Il Teatro di Rifredi presenta il cartellone della stagione 2022/2023 per la prima volta con Fondazione Teatro della Toscana: venti spettacoli di cui nove produzioni, quattro prime nazionali e tre regionali. Inaugurazione il 12 ottobre con “L’amico ritrovato”. Il cartellone completo
Il Teatro di Rifredi continua a essere, anche all’interno del Teatro della Toscana, quello che è stato fino a oggi: un vivace centro di cultura contemporanea e un accogliente spazio per artisti e spettatori, con un costante impegno nello sviluppo della creatività contemporanea a stretto contatto con la scena e nella conservazione del repertorio e dei progetti a esso connessi.
Un teatro che nasce sulle tavole del palcoscenico perché frutto della creatività di artisti contemporanei che si mettono in gioco a 360°, utilizzando in libertà tutte le potenzialità della scrittura scenica, condividendo con gli spettatori i rischi della scoperta e dell’innovazione.
Dunque, la stagione 2022-2023 si inaugura il 12 ottobre con L’amico ritrovato (sopra il titolo / ph. Pietro Grossi) di Fred Uhlman, adattato da Josep Maria Miró, tradotto e diretto da Angelo Savelli, con Federico Calistri, Mauro D’Amico, Roberto Gioffré. Miró, autore di quel Principio di Archimede che torna nuovamente in stagione ad aprile, è uno dei drammaturghi di riferimento del Teatro di Rifredi quanto a promozione della drammaturgia contemporanea internazionale, insieme a Eric-Emmanuel Schmitt, Nicolas Buysse, Fabrice Murgia, Fabio Zenoni, presenti anche in questa stagione, e Sergio Blanco, Remi De Vos e Abel Melo con i quali continua una collaborazione.
Dopo Misericordia, Emma Dante è nuovamente al Teatro di Rifredi, in prima regionale, con Pupo di zucchero, da Giambattista Basile. Lino Musella presenta il suo Tavola Tavola, Chiodo Chiodo… da Eduardo De Filippo. Scrive in scena e per la scena Angelo Savelli, specializzato in trasposizioni per il teatro di opere letterarie, sia per un largo pubblico, come nel caso di Eric-Emmanuel Schmitt, con protagonista Lucia Poli, e di Giancarlo Pastore, che per quello scolastico, come per I promessi sposi.
La contemporaneità è fatta di nuove drammaturgie, come Vuccirìa Teatro con Immacolata Concezione; La tragica storia del Dottor Faust da Marlowe, regia di Giovanni Ortoleva, in prima regionale; Cirano deve morire da Rostand, regia di Leonardo Manzan, in prima regionale; La beffa del grasso legniaiuolo da testi quattrocenteschi, regia di Andrea Bruno Savelli, Draculazionismo di Alessandro Riccio in prima nazionale.
Conferma l’identità artistica del Teatro di Rifredi l’attenzione alla contaminazione tra teatro e musica rappresentata da Rimbamband con Manicomic, regia di Gioele Dix e da Primital Brothers con The Primitals, regia di Yllana.
La consueta attenzione alle famiglie è confermata dalle Domeniche delle famiglie. Due le prime nazionali, entrambe di Andrea Bruno Savelli: E la favola insegna che… Al Lupo, Al Lupo!, E la favola insegna che… La volpe e l’uva.
E la prossima estate tornerà Walking Thérapie di Nicolas Buysse, Fabrice Murgia, Fabio Zenoni, con Gregory Eve e Luca Avagliano.
C’è poi da considerare la ormai storicizzata e ampia proposta di spettacoli per le scuole con ben 6 produzioni specificatamente pensate per integrarsi organicamente con i programmi didattici.
Complessivamente ci saranno dunque al Teatro di Rifredi 129 aperture di sipario, di cui ben 92 per spettacoli di produzione e 37 per le ospitalità.
- Ritrovare il Teatro per quello che è per noi: un amico
di Giancarlo Mordini, coordinatore dell’attività artistica del Teatro di Rifredi
Il Teatro di Rifredi, che da questa stagione entra con orgoglio a far parte integrante della Fondazione Teatro della Toscana, presenta un cartellone di 20 spettacoli (11 produzioni e 9 ospitalità) che confermano e rafforzano la sua storicizzata identità artistica, il suo riconosciuto e riconoscibile dinamismo, la sua centralità nella geografia teatrale della città di Firenze e soprattutto la sua identità di spazio della creatività contemporanea. Una contemporaneità fatta di nuove drammaturgie (con un occhio vigile su quelle straniere), di originali rivisitazioni di classici e di apprezzate contaminazioni tra teatro e letteratura. Senza tralasciare selezionate incursioni nei territori del teatro visivo, gestuale e musicale.
