I compleanni di Mascagni e Puccini, i concerti di Natale, il Don Carlo al Maggio Musicale (il debutto è fissato per il 27), l’omaggio ai cent’anni di Renata Tebaldi ed Ettore Bastianini… quanti eventi nel mese di dicembre. I focus di Fulvio Venturi (con un po’ di stupore per una tesi peraltro non nuova legata al fiasco del debutto di Butterfly alla Scala)

di FULVIO VENTURI

A dicembre, qualcuno saprà, non è nato solo Puccini, ma anche il suo amico-rivale Pietro Mascagni. Questi a Livorno il 7 dicembre 1863, quegli a Lucca, nel 1858, il 22 dello stesso mese. Così proprio prima di Natale le due città vicine propongono nella memoria dei loro numi tutelari una serie di manifestazioni musicali. La prima alla quale abbiamo presenziato è stata il 7 dicembre al Goldoni di Livorno “Buon Compleanno Mascagni” il trascinante concerto diretto splendidamente da Valerio Galli con pagine di Parisina, Nerone, Silvano in programma, già da noi recensito. (Sotto a sinistra ritratto di

Molto sentita la manifestazione che il 10 dicembre Chianni Opera Festival, animata da Giancarlo e Alessandro Ceccarini, ha dedicato al centenario della nascita di Renata Tebaldi ed Ettore Bastianini, tra interventi di giornalisti, scrittori, attori (bravissimo Alberto Domenico Mastromarino) e momenti di canto (anche di gran canto potemmo dire) con la presenza di Simone Piazzola e Alberto Mastromarino, Giorgio Misseri (davvero eccellente), Cristina Ferri, Isabella Milanese e gli stessi Ceccarini. 

Abbiamo poi proseguito sabato 17 dicembre, a Lucca, con la presentazione del terzo volume dell’Epistolario di Giacomo Puccini, pubblicato da Olshki per il Centro Studi Puccini e curato da Francesco Cesari e Matteo Giuggioli. Tomo centrale nel corpus epistolare pucciniano poiché tratta il periodo 1902-1904, gli anni di Madama Butterfly.

Establishment culturale lucchese giustamente carico a mille, evento ospitato dalla Sala del Trono nell’autorevole Palazzo Ducale con quello splendido dipinto di Vincenzo Camuccini ad irrigidire vagamente l’ambiente. Presentazione dal tono formale in Virgilio Bernardoni, noto musicologo, referente della Edizione Nazionale delle Opere di Giacomo Puccini, e ovviamente documentato in Gabriella Biagi Ravenni, presidente del Centro Studi, Francesco Cesari e Matteo Giuggioli, i curatori del volume. Dalle varie relazioni sono apparsi interessanti argomenti, quali la relazione di Puccini con la giovanissima torinese Corinna Maggia e al tempo stesso il matrimonio con Elvira Bonturi rimasta vedova del precedente marito Narciso Gemignani; l’incidente d’auto che costò al musicista una dolorosa frattura lunga da sanare; la composizione di Madama Butterfly e vulnus insanabile per certi studiosi, il clamoroso insuccesso toccato a quest’opera durante la prima rappresentazione assoluta, 17 febbraio 1904, al Teatro alla Scala. A questo punto, non senza stupore, abbiamo appreso da curatori e presidente che l’architetto del fiasco scaligero sarebbe stato… Pietro Mascagni! 

Non che questa tesi sia una novità, anzi. Essa fu adombrata da Puccini stesso in una lettera ad Alfredo Vandini apparsa già al n. 365 nei Carteggi Pucciniani curati da Eugenio Gara nel 1958 e pubblicati l’anno medesimo, ma non è stata mai tenuta in conto da illustri biografi del musicista lucchese quali Julian Budden e Dieter Schickling. 

Puccini visse il periodo che condusse alla prima di Butterfly fra forti stress emotivi e dopo il fiasco vide nemici dappertutto. Ruppe persino amicizie decennali, come quella con il suo biografo Carlo Paladini e dietro la disavventura teatrale toccata alla sua nuova opera volle vedere un complotto. 

Che qualcuno abbia tramato lo riteniamo quasi certo e che questo “qualcuno” potesse essere vicino a Mascagni (l’editore Sonzogno rivale di Ricordi?) anche, ma che il musicista livornese in prima persona abbia pilotato il fatto ci sembra improbabile. 

