio Scarpelli, Ugo Pirro e Carlo Lizzani, miglior colonna sonora a Manuel De Sica; Globo d’oro per la migliore sceneggiatura a Furio Scarpelli, Ugo Pirro, Carlo Lizzani
Carlo Lizzani – Critico, sceneggiatore e saggista (autore fra l’altro di una Storia del cinema italiano, 1953, 1961 e 1979), esordì col documentario Nel Mezzogiorno qualcosa è cambiato (1950) e col film Achtung! Banditi! (1951).
Tra i film da lui diretti vanno ricordati: Cronache di poveri amanti (1954), Il processo di Verona (1963), Banditi a Milano (1968), Crazy Joe (1974), Mussolini ultimo atto (1974), Storie di vita e malavita (1975), Fontamara (1980), La casa del tappeto giallo (1983), Mamma Ebe (1985), Caro Gorbaciov (1988), Cattiva (1991), Celluloide (1995) e Hotel Meina (2007), oltre agli sceneggiati televisivi Nucleo Zero (1984), Un’isola (1986) e La trappola (1989). Dal 1979 al 1982 diresse la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Nel 1998 pubblicò la raccolta di suoi scritti di vario genere Attraverso il Novecento, in cui trovano posto anche aneddoti sul mondo del cinema neorealista italiano, e nel 2007 la sua autobiografia Il mio lungo viaggio nel secolo breve.
Muore il 5 ottobre 2013 Carlo Lizzani.
Paolo Cotza è nato a Livorno, laureato in giurisprudenza a Pisa, esercita la professione di avvocato in uno studio legale a Cecina. Da sempre appassionato di cinema e da oltre dieci anni socio del Centro Studi Commedia all’italiana del quale si occupa dell’organizzazione di progetti e ricerche per valorizzare la commedia all’italiana e diffondere la cultura cinematografica, curando rassegne, con particolare attenzione agli studenti di ogni ordine e grado.
3^ LEZIONE MARATONA
sabato 25 novembre 2023
Auditorium Museo Storia Naturale
“LA STORIA ITALIANA DALL’UNITÀ FINO AI TEMPI DEL BERLUSCONISMO ATTRAVERSO I FILM”
Sessione pomeridiana ore 16.00 – 19.00
Federico Lenzi “1860 i mille di Garibaldi” di Alessandro Blasetti (1934)
Massimo Ghirlanda “I compagni” di Mario Monicelli (1963)
Marco Bruciati “Uomini contro” di Francesco Rosi (1970)
Elena Franchini “Nella città perduta di Sarzana” di Luigi Faccini (1980)
Fabio Canessa “La lunga notte del ‘43” di Florestano Vancini (1960)
Sessione serale ore 21.15 – 23.00
Leonardo Moggi “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica (1948)
Michele Cecchini “Buongiorno notte” di Marco Bellocchio (2003)
Anna Pala “Il caimano” di Nanni Moretti (2006)
Federico Lenzi, laurea in Storia Contemporanea, insegnante di Lettere presso il Liceo Enrico Fermi di Cecina, referente del progetto “Lanterne Magiche”. È socio del Centro Studi Commedia all’italiana e si occupa dell’organizzazione di progetti e ricerche per la diffusione della cultura cinematografica, in particolare nelle scuole.
Massimo Ghirlanda, laureato in Teoria della Letteratura con Remo Ceserani, è un docente nelle scuole superiori ed è uno dei fondatori del Centro Studi Commedia all’italiana di Castiglioncello di cui è presidente dal 2009. È l’ideatore di Lezioni di Cinema di Livorno. Ha tenuto corsi di Storia del cinema e si è interessato di autori del cinema italiano, scrivendo articoli per “Cabiria” e “Bianco e Nero”. Nel 2007, per l’editore Pacini, ha pubblicato il volume Castiglioncello e il cinema. I film, i luoghi e i personaggi. È il direttore della collana I Quaderni di Storia del cinema della casa Editrice Erasmo di cui ha curato le edizioni critiche delle sceneggiature del Sorpasso di Scola e Maccari e In nome del popolo italiano di Age e Scarpelli. Fa parte dal 2012 della giuria del Premio Suso Cecchi d’Amico per la miglior sceneggiatura. Nel 2022 a Trevico, per la sua attività culturale, ha ricevuto il Premio Scola.