Tre i punti di forza del lavoro del Teatro di Rifredi.
La produzione diretta di spettacoli che ci consente di poter sviluppare precisi percorsi artistici identitari, eludendo la logica del teatro/contenitore, ma anche di costruire un “repertorio” per la loro riproposta negli anni, cercando di ottimizzare gli investimenti produttivi ed allargare la platea degli spettatori grazie ad un’accurata politica di teniture.
La fedeltà agli artisti; sia quelli ospiti di cui apprezziamo e sosteniamo la creatività e che ritornano negli anni sul nostro palcoscenico, sia quelli che rendono possibili le nostre produzioni, in primis gli attori – più noti o meno noti ma tutti eccellenti professionisti – che condividono con noi un comune sentire non solo rispetto ai contenuti dei nostri spettacoli ma anche alle nostre modalità di lavoro, tutt’altro che impositive e burocratiche.
Infine il rispetto per il pubblico. Quello che proponiamo con i nostri cartelloni è sempre un grande affresco della società contemporanea, a volte tratteggiato con umorismo e divertimento, altre volte senza la paura di affrontare temi scottanti con i linguaggi che gli sono più congeniali. Nell’uno e nell’altro caso resta per noi l’imperativo di trasmettere emozioni al pubblico, possibilmente in maniera trasversale, di provocare riflessioni o regalare gioia, insomma di rendere giusta la sua scelta di venire a teatro e di ritornarci il prima possibile.
La stagione si apre significativamente con una splendida riscrittura fatta da Josep Maria Miró (l’autore catalano ben conosciuto al Teatro di Rifredi) del toccante romanzo di Fred Uhlman L’amico ritrovato. Ecco noi vorremmo che dopo due difficili anni di pandemia, ritrovassimo il Teatro per quello che è per noi: un amico.
TEATRO DI RIFREDI
STAGIONE 2022/2023
12 > 16 OTTOBRE
PRIMA NAZIONALE
L’AMICO RITROVATO
di Fred Uhlman
adattamento Josep Maria Miró
con Federico Calistri, Mauro D’Amico, Roberto Gioffré
traduzione e regia Angelo Savelli
musiche Federico Ciompi
la canzone dello spettacolo è cantata dal piccolo Pietro Cambiati
luci Henry Banzi
elementi scenici Tuttascena
produzione Teatro della Toscana
By arrangement with The Random House Group Ltd, a Penguin Random House company
Stoccarda, 1933. Due sedicenni frequentano la stessa scuola. Uno è figlio di un medico ebreo, l’altro è il rampollo di una ricca famiglia aristocratica. Nonostante le differenze di classe, di cultura e di carattere, tra i due nasce una profonda amicizia che però sarà messa a dura prova dalla spietata ascesa del nazismo. Angelo Savelli guida Mauro D’Amico, Federico Calistri e Roberto Gioffrè in una sorta di “ricerca del tempo perduto”, poetica e civile al tempo stesso, grazie alla riduzione de L’amico ritrovato di Fred Uhlman realizzata dal drammaturgo catalano Josep Maria Miró.
26 > 30 OTTOBRE
IO NON SO CHI SEI
di Giancarlo Pastore
con Alessandro Riccio e Nicola Pecci
e la partecipazione di Samuele Picchi
adattamento e regia Angelo Savelli
video scenografie Giuseppe Ragazzini
musiche eseguite al pianoforte da Federico Ciompi
produzione Teatro della Toscana
Mina cantava: “Io non ti conosco, io non so chi sei…” E in realtà quanto si conosce veramente della persona che ci sta accanto? Cosa si dicono e si nascondono le coppie? Su questo riflette lo scrittore Giancarlo Pastore, con, però, una piccola variante: le sue coppie sono coppie di soli uomini, raccontate con un tocco di malinconia e soprattutto con tanta ironia. Io non so chi sei è una sorta di scanzonato spettacolo musicale per due brillanti attori/cantanti quali Alessandro Riccio e Nicola Pecci, accompagnati in scena da Samuele Picchi e al pianoforte da Federico Ciompi.
