Incontri d’autore, ultimo appuntamento alla Biblioteca de Bottini dell’Olio di Livorno con Piera Ventre e “Le stanze del tempo”

Si conclude sabato 26 marzo 2022 alle ore 17 la rassegna letteraria “Incontri d’autore” alla Biblioteca dei Bottini dell’Olio di Livorno (piazza del Luogo Pio) con la presentazione del libro della scrittrice Piera Ventre, “Le stanze del tempo” (Neri Pozza, 2021).

L’autrice, napoletana che vive a Livorno dal 1987, molto amata e nota, dialogherà con Giulia Bertolini, bibliotecaria e archeologa, e Cecilia Caleo, bibliotecaria e facilitatrice di gruppi lettura.

E’ l’ultimo appuntamento della rassegna, realizzata dal Comune di Livorno in collaborazione con Comune di Castagneto Carducci, Comune di Piombino, Comune di Rosignano Marittimo, con l’organizzazione della Cooperativa Itinera Progetti e Ricerche, e il contributo del Ministero per i beni e le attività culturali.

L’ingresso è gratuito.

Per informazioni: 0586/894563 0586/824559

mail: segreteria@itinera.info

La partecipazione è soggetta alle prescrizioni della normativa sanitaria vigente per il contenimento del contagio Covid 19, con obbligo di mascherina e Green Pass rafforzato.

Piera Ventre è nata a Napoli nel 1967. Laureata in Logopedia presso l’Università degli studi di Pisa, è specializzata come Assistente alla comunicazione. Socia ordinaria e Consigliera dell’Associazione di promozione sociale Comunico, collabora con le scuole di Livorno, città in cui vive dal 1987. Ha pubblicato testi brevi in raccolte antologiche e siti letterari. Nel 2011 la raccolta di racconti “Alisei” (Edizioni Erasmo) ha avuto una segnalazione della giuria al Premio Renato Fucini. Con la casa editrice Neri Pozza pubblica nel “Palazzokimbo” e nel 2020 “Sette opere di misericordia”, inoltre nel 2020 esce “L’allegra brigata” una raccolta di racconti dove sette autrici e tre autori raccontano di sé.

L’ultimo libro di Piera Ventre è “Le stanze del tempo” (Neri Pozza, 2021). Cosa significa raccontare delle stanze? Entrare in luoghi privati, nascosti, discreti e cercare tra pareti e corridoi, camere e luci che passano dalle finestre i fili di tante storie? È Piera Ventre a dircelo, nel suo modo, con la sua scrittura densa e precisa. E allora cosa accade se in una casa si accende un fuoco? Oppure se va via la luce, ed entrano insetti e briganti? E se in una casa si smarriscono gli oggetti, saremmo capaci di ritrovarli o dovremmo rassegnarci alla loro misteriosa sparizione? La vita che abita le stanze è quasi sempre segreta e inviolabile giacché le case, in fondo, altro non sono che tane nelle quali ciascuno rivela sé stesso.

La donna che dice «io» in queste pagine in realtà dice «noi» e il suo sguardo, che setaccia le abitazioni in cui ha vissuto e le case degli altri, non si posa unicamente sugli oggetti, sulle pareti – e sui corpi che tra quelle pareti si muovono – ma sul quotidiano che talora emerge dalle cose che ci appaiono più innocue e familiari.

Nel raccontare questi interni, come nei tableaux vivants, le inesattezze trovano corrispondenze esistenziali. E i dettagli sono specchio di qualcosa di profondo, sedimento del tempo, delle innumerevoli ore che ciascuno di noi trascorre nel luogo che ci ostiniamo a chiamare «casa».

In queste trame coerenti di storie che si aprono una sull’altra come fossero stanze sconosciute, Piera Ventre conferma il suo grande talento di scrittrice. Ci fa immergere in quel battito del tempo che le case portano con sé. Dentro memorie e vite distanti che rinunciamo a conoscere del tutto, per lasciare alla nostra coscienza un intervallo, un’attesa, una lieve imprecisione in cui poter liberamente inciampare.