Marco Bruciati è nato a Livorno, laureato in cinema, teatro, produzione multimediale presso l’Università di Pisa è attualmente docente di teorie e tecniche delle comunicazioni multimediali. Svolge attività di videomaker e operatore culturale con il Circolo del Cinema Kinoglaz per il quale segue l’organizzazione di progetti e ricerche per valorizzare e diffondere la cultura cinematografica di qualità, curando rassegne, seminari e cineforum.
Elena Franchini, nata a Pisa, è laureata in Lettere. Lavora presso la biblioteca di Storia delle arti dell’Università di Pisa, che possiede una ricca collezione di libri e riviste sulla storia del cinema. Fa parte del consiglio direttivo della Biblioteca Franco Serantini – Istituto di storia sociale, della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Pisa.
Fabio Canessa, consigliere del Ministero della Cultura, critico cinematografico de Il Tirreno, collaboratore di trasmissioni televisive e spettacoli teatrali, ha scritto di recente su Pasolini e Anna Magnani.
Leonardo Moggi, film-maker e storico del cinema. Coordinatore didattico e docente di Lanterne Magiche della Regione Toscana, programma di educazione al linguaggio cinematografico rivolto alle scuole di ogni ordine e grado.
Michele Cecchini nato a Lucca, laureato in Lettere all’Università di Pisa con una tesi su Leopardi e la luna, insegna materie letterarie in una scuola superiore di Livorno. Con la casa editrice Erasmo ha pubblicato nel 2010 il suo primo romanzo, Dall’aprile a shantih, che ha aperto a Praga una serie di presentazioni di autori esordienti organizzata dalla Società Dante Alighieri. Nel 2015 ha pubblicato il suo secondo romanzo, Per il bene che ti voglio, sempre per la casa editrice Erasmo. Presentato in molte città italiane, in Canada e negli Stati Uniti, è stato “Libro del Giorno” alla trasmissione Fahrenheit in onda su Rai RadioTre. Nel 2017 ha scritto il monologo teatrale Pizzicotti, diretto e interpretato da Nicoletta La Terra della “Compagnia dei Masnadieri”. Sempre nel 2017 ha collaborato alla realizzazione dei testi per l’album di Bobo Rondelli Anime storte. Nel 2019, 2021 e 2023 i suoi ultimi romanzi “Il cielo per ultimo” , “E questo è niente” e “Un morso all’improvviso” editi da Bollati Boringhieri
Anna Pala, laureata in storia contemporanea con una tesi sull’intellettuale antifascista Leo Valiani, “morettiana” di lungo corso e da sempre attenta osservatrice del “fenomeno” Silvio Berlusconi, illustrerà il berlusconismo attraverso il film “Il caimano” con il supporto di materiale d’archivio. Socia dal 2011 del Centro Studi Commedia all’Italiana di Castiglioncello, si occupa in particolare di “Lanterne Magiche”, la rassegna di film per le scuole, ricercando pellicole adatte ai ragazzi e/o poco conosciute e curando le introduzioni che precedono le proiezioni.
4^ LEZIONE
sabato 13 gennaio 2024
Ore 16.30 – Auditorium Museo Storia Naturale
Pier Dario Marzi
“IL CORPO DI UN PERIODO
L’ETA’ D’ORO DELLA COMMEDIA ITALIANA SCOLLACCIATA”
La commedia all’italiana ha attraversato gli anni Sessanta come uno specchio deformante del periodo del boom economico. Il 68 e gli anni di piombo hanno bruscamente interrotto quella felice stagione del nostro cinema che, complice anche l’enorme rivoluzione dei costumi, ha imboccato la strada dei generi esasperandone temi e contenuti. Negli anni Settanta la commedia si è fatta più spinta e scollacciata entrando, attraverso il mitico buco della serratura, direttamente dentro le alcove degli italiani. Vizi e stravizi del nostro paese sono stati messi in evidenza e una turba di caratteristi e soubrette hanno popolato i sogni erotici degli italiani di quegli anni. Con leggerezza ripercorriamo quel periodo in cui il cinema ha saputo mantenersi vivo grazie alla verve e alla spregiudicatezza dei suoi protagonisti.