4 > 5 NOVEMBRE
PRIMA REGIONALE
PUPO DI ZUCCHERO
La festa dei morti
testo e regia Emma Dante
con Carmine Maringola (il Vecchio), Nancy Trabona (Rosa), Maria Sgro (Viola), Federica Greco (Primula), Sandro Maria Campagna (Pedro), Giuseppe Lino (Papà), Stephanie Taillandier (Mammina), Tiebeu Marc-Henry Brissy Ghadout (Pasqualino), Martina Caracappa (zia Rita), Valter Sarzi Sartori (zio Antonio)
costumi Emma Dante
sculture Cesare Inzerillo
luci Cristian Zucaro
assistente ai costumi Italia Carroccio
assistente di produzione Daniela Gusmano
coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma
produzione Sud Costa Occidentale
in coproduzione con Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Scène National Châteauvallon-Liberté / ExtraPôle Provence-Alpes-Côte d’Azur / Teatro Biondo di Palermo / La Criée Théâtre National de Marseille / Festival d’Avignon / Anthéa Antipolis Théâtre d’Antibes / Carnezzeria e con il sostegno dei Fondi di integrazione per i giovani artisti teatrali della DRAC PACA e della Regione Sud
Pupo di zucchero, il nuovo spettacolo di Emma Dante al Teatro di Rifredi, dove l’artista è di casa, è ispirato a un racconto di Giambattista Basile, e ha per protagonista Carmine Maringola. Per la festa dei morti un vecchio ‘nzenziglio e spetacchiato, rimasto solo in una casa vuota prepara con acqua, farina e zucchero, il pupo di zucchero, una statuetta antropomorfa dai colori vivaci. In attesa che l’impasto lieviti, richiama alla memoria la sua famiglia che non c’è più: la stanza arredata dai ricordi diventa una sala da ballo dove i defunti, ritrovando le loro abitudini, festeggiano la vita.
17 > 19 NOVEMBRE
IMMACOLATA CONCEZIONE
drammaturgia e regia Joele Anastasi
con Federica Carruba Toscano, Alessandro Lui, Enrico Sortino, Joele Anastasi, Ivano Picciallo
da un’idea di Federica Carruba Toscano
scene e costumi Giulio Villaggio
light designer Martin Palma
musica originale “scurannu agghiurnannu” Davide Paciolla
testo musica originale Federica Carruba Toscano
aiuto regia Nathalie Cariolle
collaborazione alla drammaturgia Federica Carruba Toscano
contributo drammaturgico Alessandro Lui
foto Dalila Romeo
video e graphic designer Giuseppe Cardaci
scenotecnica 2C Arte
opere di cartapesta Ilaria Sartini
organizzazione Nicole Calligaris
uno spettacolo Vuccirìa Teatro
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
spettacolo vincitore Teatri del Sacro V
Sicilia, 1940. Concetta, ragazza silenziosa e innocente, viene barattata dal padre caduto in disgrazia con una capra gravida e affidata a Donna Anna, tenutaria del bordello del paese. Ben presto la fama della nuova arrivata raggiunge tutto il paese, ma nessuno sa di preciso quali piaceri regali agli uomini per farli impazzire così tanto. Immacolata concezione di Vuccirìa Teatro, scritto e diretto da Joele Anastasi, evoca la storia di un microcosmo siciliano fatto di omertà, violenza e presunzione, ma anche di quell’autenticità tipica della carnalità isolana.
25 > 27 NOVEMBRE
MANICOMIC
di Raffaello Tullo
con Raffaello Tullo (voce – percussioni), Renato Ciardo (batteria), Nicolò Pantaleo (sax), Vittorio Bruno (contrabbasso), Francesco Pagliarulo (pianoforte)
assistente alla regia Sara Damonte
regia video Michele Didone
videografica Vincenzio Recchia
direttore fotografia Claudio Procaccio
fonica Riccardo Tisbo
disegno luci Andrea Mundo
regia Gioele Dix
produzione Agidi
Quando l’esperienza e la sensibilità di un artista come Gioele Dix incontra l’esuberanza della Rimbamband e il suo originale linguaggio artistico, la miscela non può che essere esplosiva. E quindi eccoli… Sono una band. Suonano e sono più o meno consapevoli di essere tutti “affetti” da numerose “patologie mentali”: Manicomic è una sorta di Qualcuno volò sul nido del cuculo in versione comico/teatrale, in cui la follia si trasforma in libertà, energia, divertimento e creatività. Perché non può esserci arte senza follia e… da vicino, nessuno è normale.
