In dieci anni a Firenze oltre 16 milioni di euro dai privati per restauri e conservazione del patrimonio. Il sindaco Nrdella: “Art Bonus strumento efficace”

Tra il 2010 ed il 2021, le risorse private attratte nella conservazione del patrimonio monumentale cittadino sono ammontate a circa 16,5 milioni di euro di cui quasi 9 milioni grazie ai benefici fiscali della legge sull’art bonus che introduce un regime fiscale agevolato, sotto forma di credito di imposta, nella misura del 65% delle erogazioni liberali in denaro effettuate dalle persone fisiche e giuridiche per interventi a favore della cultura. Lo ha reso noto il sindaco Dario Nardella al convegno sul mecenatismo culturale organizzato dal segretariato regionale del MIC per la Toscana in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi.

Grazie al progetto “Flic – Florence I care” della Direzione Servizi Tecnici e Belle Arti di Palazzo Vecchio sono stati realizzati numerosi lavori di recupero tra i quali gli scavi del Teatro romano sotto Palazzo Vecchio, il restauro della sala degli Elementi sempre a Palazzo Vecchio, la valorizzazione della basilica della Santissima Annunziata, il recupero della Fontana del Nettuno in piazza della Signoria, le nuove balaustre di Piazzale Michelangelo, il restauro delle rampe del Poggi. Nel 2020 il Servizio Belle Arti, in piena crisi pandemica, ha ricevuto erogazioni per 856.886. Nel dettaglio, l’Art bonus ha raggiunto quota 8.799.865, le sponsorizzazioni oltre 2,7 milioni, le erogazioni liberali oltre 2 milioni e le concessioni pubblicitarie 2,3 milioni.

“L’Art bonus – ha detto il sindaco Nardella – è uno strumento molto utile ed efficace che ha dimostrato di operare molto bene in tutta Italia. Dopo la pandemia è quanto mai indispensabile investire nei nostri beni culturali. Mi piacerebbe che più cittadini avessero conoscenza di questa possibilità e che provassero ad usarlo per prendersi cura di un bene che hanno a cuore, in una sorta magari di azionariato diffuso”.

Il Comune di Firenze è promotore di numerose azioni organiche di valorizzazione del patrimonio monumentale cittadino, diretta ad incrementarne la conoscenza e la fruizione pubblica, grazie alla promozione di otto Piani unitari di valorizzazione urbana.

Grazie a questi sforzi, se nel 2009 la superficie monumentale complessiva di proprietà comunale che non era possibile frequentare era pari a 36.600 metri quadrati, oggi sono stati restituiti al pubblico oltre 32.800 metri quadrati, pari al 90% del totale: per esempio adesso sono accessibili il Forte di Belvedere, il museo del Novecento, la Torre di Arnolfo e quella di San Niccolò, San Firenze. 

Per quanto riguarda le esigenze future, sono già programmati tra il 2021 e il 2023 lavori per 4 milioni per la valorizzazione dei musei civici, 800 mila euro per il restauro di statue e monumenti ai caduti, un milione e mezzo per il recupero di affreschi a Santa Maria Novella, Cappella Brancacci e Santo Spirito. (edl)