Collinearea Festival el Suono 2022 a Lari e Santa Luce dal 14 al 31 luglio. Concerti, grandi interpreti, letture notturne, performance immersivi
Nasce in Toscana il primo “Festival del Suono” che si svolgerà dal 14 al 17 luglio 2022 nel borgo medievale di Lari – bandiera arancione del Touring Club, Borgo del Suono e centro d’arte internazionale, sede del comitato Lari 360. Il Festival del Suono, ideato e curato da Mirco Mencacci, sound designer tra i più apprezzati del cinema internazionale, aprirà la XXIV edizione dello storico “Collinarea Festival”, che si svolgerà dal 14 al 31 Luglio, ideato, e curato da Loris Seghizzi.(Sopra il titolo: Mirko Mencacci, ph. Yuri Ancarani).
Dalla voce ai suoni della natura, dalla musica classica all’elettronica, fino agli aspetti scientifici, per acquisire una consapevolezza di quanto il suono sia presente e determinante nella nostra vita, in un mondo sempre più soffocato dall’inquinamento acustico, secondo inquinante al mondo e causa dimostrata di gravi patologie. E per imparare nuovamente ad ascoltare.
In quest’ottica Collinarea Festival del suono presenta un programma che unisce workshop e incontri con sound designers, scienziati, medici e ricercatori, con un cartellone di ben 25 spettacoli, 7 prime assolute, 4 eventi unici e 9 concerti dei grandi maestri della musica contemporanea, per promuovere una cultura dell’ascolto consapevole e di qualità. Dal violoncellista Giovanni Sollima al mago del theremin Vincenzo Vasi, dal serpentone di Michel Godard al vibrafono di Pasquale Mirra, dalla chitarra classica di Fabio Montomoli, al pop di Bobo Rondelli, dall’attrice Valentina Carnelutti al compositore e sound designer statunitense Douglas Quin. E ancora Paolo De Bernardis, il “fonico dell’universo” che per primo ha mappato la radiazione cosmica del Big Bang; Carlo Ventura, scienziato e Professore di biologia molecolare studioso degli influssi della musica sulle cellule staminali; Gianni Pavan, ricercatore del Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerche Ambientali dell’Università di Pavia; Michael Payne storico direttore della Reuters, oggi direttore e co-sviluppatore insieme a Mirco Mencacci del centro di ricerca multidisciplinare sul suono, rumore e vibrazione “Sonyc Research Ltd; Igor Fiorini (VDM Group) che presenta la nuova filosofia del movimento culturale SlowSound con i suoi workshop e incontri sull’educazione all’ascolto. Sono soltanto alcuni dei protagonisti del festival che offre uno spaccato culturale ampio e variegato tra intrattenimento, arte e scienza.
Il Festival del Suono conferirà il “Premio Sonic Award” al miglior progetto sonoro per qualità, originalità, ricerca, innovazione, immersività, purezza, capacità di evocare il reale e infondere benessere.
Tra le caratteristiche peculiari di Collinarea Festival del suono, c’è l’offerta di un’esperienza unica immersiva e itinerante progettata per il borgo di Lari, che ne esalta gli ambienti naturali, architettonici e paesaggistici ed i suoni grazie all’utilizzo di sofisticatissime tecnologie: lo strumento Connessioni©, ideato da Mirco Mencacci e Loris Seghizzi tramite il quale è stato cablato l’intero borgo dando vita al primo esperimento di rappresentazione dislocata in un borgo medievale, appositamente cablato a servizio della messa in scena.
Un importante lavoro di innovazione dei formati e della relazione con lo spazio scenico e con il pubblico, iniziato nel 2020 e portato oggi a compimento, di cui è testimonianza tangibile Atroce Favola, l’evento speciale di Collinarea Festival del Suono 2022, in programma sabato 30 e domenica 31 Luglio nel borgo Lari (PI). Lo spettacolo in prima assoluta, scritto e diretto da Loris Seghizzi è una rilettura in chiave contemporanea della celebre Madama Butterfly di Puccini, destrutturato nella forma e nello spazio, mescolando l’opera lirica con altri linguaggi artistici e dislocando la scena su due diversi palcoscenici grazie all’utilizzo di Connessioni©. Un unico grande spettacolo che vive tra due scenari a cielo aperto sullo sfondo di un borgo medievale.