15 > 17 DICEMBRE
I PROMESSI SPOSI
ovvero:questo spettacolo non s’ha da fare
riduzione teatrale da Alessandro Manzoni di Angelo Savelli
con Olmo De Martino, Mauro D’Amico, Antonio Lanza, Fabio Magnani, Simone Marzola, Diletta Oculisti, Elisa Vitiello
regia Angelo Savelli e Ciro Masella
musiche Federico Ciompi
assistente alla regia Pietro Grossi
produzione Teatro della Toscana
Dentro ai Promessi sposi, monumentale romanzo storico di Alessandro Manzoni, si nascondono due deliziose commedie. La prima è la commedia della gente semplice, quasi una sorta di divertente e indiavolata Commedia dell’arte; la seconda è la commedia delle passioni umane, una lucida e perturbante commedia filosofica ancora oggi attuale. Partendo da qui, una compagnia di sette giovani attori scuote via un po’ di polvere scolastica dalle pagine del romanzo, e ce lo ripropone esaltando una delle più originali, ma spesso ignorate, peculiarità del capolavoro manzoniano: l’ironia.
28 DICEMBRE > 1 GENNAIO
LA BEFFA DEL GRASSO LEGNIAIUOLO
riduzione di Angelo Savelli da testi quattrocenteschi
cast in via di definizione
regia Andrea Bruno Savelli
elementi scenici Gianni Calosi
produzione Teatrodante Carlo Monni // Fondazione Accademia dei Perseveranti
A 35 anni dalla sua riscoperta moderna a opera di Orazio Costa, ritorna in scena, in una nuova riscrittura di Angelo Savelli, la bizzarra vicenda rinascimentale del povero legniaiuolo Manetto e della beffa ordita alle sue spalle da una brigata di fiorentini agli ordini di Filippo Brunelleschi. La beffa del grasso legniaiuolo è uno spettacolo dinamico e popolare, un curioso spaccato della vita fiorentina dei primi anni del Rinascimento in cui nacque l’inconfondibile “scanzonato carattere fiorentino”, che ancora oggi caratterizza i più veraci rappresentanti di questa inimitabile città.
5 > 8 GENNAIO
THE PRIMITALS
idea originale Yllana e Primital Brothers
regia Joe O’Curneen
con Íñigo García Sánchez, Pedro Herrero, Adri Soto, Manu Pilas
direzione musicale Santi Ibarretxe
assistente alla creazione musicale Manu Pilas
disegno luci Roberta Guarino
disegno del suono Alberto Fernández
costumi Tatiana de Sarabia
trucco África de la Llave
realizzazione del trono Arte y Ficción
attrezzeria Fernando Santos – Nasel
consulente alla magia Willy Monroe
coreografo Carlos Chamorro
comunicazione, stampa e marketing Rosa Arroyo, María Crespo, Alicia Suela
grafica Daniel Vilaplana
foto Julio Moya
direttore di produzione Mabel Caínzos
assistente di produzione Isabel Sánchez, Fran Álvarez
logistica Mónica González, Patricia Caínzos
tecnici in tour Mario Páramo, Roberta Guarino, Nacho Arjonilla, Alberto Fernández
Premio del pubblico come miglior spettacolo musicale al Festival di Avignone Off 2019
Una sorprendente commedia musicale a cappella. Quattro aborigeni, provenienti da un pianeta simile al pianeta Terra, salgono sul palco per conquistare il pubblico sommergendolo di musiche di ogni genere, che hanno assorbito come spugne nei loro viaggi oltre i confini del tempo e dello spazio. The Primitals è quindi un viaggio dai classici del rock e del pop fino a famosissime colonne sonore e raffinate arie liriche. Il quartetto dei Primital Brothers padroneggia doti vocali che permettono continui e repentini cambi di tono quanto di registro, sostenuti da un’espressiva gestualità.