Pier Dario Marzi, docente di Storia e Filosofia presso il liceo Vallisneri di Lucca è esperto di linguaggio del cinema e in tale ambito è promotore e curatore di cineforum, di incontri sul cinema, è vice presidente del Cineforum Ezechiele 25,17 di Lucca, collabora alla rivista specializzata Cabiria e al periodico OreUndici, ha realizzato oltre cento cortometraggi in ambito didattico e documentari vincitori di premi in diversi concorsi (l’ultimo suo lavoro è L’allenatore errante, documentario sull’allenatore Ernst Erbstein) integrandoli con corsi di formazione sul linguaggio del cinema la cui didattica promuove nelle scuole da più di venti anni.
5^ LEZIONE
sabato 03 febbraio 2024
Ore 16.30 – Auditorium Museo Storia Naturale
Chiara Tognolotti e Francesca Mennella
“LA GUERRA DEI VULCANI. ANNA MAGNANI E INGRID BERGMAN, DUE MODELLI DIVISTICI A CONFRONTO”
In occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa di Anna Magnani andiamo a trattare uno degli argomenti più scottanti della vita dell’attrice, quella che viene definita la Guerra dei vulcani, che vede protagoniste appunto Anna Magnani e Ingrid Bergman. Le due relatrici parleranno quindi delle due grandi attrici, e dei due modelli divistici da esse incarnati.
Chiara Tognolotti è professoressa associata presso il dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa, dove insegna Estetica del cinema e Storia del cinema italiano. Studia il cinema francese del periodo muto e classico e il cinema italiano moderno in prospettiva storico-teorica e con un’attenzione particolare agli studi di genere. Tra gli ultimi lavori, le monografie La caduta della casa Usher (Jean Epstein, 1928); Fotogenie, superfici, metamorfosi (Mimesis 2020); De la photogénie du réel à la théorie d’un cinéma au déla du réel: l’archpel Jean Epstein (Kaplan 2020, con Laura Vichi), e le curatele di Cenerentola, Galatea e Pigmalione. Raccontare il divismo femminile nel cinema tra fiaba e mito (Edizioni ETS 2020) e di La bellezza delle cose. Il pensiero e la pratica del cinema di Louis Delluc (Edizioni ETS 2022). FA parte della rete di ricerca FAScinA – Forum delle studiose di cinema e audiovisivo.
Francesca Mennella è laureata in Discipline dello spettacolo e della comunicazione con una tesi riguardante un’analisi genetica di vaghe Stelle dell’Orsa di Luchino Visconti, consegue poi la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale con uno studio sulla Lupa partendo dalla novella di Verga per arrivare alla rappresentazione teatrale di Franco Zeffirelli, che vede protagonista Anna Magnani. È membro attivo del Centro Studi Commedia all’italiana APS.
6^ LEZIONE
sabato 17 febbraio 2024
Ore 16.30 – Auditorium Museo Storia Naturale
Oreste De Fornari e Roberto Lasagna
Due critici contro:
“NANNI MORETTI, FU VERA GLORIA?”
A cinquant’anni dal suo esordio e dopo la sua partecipazione a Cannes con Il Sol dell’avvenire, Nanni Moretti continua a far parlare di sé e a dividere pubblico e critica. Fustigatore implacabile del costume nazionale, o angusto, egocentrico moralista, troppo legato ai miti della sua gioventù ? A discutere del regista di Ecce bombo Oreste De Fornari e Roberto Lasagna, autore di “Nanni Moretti. Il cinema come cura” (Mimesis, 2021).
Oreste De Fornari – Critico cinematografico, ha pubblicato libri su Sergio Leone, Francois Truffaut, Walt Disney, e sul Sorpasso di Dino Risi, oltre a Classici americani e a una storia dello sceneggiato televisivo (Teleromanza). Ha collaborato per molti anni con la RAI come autore e conduttore televisivo, di solito in coppia con Gloria De Antoni.
Roberto Lasagna – Saggista, psicologo e critico cinematografico, Roberto Lasagna ha pubblicato oltre trenta libri e contribuito allo studio dell’opera di Stanley Kubrick con tre saggi: I film di Stanley Kubrick (1997); Il mondo di Kubrick (2001);Cinema, estetica, filosofia (2015); Odissea nello spazio di Stanley Kubrick (2018).
Laureato in psicologia, in filosofia e in economia, ha scritto una storia del cinema della Disney, pubblicata in due edizioni, nel 2001 e nel 2011, e un saggio sui rapporti tra cinema e psicologia del lavoro Da Chaplin a Loach oltre a libri su Nanni Moretti, Robin Williams, Martin Scorsese, Steven Spielberg, Wim Wenders, Vincent Price, Al Pacino, Quentin Tarantino e Dario Argento. Dal 2019 condivide con Giorgio Simonelli la direzione artistica del Festival Adelio Ferrero – Cinema e Critica.