Questa è la ventiquattresima edizione di un festival che negli anni ha sempre cercato di stare al passo con i tempi. Questo è il tempo che ci indica una strada precisa verso la ricerca di contaminazione tra arte e le materie che riguardano l’essere umano. La tecnologia può essere un valore aggiunto e non l’arma letale per la cultura. Ecco che Suono e Connessioni si sposano con memoria e territorio; il programma si srotola su questi temi, in un coinvolgimento totale con il pubblico e con gli abitanti di questo splendido luogo. La chiamo con estremo piacere “immersione”. Spiega Lori Seghizzi.
Il suono è vita, il rumore uccide. Il Festival del suono è un viaggio alla scoperta del mondo sonoro che ci pervade e ci circonda, alla ricerca della consapevolezza di quanto il suono sia presente e determinante nella nostra vita.
Il suono, il rumore, la vibrazione, contribuiscono in buona parte a formare la nostra cultura, la nostra consapevolezza. Suono è fisica, salute, medicina, psicologia, ambiente, architettura, tecnologia, comunicazione, arte. Il Festival del Suono è un’esperienza immersiva itinerante che, adattandosi e trasformando i luoghi, ne scopre ed esalta il suono. Muovendosi nel borgo di Lari e nei suoi ambienti naturali, architettonici, urbanistici, paesaggistici, dà voce e valorizza gli spazi che lo caratterizzano, utilizzando lo strumento Connessioni©. Afferma Mirco Mencacci.
Quest’anno Collinarea si impreziosisce ulteriormente” commenta l’assessora regionale Alessandra Nardini che sottolinea “la nascita del primo Festival del Suono in Toscana, i numerosi ed interessantissimi workshop, incontri, spettacoli, concerti. “É un programma davvero ricco ed eterogeneo – conclude- che si snoda tra i bellissimi borghi di Lari, con il suo Castello, e Santa Luce.
Rivolgo i miei complimenti alle organizzatrici e agli organizzatori del Festival, che con il loro impegno contribuiscono alla qualità delle proposte culturali e artistiche che animano l’estate in Toscana, e alle Amministrazioni Comunali che sostengono Collinarea.
Abbiamo offerto con orgoglio anche quest’anno il nostro supporto all’organizzazione del Festival di Collinarea, quest’anno ancora più ricco di contenuti innovativi e esclusivi. Anche grazie a Confcommercio Pisa e alla compartecipazione della Camera di Commercio di Pisa – Terre di Pisa sarà possibile vivere anche in questa edizione un evento straordinario che valorizza gli splendidi borghi di Lari e Santa Luce con una rassegna di spettacoli di primissimo livello. E’ importante che iniziative come questa attraggano sempre più persone nei nostri territori, in un contesto di grande sofferenza per il mondo del commercio e del turismo come quello attuale. È la dimostrazione lampante di come la cultura possa avere un impatto positivo sul tessuto commerciale e turistico del territorio, attraverso iniziative di animazione innovative e di grande qualità”. Commenta Luca Favilli, Responsabile territoriale Confcommercio Provincia di Pisa.
PROGRAMMA
Sono tre i filoni tematici che danno forma alla programmazione di Collinarea Festival del suono 2022: “Suono Rumore e Vibrazione” che apre il festival dal 14 al 17 luglio nel Borgo di Lari a sottolineare ancora una volta il leit motiv che ispira tutta la rassegna, “Memoria e territorio” e “Connessioni”- dal 18 al 31 luglio tra Lari e S. Luce- che presentano la creazione artistica delle compagnie partecipanti al festival: Scenica Frammenti, che cura anche la direzione artistica di Collinarea festival del suono, e le Compagnie Lab SF, Zorba Officine Creative, Debora La Mantia, Mo-wan Teatro e molte altre.