12 > 13 GENNAIO
PRIMA REGIONALE
LA TRAGICA STORIA DEL DOTTOR FAUST
liberamente tratto da Christopher Marlowe
testo e regia Giovanni Ortoleva
con Francesca Mazza e Edoardo Sorgente
scene e costumi Marta Solari
musiche Pietro Guarracino
movimenti e assistenza alla regia Anna Manella
assistenza alle scene e costumi Maria Giulia Rossi
luci e macchina del tuono Davide Bellavia
movimenti di scena Amerigo Musi
responsabile sartoria Daniela De Blasio
sarta Rocio Orihuela Perea
produzione Fondazione Luzzati Teatro della Tosse
Stufo della sua vita da studioso, il dottor Faust firma un patto col diavolo: se per ventiquattro anni i suoi desideri saranno esauditi dal diavolo Mefistofele, l’anima di Faust apparterrà per l’eternità a Lucifero. Ma cosa vuole chi può avere tutto? E cosa lo attende, alla fine del tempo? Il giovane regista fiorentino Giovanni Ortoleva con La tragica storia del Dottor Faust rivisita la storia dell’uomo che vendette l’anima al diavolo, avvalendosi di Francesca Mazza nel ruolo di Faust e di Edoardo Sorgente nel ruolo di Mefistofele.
9 > 11 FEBBRAIO
TAVOLA TAVOLA, CHIODO CHIODO…
un progetto di Lino Musella e Tommaso De FIlippo
tratto da appunti, articoli, corrispondenze e carteggi di Eduardo De Filippo
uno spettacolo di e con Lino Musella
musiche dal vivo Marco Vidino
scene Paola Castrignanò
disegno luci Pietro Sperduti
suono Marco D’Ambrosio
ricerca storica Maria Procino
collaborazione alla drammaturgia Antonio Piccolo
assistente alla regia Melissa Di Genova
costumi Sara Marino
fotografie Mario Spada
produzione Elledieffe, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
Rifugiarsi nelle parole dei grandi per cercare conforto e ispirazione. Da questa riflessione Lino Musella è partito per riscoprire Eduardo De Filippo, e soprattutto l’Eduardo capocomico: dalle lettere indirizzate alle Istituzioni fino ai carteggi relativi all’impresa estenuante per la costruzione e il mantenimento del Teatro San Ferdinando. Con Tavola tavola, chiodo chiodo… Musella ci regala un ritratto d’artista non solo legato al talento e alla bellezza delle sue opere, ma anche alle sue battaglie condotte instancabilmente tra poche vittorie e molti fallimenti.
22 FEBBRAIO > 5 MARZO
L’INTRUSA
preceduto da È UNA BELLA GIORNATA DI PIOGGIA
di Eric-Emmanuel Schmitt
con Lucia Poli
regia Angelo Savelli
produzione Teatro della Toscana
Un’anziana signora rischia la follia a causa di una misteriosa intrusa che si aggira nel suo appartamento; una donna bella e intelligente rischia invece l’infelicità a causa del suo inguaribile pessimismo. È una bella giornata di pioggia e L’intrusa sono due toccanti racconti pervasi da quell’eleganza e quell’umorismo che caratterizzano l’inconfondibile stile di Eric-Emmanel Schmitt e anche le doti interpretative di Lucia Poli, signora del teatro italiano.
L’Autore è rappresentato in Italia da Paola D’Arborio – Roma
21 > 26 MARZO
PRIMA REGIONALE
CIRANO DEVE MORIRE
liberamente ispirato a Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand
regia Leonardo Manzan
con Alessandro Bay Rossi, Giusto Cucchiarini, Paola Giannini
musiche Alessandro Levrero, Franco Visioli
eseguite dal vivo da Filippo Lilli
drammaturgia Leonardo Manzan, Rocco Placidi
scene Giuseppe Stellato
costumi Graziella Pepe
luci Simone De Angelis
adattamento Paride Donatelli
progetto sonoro Franco Visioli
produzione Fondazione Teatro della Toscana, La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello, Elledieffe
Vincitore della Biennale di Venezia edizione 2018 progetto Biennale College Teatro – Registi Under 30
produzione LA BIENNALE DI VENEZIA nell’ambito del progetto Biennale College Teatro – Registi Under 30 – con la direzione artistica di Antonio Latella
Cirano deve morire è la riscrittura per tre voci del celebre Cyrano di Bergerac di Edmond Rostand a opera del giovane regista Leonardo Manzan. Uno spettacolo concerto con testi e musiche originali che trasforma la poesia di fine Ottocento in feroci versi rap, tra Eminem e Myss Keta. Rime taglienti e ritmo indiavolato affrontano in modo implacabile il tema della finzione, rivedendo in chiave contemporanea il racconto di un dramma post-romantico, che passa a setaccio la dimensione dei sentimenti e delle passioni, attraverso uno dei più famosi triangoli d’amore della storia del teatro.