PROIEZIONE FILM
domenica 3 marzo 2024
Ore 17.00 – Centro Artistico il Grattacielo
“IL DELITTO MATTEOTTI”
di Florestano Vancini
(Italia, 1973, durata 120 min.)
Introduzione a cura di
Massimo Ghirlanda
Il delitto Matteotti è un film del 1973, diretto da Florestano Vancini, basato sui fatti reali del delitto Matteotti e delle sue conseguenze. Con Franco Nero (Giacomo Matteotti), Mario Adorf, Umberto Orsini, Vittorio De Sica, Gastone Moschin, Riccardo Cucciolla, Manuela Kustermann.
A Roma, il 30 maggio 1924, l’onorevole Giacomo Matteotti, segretario del Partito Socialista Unitario, in un coraggioso e coinvolgente discorso, chiede che vengano annullate le elezioni del 6 aprile, contestandone la validità. Il politico sostiene, infatti, che la lista di maggioranza governativa sia stata solo nominalmente sostenuta da più di 4 milioni di voti, ma non ha ottenuto i voti di fatto e liberamente: gli elettori, a causa delle illegalità, delle ritorsioni e delle violenze subite hanno dato al Partito Nazionale Fascista il loro assenso.
Queste parole suscitano subito reazioni nella stampa e nell’opinione pubblica e anche in seno al governo si scatena il timore di sollevazioni popolari. Nulla impedisce il misterioso rapimento del deputato il 10 giugno. L’opinione pubblica ne è sconvolta, l’opposizione politica si coagula e decide di boicottare i lavori del Parlamento. Difficile è far partire le indagini per il ritrovamento di Matteotti, ma la pressione mediatica e pubblica obbliga Benito Mussolini (Mario Adorf) a prendere decisioni. Un discorso verrà pronunciato alla Camera dal futuro Duce il 3 gennaio 1925: sarà l’inizio vero e proprio della dittatura…
Florestano Vancini – Regista e sceneggiatore. Si avvicina al cinema con una serie di cortometraggi nei primi anni ’50, dopo aver fatto l’aiuto regista e lo sceneggiatore per ‘La donna del fiume’ (1954) di Mario Soldati e l’aiuto regista di Zurlini per ‘Estate violenta’ (1959). L’anno successivo esordisce nel lungometraggio con ‘La lunga notte del ’43’, trasposizione di ‘Cinque storie ferraresi’ di Giorgio Bassani, dando subito la cifra del suo cinema. Appassionato di politica, il regista ferrarese sostiene un cinema “impegnato” in cui in film successivi vengono raccontati vari episodi della storia italiana, come ‘La banda Casaroli’ (1961), ‘Bronte: storia di un massacro…’ (1971), ‘Il delitto Matteotti’ (1973). E’ apparso anche come attore in ‘Cadaveri eccellenti’ (1976) di Francesco Rosi. Negli anni ’80 Vancini realizza per la televisione le fiction ‘La neve nel bicchiere’ (1984), ‘La piovra II’ (1986) e ‘Piazza di Spagna’ (1991), oltre ad alcuni episodi della serie ‘Il giudice istruttore’. Nel 2005 riesce a realizzare per il grande schermo “E ridendo l’uccise”, un film storico in cui racconta come le ingiustizie e la crudeltà fossero comuni anche nel Rinascimento, che resta la sua ultima opera.
Massimo Ghirlanda è un insegnante e uno dei fondatori del Centro Studi Commedia all’Italiana di Castiglioncello di cui è presidente dal 2009. Ha tenuto corsi di Storia del cinema e si è interessato di autori del cinema italiano. Nel 2007, per l’editore Pacini, ha pubblicato il volume Castiglioncello e il cinema. I film, i luoghi e i personaggi. È il direttore della collana I Quaderni di Storia del cinema della casa Editrice Erasmo di cui ha curato le edizioni critiche delle sceneggiature del Sorpasso di Scola e Maccari e In nome del popolo italiano di Age e Scarpelli. Fa parte dal 2012 della giuria del Premio Suso Cecchi d’Amico per la miglior sceneggiatura.