Si apre il 14 luglio a Lari, al Castello dei Vicari con Valentina Carnelutti e il suo spettacolo “La Voce”: una riflessione sulla voce e sul suo suono fatta dall’attrice e interprete di audiolibri e di “Ad Alta Voce” per Radio3 Rai. La valorizzazione della cultura dell’ascolto musicale comincia il 15 luglio con la chitarra classica di Fabio Montomoli, grande interprete di J.S.Bach, genio della storia della musica la cui armonia musicale è stato dimostrato avere effetti benefici per il sistema nervoso; seguita dalle sonorità d’impronta jazzistica del vibrafono di Pasquale Mirra, tra i vibrafonisti più interessanti della scena italiana e internazionale, premiato come miglior vibrafonista italiano da “Jazz it” (2013) e nominato tra i migliori musicisti dell’anno da “Musica Jazz” (2014).
Si continua sabato 16 luglio con un’istituzione musicale italiana: l’Orchestra della Toscana, formata da ben 44 musicisti, diretta dal maestro Daniele Giorgi e considerata una tra le migliori orchestre in Italia. Quella del 16 luglio, è una serata speciale che va avanti fino all’alba con un’intera notte sotto le stelle dedicata all’ascolto della dell’opera “Tristano Muore” di Antonio Tabucchi, raccontata dalla stessa voce dell’autore grazie a una registrazione sonorizzata anni addietro da Mirco Mencacci, e concessa in esclusiva per Collinarea Festival del Suono, a dieci anni dalla scomparsa dello scrittore.
Domenica 17 luglio approdano a Collinarea due “virtuosi” della musica contemporanea. Vincenzo Vasi polistrumentista e compositore, considerato uno degli artisti più eclettici in diversi generi musicali, dall’elettronica sino al pop d’autore, sul palcoscenico del Castello dei Vicari con un concerto/performance immersivo per theremin, il più antico strumento musicale elettronico al mondo suonato senza alcun contatto fisico. E Giovanni Sollima violoncellista di fama internazionale e compositore italiano più eseguito nel mondo, con il concerto “Folk e Ba-Rock Cello”, che chiude la prima parte del festival: un percorso nel tempo e nella storia delle musiche popolari del mondo, dall’Armenia all’Alto Adige, dall’Australia al Salento, che il musicista e compositore siciliano mette in relazione e in dialogo con Johann Sebastian Bach e la sua ” Suite n. 1 per violoncello solo in sol maggiore BWV 1007″.
Parte centrale di Collinarea festival del suono sono le conferenze che analizzano in una prospettiva multidisciplinare, tutti gli aspetti del suono. Si potrà esplorare il mondo della creazione di paesaggi sonori e degli effetti speciali audio il 15 luglio con Douglas Quin, sound designer dei film Jurassic Park III e Il Signore Degli Anelli; conoscere i danni dell’inquinamento acustico, e come proteggersi con il Professore di Fisica Acustica Università di Pisa Gaetano Licitra, il 16 luglio; scoprire le radiazioni cosmiche del Big Bang, con l’astrofisico Paolo De Bernardis; ascoltare i suoni della biosfera, oceani e foreste con Gianni Pavan, il 16 luglio.
L’intreccio interdisciplinare tra arte e scienza continua con le Melodie Cellulari del Prof. Carlo Ventura, da anni studioso degli effetti delle vibrazioni sonore sulle cellule staminali che in una conferenza spettacolo in programma il 16 luglio spiega come ogni suono così come ogni manifestazione artistica possa interagire con le dinamiche più profonde della nostra biologia. E infine il 17 luglio nell’intervento di Michael Payne, cui segue il convegno sul rumore secondo inquinante al mondo, che chiude la sezione di ricerca e studi di Collinarea Festival del suono 2022.
Da lunedì 18 luglio spazio alla creazione contemporanea con un programma che reinterpretare il legame ideale con i luoghi secondo il filo conduttore della memoria e delle nuove generazioni, presentando le più interessanti espressioni artistiche del territorio, per contribuire all’affermazione di Collinarea festival del suono come luogo privilegiato di sperimentazione. Su questa scia in questa seconda parte del festival sono molte le compagnie e gli artisti toscani che debuttano al festival con progetti inediti.
