TEATRO PER I RAGAZZI. Al Funaro di Pistoia va in scena “Mini” (il 4 febbraio). Sul palcoscenico di Rifredi c’è “E la favola insegna che… la Volpe e l’Uva” (il 5 febbraio)
AL FUNARO DI PISTOIA APPUNTAMENTO CON “MINI” (il 4 febbraio)
Teatro visivo, emozionale, tattile, immersivo: negli spettacoli della pluripremiata compagnia pratese TPO il protagonista è lo spazio scenico, come pure le immagini, i suoni e il corpo; grazie all’uso particolare del digital-design, gli spettacoli si trasformano in “ambienti sensibili” dove sperimentare il confine sottile tra arte e gioco. Così è per MINI, il lavoro curato dalla direzione artistica del TPO, Francesco Gandi e Davide Venturini, in programma, per i più piccoli dai 2 ai 6 anni, sabato 4 febbraio al Funaro per la programmazione “Ri-belli” dei Teatri di Pistoia. I biglietti sono esauriti per tutte e tre le recite (ore 16, 17 e 18).
In scena Sara Campinoti (che firma anche le coreografie con Elisa Capecchi) e Martina Gregori; visual design Elsa Mersi, sound design Spartaco Cortesi, computer engineeringRossano Monti, voce Charlotte Zerbey, costumi Chiara Lanzillotta e scene Livia Cortesi.
Ogni creazione del TPO nasce come “set”: una macchina scenica concepita per dialogare con l’attore in movimento, sia esso un danzatore o un gruppo di bambini. Immagini e suoni s’interfacciano quindi con il corpo, trasformando dal vivo i gesti in azioni interattive. Nello spettacolo non c’è una storia vera e propria, un racconto lineare, ma una “mini” azione che mette in danza quelle reazioni emotive che si svelano ogni volta che avviene un incontro. La scena è formata da figure geometriche, sospese in aria come in un “mobile”. Da queste forme “nascono” due personaggi, uno è tondo, l’altro a punta, uno è blu, l’altro rosso… Due personaggi diversi, opposti, ognuno con la sua specifica qualità di movimento e di carattere. Questi si presentano, si incontrano, si scontrano; hanno paura e attrazione allo stesso tempo l’uno dell’altro. Dall’accordo dei due nasce la voglia di giocare e la scena si apre all’intervento del pubblico diventando così il luogo dove i bambini possono sperimentare/sperimentarsi: esplorare lo spazio, le forme, i suoni, i colori messi in gioco per loro e intorno a loro. In questo gioco di scoperta anche il genitore, l’adulto accompagnatore, è chiamato a partecipare insieme al bambino. Lo spazio scenico infatti è disposto in modo da creare un clima informale, senza una divisione netta tra spettatori e scena, per dare vita ad un happening in cui tutti possono intervenire.
Prossimo appuntamento della Stagione “Ri-belli” è per sabato 18 febbraio (ore 16), sempre al Funaro, con “Augusto finestra” della compagnia Compagnia Enrico Lombardi/Quinta Parete, destinato alla fascia d’età dai 6 anni: uno spettacolo che racconta di come i bambini, quando vengono “lasciati in panchina”, possono reagire affidandosi alla propria fantasia, immaginazione e bontà d’animo.
Teatri di Pistoia
Le stagioni 2022/23
RI-BELLI TEATRO RAGAZZI
“A SCUOLA DI TEATRO”
IL FUNARO | PISTOIA
sabato 4 febbraio 2023 (ore 16, 17 e ore 18 – BIGLIETTI ESAURITI)
M I N I
Produzione TPO
> fascia d’età: dai 2 ai 6 anni (posti limitati)
Biglietti: euro 7,00 (adulti), euro 5,00 (bambini under14).
Info: 0573 991609 – 27112, 0573 977225. Nei giorni di spettacolo, la biglietteria del Funaro sarà aperta anche un’ora prima di ciascuna recita.
“Ri-belli”, il cartellone di teatro ragazzi,
Tutta la programmazione di Ri-belli Teatro Ragazzi è consultabile su https://www.teatridipistoia.