Mascagni pure proveniva da un bel tonfo, quello delle Maschere, e i suoi rapporti con l’entourage critico e artistico milanese non sono mai stati tanto facili da poter pilotare un fiasco od un successo. Prova ne siano i giudizi critici di Giovanni Pozza sempre  tiepidi o negatori anche a fronte di marcati successi di pubblico, e quelli successivi a Parisina che consigliavano l’autore di tagliare, tagliare e poi tagliare. 

Tuttavia un fiasco mai ci è parso tanto salutare quanto quello di Madama Butterfly poiché da quella disgraziata première Puccini si produsse in una serie di riscritture (non leggeri ritocchi) che addussero all’attuale capolavoro. Ci riproponiamo di tornare sull’argomento una volta letto nell’epistolario i passi inerenti alla vicenda. Mi fa piacere ricordare inoltre i brillanti interventi della filologa Fiammetta Papi sulle scelte linguistiche del Puccini epistolare e di Paolo Bolpagni, storico dell’arte, sui gusti pittorici e sui rapporti con il mondo delle arti figurative dell’autore di Madama Butterfly.

Siamo poi tornati a Livorno per il Concerto degli Auguri che il Circolo Musicale Amici dell’Opera Galliano Masini, giunto al bel traguardo dei cinquanta anni di attività, ha donato a soci e simpatizzanti domenica 18 dicembre. Ha partecipato una Maria Salvini in gran spolvero nel nuove registro di mezzosoprano insieme con il tenore Rocco Sharkey e Gianni Cigna al pianoforte. Pomeriggio calorosissimo.

Di grande interesse la conferenza stampa che lunedì 19 si è tenuta al Teatro del Maggio per presentare la produzione del Don Carlo di Verdi che dovrebbe andare in scena, scioperi permettendo, dal 27 dicembre (a oggi la data sembra confermata, ndr). Il sovrintendente Alexander Pereira ha descritto anche con evidente emozione quelle che dovrebbero essere gli sviluppi benefici che il nuovo palcoscenico consente e il Maestro Daniele Gatti, che come è noto dirigerà l’opera, ha esposto anche con piacevole affabilità i suoi pensieri, la sua poetica interpretativa riguardo il capolavoro verdiano. Era presente l’intero cast e tutti, dal protagonista Francesco Meli ad Eleonora Buratto, dal mezzosoprano Ekaterina Semenchuk al baritono Roman Burdenko, dai bassi Mikhail Petrenko e Alexander Vinogradov agli altri interpreti, hanno dichiarato di essere felici di partecipare ad una così grande produzione. L’augurio è che tale produzione possa andare in scena, pur tenendo presente le necessità contrattuali dei lavoratori dello spettacolo.

Di nuovo a Livorno per il Concerto di Natale che la Fondazione Goldoni ha tenuto nella Cattedrale di San Francesco colma di spettatori nel pomeriggio del 23 dicembre. In programma la spuria Sinfonia Concertante per oboe, clarinetto, corno fagotto e orchestra K 297b in Mi bemolle maggiore con Salvatore Ruggiero, oboe, Salvatore Tanucci, clarinetto, Emanuel Liparulo, fagotto, Angelo Falzarano, corno, come solisti. Quattro giovanissimi musicisti (Salvatore Ruggiero, quattordici anni) vincitori del concorso Young Opera Musician 2022. Sul podio il maestro Eric Lederhandler che proprio in questa occasione bagnava l’incarico di direttore principale dell’Orchestra del Teatro Goldoni.

Il bellissimo Oratorio de Noël di Saint-Saëns, con il suo elegante tema che caratterizza il primo movimento e si ripete variato nell’ultimo, ha chiuso il raffinato programma. In speciale evidenza il coro ben preparato da Maurizio Preziosi al quale Saint-Saëns dedica due momenti fondamentali dell’opera, Quare fremuerunt gentes e Tollite hostias, e ottimamente assortito il novero dei solisti con Silvia Pantani, soprano, Mae Hayashi, mezzosoprano, Licia Toscano, contralto, Francesco Fortes, tenore, Alberto Munafò Siragusa, basso. Esecuzione molto ordinata da parte di tutti per un evento musicale di ottimo livello qualitativo e programmatico, che non stentiamo a definire memorabile per la città di Livorno. In serata anche il Teatro del Giglio di Lucca ha rivolto un cordiale augurio al proprio pubblico con il concerto “Quanto cielo, quanto sole, quanto mar” diretto da Jonathan Brandani, direttore artistico del teatro e Yasko Sato, soprano Ana Victoria Pitts, mezzosoprano e Dave Monaco, tenore. Nel programma, tutto dedicato all’orientalismo musicale, pagine di Puccini, Mascagni, Messager, Saint-Saens e Ikuma Dan.

Buone Feste.