Lunedì 18 luglio al Castello dei Vicari, il reading musicale per contrabbasso e voce di Alessandro Buonamini e Adalgisa Vavassori, preceduto dal concerto di Dimitri Grechi Espinoza con il progetto Oreb, per sassofono solo e riverbero naturale, con il quale l’artista propone un percorso di ascesi interiore attraverso la musica affrontando il tema delle virtù spirituali, così poco sentito nell’odierna società. E il 20 luglio la prima assoluta di Parola ai giurati, pièce della Compagnia Lab SF, nata dal progetto di formazione under 99, e tratta dall’omonimo film di Sidney Lumet del 1957. Lo spettacolo è preceduto dalla performance-concerto Piano solo corpo solo della danzatrice Claudia Caldarano, con il pianista Simone Graziano.
Dal 21 al 24 luglio Collinarea festival del suono si sposta nel verde del borgo di Santa Luce, che si prepara per la prima volta ad accogliere il festival e i suoi artisti per seguire il percorso già intrapreso con Lari, diventato in questi anni una meta di turismo di alta qualità.
Apre il palco di Pomaia, il 21 luglio alla Pista dei Pini, un artista molto amato non soltanto dal pubblico toscano, il cantautore, poeta, attore e performer livornese Bobo Rondelli a Collinarea festival del Suono con due spettacoli: Osteria del Tempo Perso, una carrellata di personaggi vecchi e nuovi, imitazioni e brani tratti dal suo repertorio e Beatles For Fables, un nuovo progetto dedicato ai Beatles, sviluppato con gli amici e colleghi, Eros Carpita e Loris Seghizzi, e con il pianoforte di Marco Sfrecola, alla ricerca di un “contatto” e vicinanza con lo spettatore e di uno spazio condivisibile, senza barriere, in un luogo immerso nella natura, per riportare anche i bambini a leggere le favole, in scena a Santa Luce il 22 luglio. Tra gli artisti più interessanti in programma c’è sicuramente Andrea Cavarra, mascheraio, regista, attore e scenografo, e direttore artistico di Zorba Officine Creative. Tra i maggiori esperti della ricerca teatrale sulla maschera Cavarra è il protagonista de Il Mascheraio, un vero e proprio atelier di costruzione di maschere teatrali per far conoscere al pubblico questa antica arte e di teNero, in programma il 22 luglio, un racconto circense scritto e interpretato insieme a Michela Lo Preiato e messo in scena tra trampoli, fuoco, fachirismo, canto, danza, acrobatica aerea.
Al cuore del programma di Collinarea festival del suono 2022 c’è sicuramente la grande tragedia riletta in chiave contemporanea come in Iago – A Rock Tragicomedy, il 23 luglio a Santa Luce; una reinterpretazione rockeggiante di Loris Seghizzi dell’Otello di William Shakespeare. R&G Romeo e Giulietta – La lacrimosa storia, il 24 luglio, una rilettura fatta da Loris Seghizzi e Marco Mencacci, della storica parodia di “Romeo e Giulietta” di Franco Seghizzi, messa in scena per la prima volta nel 1964 e rappresentata per anni dalla famiglia teatrale. Cinema, musica ed animazione sono di ispirazione a questo spettacolo che trasforma uno dei drammi più amati della storia in un esilarante evento dal sapore di avanspettacolo.
Dal 25 luglio al via gli spettacoli dedicati a Memoria e territorio come Young inArea, progetto della Compagnia Lab under 22, un laboratorio permanente formativo curato da Scenica Frammenti e Sartoria Caronte, attivo a Lari sin dal 2008; e il progetto Lab SF under 15 in Solisproloqui il 26 luglio. Alla Memoria di Lari sono invece dedicate la lettura teatrale del testo di Renzo Sabatini, interpretato da Paolo Maddonni, Il Partigiano di Cevoli, che racconta l’esperienza nella resistenza di Aladino Sabatini, larigiano, classe 1920, che ha partecipato alla liberazione di Firenze, e il Concerto del Duocameristico Sabatini-Rugani formato dai nipoti del partigiano Sabatini, Daniele Sabatini al violino, Marco Sabatini alla viola insieme a Simone Rugani al pianoforte, in un concerto in ricordo del nonno partigiano.