28 MARZO > 2 APRILE
PRIMA NAZIONALE
DRACULAZIONISMO
-lezioni di sangue-
di Alessandro Riccio
con Alessandro Riccio, Olmo de Martino, Fabio Magnani, Vieri Raddi, Marco Santi
costumi Lorena Vedelago
luci Lorenzo Girolami
regia Alessandro Riccio
produzione Tedavi’ 98
Neppure per chi è immortale è scontato riuscire a trovare la voglia di vivere: un vampiro ultracentenario, insofferente alla vita, cerca di trovare nuovi stimoli in quattro giovani desiderosi di intraprendere la vita del parassita succhiasangue e che, incuriositi dal fascino dell’eternità e dalla potenza del male, si fanno trascinare in situazioni al limite del paradossale, alla ricerca di una risposta al perché dell’esistenza. Draculazionismo è una commedia dark con Alessandro Riccio, accompagnato in scena dai giovani attori Olmo De Martino, Fabio Magnani, Vieri Raddi e Marco Santi.
13 > 22 APRILE
IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE
di Josep Maria Miró
traduzione Angelo Savelli con la collaborazione di Josep Anton Codina
regia Angelo Savelli
con Giulio Corso, Monica Bauco, Riccardo Naldini, Samuele Picchi
scene Federico Biancalani
luci Alfredo Piras
foto Pino Le Pera
produzione Teatro della Toscana
In una scenografia che contiene anche gli spettatori, trasportandoli all’interno degli spogliatoi di una piscina, Josep Maria Miró imbastisce un thriller psicologico intorno all’eccessiva attenzione di un istruttore di nuoto verso un bambino. Presunta, ma sufficiente a far partire la macchina del fango. Il principio di Archimede, interpretato da Giulio Corso, Monica Bauco, Riccardo Naldini e Samuele Picchi, apparentemente sembra parlare di un caso di pedofilia, ma in realtà ci parla della paura, dell’educazione, delle relazioni sociali, del tipo di società in cui vogliamo vivere.
GIUGNO > LUGLIO
WALKING THÉRAPIE
testo e regia Nicolas Buysse, Fabrice Murgia, Fabio Zenoni
traduzione Angelo Savelli
con Gregory Eve e Luca Avagliano
L’evento itinerante e interattivo che ha come scenografia la città di Firenze e i suoi abitanti, ritorna per la sesta estate consecutiva ad allietare chi non l’ha ancora visto – ma ne ha sentito parlare – e chi l’ha già visto, ma vuole rivederlo, perché ogni replica non è mai la stessa. Walking Thérapie è un’esilarante passeggiata collettiva dove si marcia, si parla, si canta, si ride e si torna finalmente a socializzare in compagnia di due trascinanti interpreti come Gregory Eve e Luca Avagliano.
LE DOMENICHE DELLE FAMIGLIE
20 NOVEMBRE
GAME OVER
di Andrea Falcone e Matilde Piran
con Michela Lusa, Teresa Tanini, Stefano Maria Iagulli
regia Giacomo Bogani
illustrazioni Marta Baroni
costumi Floor Robert
disegno luci e tecnica Monica Bosso
produzione inQuanto teatro
coproduzione La Piccionaia
con il sostegno di Teatro di Rifredi, Straligut Teatro
con il contributo di Fondazione CR Firenze
in collaborazione con MAD Murate Art District
Età consigliata: dai 6 ai 10 anni
Game Over è la storia di Alice: una bambina innamorata di giochi e videogiochi, ma teneramente spaventata da ogni fine. Non finisce quello che inizia, passa da una possibilità all’altra, lasciandole tutte aperte. Addirittura, quando si trova a fare un giro nell’enorme Fabbrica delle Fini, il luogo dove si preparano tutte le conclusioni del mondo, la bambina finisce per mandare in tilt il sistema. Allora sì che iniziano i problemi veri: se niente si conclude, niente può iniziare, tutto è fermo.