Qui il libretto di RI-BELLI
https://bit.ly/lbrettoRI-
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AL TEATRO DI RIFREDI (FIRENZE) C’È “E LA FAVOLA INSEGNA CHE… LA VOLPE E L’UVA” (il 5 febbraio)
Brevi, veloci ed efficaci: le favole di Esopo e di Fedro tornano al Teatro di Rifredi domenica 5 febbraio 2023, ore 16:30, reinterpretate in chiave moderna dal regista Andrea Bruno Savelli per il ciclo “Domenica, famiglie a teatro”. E la favola insegna che… la Volpe e l’Uva continua l’avventura di tre giovani protagonisti, interpretati da Fabio Magnani, Diletta Oculisti, Vieri Raddi, che si muovono tra gli scenari della moderna civiltà dell’immagine – attraverso le fantasiose video-scenografie di Giuseppe Ragazzini – per recuperare quei valori perduti, alla cui ricerca parteciperanno direttamente anche i giovani spettatori dello spettacolo. (Sopra il titolo: immagine di scena di “E la favola insegna che…”, ph. Marco Borrelli).
La favola tradizionale – nata in oriente, passata poi in Grecia, a Roma e in tutto l’Occidente – non era solamente un “intrattenimento per bambini”. Era una forma di pedagogia popolare, un modo non pedante o autoritario per tramandare esperienze, anche drammatiche, di vita vissuta, per mettere in guardia da comportamenti irresponsabili o da persone false e avide, o per sbeffeggiare i presuntuosi e gli sciocchi.
Una sorprendente caratteristica di queste favole, così come ce le hanno tramandate Esopo e Fedro, è la loro fulminante brevità. Lo spettacolo di Andrea Bruno Savelli fa propria questa sfida, ritrovando nel nostro presente, soprattutto nei social e nei mezzi di comunicazione, un’identica pulsione alla brevità, alla velocità, all’istantanea, però con una sostanziale differenza: la sparizione dei contenuti a favore dell’apparire, dell’esserci, della ricerca del consenso.
I tre giovani protagonisti, interpretati da Fabio Magnani, Diletta Oculisti, Vieri Raddi, si rendono conto che al centro di quasi tutte queste favole ci sono degli animali. Animali, però, particolari, dalle caratteristiche umane. Questo perché condividiamo molti comportamenti, compresi quelli più sgradevoli. Vederli in azione in un “mondo da favola”, fatto di animali parlanti, aiuta a esorcizzare sentimenti come l’aggressività e il cinismo, e aiuta a capire che in fondo tutti, uomini e animali, facciamo parte di un unico e imprescindibile universo: quello della Natura.
Nella celebre storia della Volpe e l’uva si narra di fallimento e dei limiti che ha ogni individuo. Nella favola troviamo una volpe affamata che, nonostante molti tentativi, non riesce a raggiungere ciò che desidera, ossia un grappolo d’uva, e conclude che quel grappolo probabilmente è ancora acerbo. La morale insegna che «è facile e tipico di chi è arrogante disprezzare ciò che non può avere. Meglio impegnarsi con molta umiltà per ottenerlo o trovare un’altra soluzione.»
5 febbraio 2023, ore 16:30 | Teatro di Rifredi
Prima nazionale
E LA FAVOLA INSEGNA CHE… LA VOLPE E L’UVA
ispirato alle favole di Esopo e Fedro
testo e regia Andrea Bruno Savelli
con Fabio Magnani, Diletta Oculisti, Vieri Raddi
video scenografie Giuseppe Ragazzini
costumi Elena Bianchini
luci Henry Banzi
assistente alla regia Joe Manganas
produzione Teatro della Toscana
Età consigliata: dai 6 ai 10 anni
TEATRO DI RIFREDI
via Vittorio Emanuele II 303, Firenze
BIGLIETTI
Adulti € 11 / Bambini fino a 14 anni € 9
BIGLIETTERIA
La biglietteria al Teatro di Rifredi, via Vittorio Emanuele II n. 303, è aperta dal lunedì al sabato (ore 16 – 19) e in occasione degli spettacoli (a partire da un’ora prima dell’inizio della recita).
Ai biglietti per gli spettacoli acquistati la sera stessa, salvo esaurimento posti disponibili, non viene applicato il diritto di prevendita (1€).
Tel: 055.4220361/2
Email: biglietteria@toscanateatro.it
È possibile acquistare i biglietti nei punti vendita Vivaticket e online su
https://teatrodellatoscana.vivaticket.it
Da quest’anno chi acquista on line ha un prezzo ridotto.