Ancora musica il 29 luglio con Michel Godard, uno dei pochissimi solisti di tuba e probabilmente l’unico solista di serpentone che imbraccia per la prima volta nel 1979. Questo strumento, che nasce come il basso della famiglia dei cornetti, non aveva mai goduto di un repertorio solistico. Godard, dimenticato il suo enorme talento tecnico, vi esegue un repertorio che va dalla musica del XVI secolo al jazz ed alla musica improvvisata.
Si chiude in bellezza il 30 e 31 luglio a Lari con Atroce Favola, l’evento speciale di Collinarea Festival del Suono 2022.
Lo spettacolo in prima assoluta, scritto e diretto da Loris Seghizzi, è una rilettura in chiave contemporanea della celebre Madama Butterfly di Puccini, destrutturato nella forma e nello spazio, mescolando l’opera lirica con altri linguaggi artistici e dislocando la scena su due diversi palcoscenici grazie all’utilizzo di Connessioni©. Un unico grande spettacolo che vive tra due palcoscenici a cielo aperto: la splendida piazza Matteotti, che sarà il porto di Nagasaki, con le persone, i suoni, gli odori e la cucina tradizionale giapponese (curata da MAD Livorno) e il suggestivo Giardino municipale, la casa di Butterfly, tra i suoni dell’orchestra, il profumo degli incensi e il bel canto. Entrambe le location saranno appositamente dotate di un sistema audio immersivo e di una scenografia allestita per permettere proiezioni ad alta qualità in video mapping. La regia video si troverà all’interno del Teatro comunale, il mixaggio e la registrazione del suono invece avverranno allo studio SAM, così, proprio come in uno studio televisivo o in un set cinematografico, sfruttando la tecnologia della fibra ottica, l’esperienza verrà tradotta in suono e immagini che accompagneranno la componente “viva” della scena, interpretata da una compagnia di 80 artisti, tra attori, cantanti e musicisti e l’orchestra.
Sullo sfondo delle scenografie naturali del “Borgo del Suono”, la tragedia, tra il reale e il virtuale, della geisha sedotta, abbandonata e suicida, narrata da un nonno a un coro teatrale di bambini e adulti, formato nel Festival attraverso un apposito laboratorio di “drammaturgia in movimento”, condotto dal premio Ubu 2021 Manuela Lo Sicco. Una storia universale che affronta i grandi temi della discriminazione culturale e di genere e dell’abuso del potere, parlando anche ai più giovani utilizzando il linguaggio che più appartiene loro, quello immediato del video e della tecnologia, misto all’opera, il bel canto e la musica punk-rock dei CCCP, CSI e PGR. L’ambientazione dello spettacolo è curata nei minimi dettagli, ad evocare il periodo storico dell’opera, come potrebbe accadere in un set cinematografico, partendo dai costumi, disegnati da Eros Carpita (che firma anche la scenografia virtuale), con la supervisione di John Pascoe.
Infine parte del programma è anche la mostra fotografica Per puro splendore della fotoreporter e scrittrice Annalisa Vandelli, allestita all’aperto nel borgo di Lari, che sarà visitabile per tutta la durata del festival.
Collinarea Festival del suono è un progetto di Sartoria Caronte in collaborazione con Scenica Frammenti, SAM Studio, con il contributo del Comune di Casciana Terme Lari (PI) e Comune di Santa Luce (PI). La direzione organizzativa è di APS Sartoria Caronte.
Gli interventi musicali in solo di Pasquale Mirra, Vincenzo Vasi, Giovanni Sollima e Michel Godard sono realizzati in collaborazione con Fondazione Fabbrica Europa e Toscana Produzione Musica e ideati insieme al direttore della sezione musica del Festival Fabbrica Europa Maurizio Busìa.
La direzione artistica è curata da Loris Seghizzi e da Mirco Mencacci, direttore dello studio Sam.