4 DICEMBRE
PRIMA NAZIONALE
E LA FAVOLA INSEGNA CHE…
AL LUPO, AL LUPO!
ispirato alle favole di Esopo e Fedro
testo e regia Andrea Bruno Savelli
con Fabio Magnani, Diletta Oculisti e Vieri Raddi
video scenografie Giuseppe Ragazzini
produzione Teatro della Toscana
Età consigliata: dai 6 ai 10 anni
La favola tradizionale Al lupo! Al lupo! – nata in Oriente, passata poi in Grecia, a Roma e in tutto l’Occidente – non era solamente un “intrattenimento per bambini”. Era una forma di pedagogia popolare, un modo non pedante o autoritario per tramandare esperienze. Attraverso le fantasiose video-scenografie di Giuseppe Ragazzini, tre giovani d’oggi si metteranno, assieme ai giovani spettatori dello spettacolo, alla ricerca di questo sapere antico come ce lo hanno tramandato le immortali favole di Esopo e Fedro.
5 FEBBRAIO
PRIMA NAZIONALE
E LA FAVOLA INSEGNA CHE…
LA VOLPE E L’UVA
ispirato alle favole di Esopo e Fedro
testo e regia Andrea Bruno Savelli
con Fabio Magnani, Diletta Oculisti, Vieri Raddi
video scenografie Giuseppe Ragazzini
produzione Teatro della Toscana
Età consigliata: dai 6 ai 10 anni
Continua con La volpe e l’uva il viaggio attraverso le favole di Esopo e Fedro, popolate da animali che parlano e agiscono come degli esseri umani, e che con questi condividono comportamenti, sgradevoli come l’aggressività e il cinismo, ma anche positivi come l’operosità, l’umiltà, la solidarietà e la prudenza. Questo “mondo da favola”, fatto di animali parlanti, ci aiuta a capire che in fondo tutti, uomini, animali e vegetali, facciamo parte di un unico e imprescindibile universo che va conosciuto e protetto: quello della Natura.
19 FEBBRAIO
STORIA DI UNA BOTTIGLIA
regia e drammaturgia Vincenzo Calenzo
con Vincenzo Calenzo, Pierluca Rotolo, Ettore Marrani, Caterina Lupi
cantanti Giulia Bartolini, Aurora Fani, Rebecca Cinquina
testi canzoni Giulia Bartolini, Pierluca Rotolo
musiche Andrea Di Mauro
scenografie Piero Mazzoni
costumi Giulia Di Renzo, Mariaserena Martinelli
animazioni Aurora Fani
tecnico video Gianni Capecchi
produzione Il paracadute di Icaro
Età consigliata: dai 3 agli 8 anni
Dalla nascita alla rinascita. L’avventuroso viaggio di una bottiglia di plastica, dal suo acquisto al supermercato, al suo arrivo su una spiaggia e al suo ingresso nel mare, passando per incredibili incontri e inaspettate avventure fino al compimento del suo destino: trasformarsi in un oggetto di plastica riciclata. Storia di una bottiglia, il nuovo spettacolo de Il Paracadute di Icaro, vuole sensibilizzare i bambini fin dalla prima infanzia alla cura, all’attenzione e al rispetto dell’ambiente e delle sue risorse, il tutto attraverso la storia di una semplice bottiglia.
7 MAGGIO
LA CASA DEI GATTI
regia Vincenzo Calenzo
coreografie Marta Checchi
costumi Maria Giovanna Caselli
musiche Edoardo Dinelli
produzione Il Paracadute di Icaro
Età consigliata: dai 3 agli 8 anni
Margherita era costretta a vivere accanto alla sua matrigna e alla tremenda sorellastra Aida, e a lavorare tutto il giorno come un ciuco. Un giorno venne mandata a cogliere della cicoria, invece nel campo trovò un bel cavolfiore. Lo tirò e quando lo sradicò nella terra si aprì un buco nero e profondo. Margherita ci cadde dentro e precipitò finché non raggiunse una casa piena di gatti colorati. La casa dei gatti è una fiaba che, come tutte le fiabe che si rispettino, ha la sua morale: le buone maniere, la bontà d’animo, la gentilezza e la pazienza alla fine premiano sempre.