
“Tutte le guerre. Fotografie 1998-2019”: in mostra al Palazzo Senza Tempo di Peccioli le immagini (circa 250) scattate da Franco Pagetti in varie parti del mondo, dal Kosovo all’Afghanistan, da Timor Est al Sudan, dalla Siria alla Sierra Leone
Fino al 30 settembre 2022 “TUTTE LE GUERRE. Fotografie 1998-2019”. FRANCO PAGETTI, ovvero vent’anni di conflitti raccontati in più di 250 fotoda uno dei più autorevoli fotoreporter internazionali al Palazzo Senza Tempo di Peccioli. Afghanistan, Kosovo, Timor Est, Kashmir, Palestina, Sierra Leone, Sud Sudan, Siria: Franco Pagetti, uno dei più autorevoli fotoreporter internazionaliper Time, The New York Time, Le Monde, The Independent, ha trascorso vent’anni a fotografare la guerra confrontandosi ogni volta con la violenza e l’arbitrarietà dei conflitti.
La mostra “Tutte le guerre. Fotografie 1998-2019” al Palazzo Senza Tempo di Peccioli, inaugurata nell’ambito della kermesse Pensavo Peccioli curata da Luca Sofri, conduce i visitatori proprio dentro l’orrore della guerra, per dimostrarne la sua orribilità ed inutilità.

Il collage di 250 foto del grande parallelepipedo centrale vuole testimoniare le sofferenze subite dalle vittime dell’assurdità della guerra,vuole raccontare l’annullamento dell’identità delle cose, degli spazi, della cultura, della storia e dell’educazione che ogni conflitto provoca, vuole infine mostrare l’umanità delle persone. In mostra,le foto della guerra in Iraq,dovePagettiha vissuto per sei anni, dal 2003 al 2008, raccontando la caduta del regime di Saddam Hussein, l’ascesa dei gruppi terroristici e insurrezionalisti e la guerra civile.
Ma anche le storie e le immagini dall’Afghanistanche trasmettono la sua capacità empatica e l’assenza di pregiudizio. E poi, in una sala dedicata, The Veils of Aleppo, sulle tende di Aleppo, realizzato nel 2013, ilreportage con cui Pagetti hacambiato il modo di fotografare la guerra:i soggetti delle immagini non sono persone morte, ferite o armi, ma le tende colorate che vedeva per strada, rivelatrici della vita degli abitanti di una città devastata dai bombardamenti. Le tende a righe, un tempo tende da sole, sollevano una riflessione su come è cambiato il loro utilizzo: se prima erano un oggetto quotidiano per proteggere la privacy di una famiglia, o ripararsi dal sole, adesso sono cucite insieme dalle donne e messe in mezzo alle strade per proteggere gli uomini della famiglia dai cecchini. la sua seconda vita, che nel 2007 lo vede diventare membro della nota agenzia VII, di cui fa tuttora parte.


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