Annalisa Stroppa: “Cantare è sempre stata la mia passione”. Il mezzosoprano racconta come è nata la sua carriera, il ruolo di Preziosilla a Firenze nella “Forza del Destino” diretta da Zubin Mehta e la “vicinanza” al belcanto. L’intervista di Fulvio Venturi
di FULVIO VENTURI
Il mezzosoprano Annalisa Stroppa, giovane cantante di grandi possibilità, ci rilascia questa intervista, realizzata dopo il successo personale conseguito a Firenze come Preziosilla nella Forza del Destino diretta da Zubin Mehta.
Ci parli delle sue precedenti esperienze professionali a Firenze e in Toscana in generale.
Ho debuttato a Firenze esattamente dieci anni fa, nel 2011, al Teatro Comunale con la Petite Messe Solennelle di Rossini per poi tornare nuovamente al Teatro Comunale nel 2014 come Fenena nel “Nabucco” di Verdi ed ora eccomi qui, al Teatro Nuovo, ad affrontare il debutto nel ruolo di Preziosilla con il maestro Zubin Mehta e la regia di Carlos Padrissa. È un piacere poter tornare a Firenze perché è una città speciale: si respira arte, storia e cultura in ogni angolo, c’è tantissimo da scoprire e visitare. Amo passeggiare lungo l’Arno e nel centro storico e godermi ogniqualvolta mi è possibile le meraviglie racchiuse nei musei e nei Palazzi. Insomma è una fonte continua di ispirazione e arricchimento! Inoltre la Toscana nel suo complesso è una terra magnifica, con la sua la natura, la cucina… insomma un luogo davvero magico e molto accogliente! Mi sono recata alla Basilica di Santa Croce per una preghiera sulla tomba di Gioacchino Rossini, che mi portò qui nel 2011 con la sua Petite, poi gli Uffizi, Palazzo Vecchio, Piazza della Signoria, Palazzo Pitti, Santa Maria Novella, San Miniato al Monte etc…. Quanta bellezza!!
E’ impossibile non amare Firenze! Nonostante il tempo durante le prove sia molto limitato, tra una recita e l’altra ne ho approfittato per visitarla e devo dire che questa città mi ha letteralmente incantata!
Lei è ormai ritenuta uno dei mezzosoprani italiani più richiesti e benvoluti dal pubblico. Come ha avuto inizio la sua carriera e quali sono le tappe che ritiene più significative?
Cantare è sempre stata la mia passione sin da bambina. Ascoltavo le più famose arie d’opera dei tenori e li imitavo! Sono sempre stata molto estroversa e quando cantavo stavo bene ed ero felice. Inoltre la natura era stata generosa con me e mi aveva donato una voce speciale e per questi motivi é nato il desiderio di cantare. Già all’età di 9 anni avevo le idee chiare: da grande avrei voluto fare la cantante. Ho iniziato quindi il mio lungo percorso di studi: solfeggio, pianoforte e successivamente, a voce completamente maturata, canto! La mia famiglia ha creduto in me, mi ha sempre incoraggiata e sostenuta ed è anche grazie alla loro fiducia che ho potuto affrontare con determinazione questo cammino. Ho avuto in loro l’esempio del lavoro e del sacrificio per conquistare ciò che si desidera e con questo esempio sono cresciuta. Studiavo in Conservatorio a Brescia, contemporaneamente preparavo gli esami in università (sono laureata in Scienze dell’Educazione) e nello stesso tempo, avendo ottenuto l’abilitazione, insegnavo part-time in una scuola primaria. Nonostante i numerosi impegni amavo tutto ciò che facevo: l’insegnamento, i miei studi all’università e soprattutto il canto. Sono entrata nel mondo della lirica passo dopo passo, dopo il diploma in Conservatorio e diverse vittorie in concorsi nazionali ed internazionali, che sono state per me importanti conferme e mi hanno stimolato a credere davvero nel mio sogno e a proseguire su questa strada con sempre maggiore forza. E’ stato un percorso graduale che non avrei mai immaginato di riuscire ad intraprendere: ci speravo, ci ho sempre fortemente creduto ed è arrivato. Ho iniziato a cantare recital da camera, poi piccole parti d’opera e infine sono iniziate le prime audizioni in teatro e le prime opportunità.
Il trampolino di lancio è stato indubbiamente il primo ruolo da protagonista a livello internazionale, ovvero Cherubino ne “I due Figaro” di Mercadante con la direzione del maestro Muti. Subito dopo mi è stata offerta la grande opportunità di debuttare il magnifico ruolo di Rosina ne “Il Barbiere di Siviglia” all’Opera di Roma con la direzione del maestro Bruno Campanella e da lì, dopo anni di studi e sacrifici, mi si sono aperte le porte dei più prestigiosi teatri del mondo!
Dopo anni di studi e sacrifici eccomi nei cartelloni dei più importanti teatri del mondo. Un’immensa soddisfazione. Adoro questo mestiere, cantare non è solo una professione ma è proprio parte di me, coinvolge la mia vita a 360 gradi ed è meraviglioso per me essere riuscita a realizzare il mio sogno! Non potevo immaginarlo perché non è possibile comprendere una cosa finché non la vivi in prima persona; nonostante le difficoltà e la lontananza dai propri affetti, quando sei sul palco e sai di aver fatto del tuo meglio, l’applauso del pubblico ti ripaga di ogni cosa. Sono riuscita a fare della mia passione il mio lavoro! Di questo ringrazio il cielo! Mi sento realizzata, sono molto felice e spero di poter proseguire su questa strada.
Per tornare alle tappe significative della mia carriera poteri citare diversi momenti salienti.. le inaugurazioni Scaligere, i vari debutti ruoli importanti in Teatri internazionali…ma preferisco non fare un elenco perché ogni tappa è stata importante, ogni produzione mi ha dato qualcosa, mi ha arricchita e mi ha fatta maturare, mi ha permesso di riempire sempre di più il mio bagaglio e portarlo con me; però c’è ancora tanto spazio e sono consapevole che non si riempirà mai completamente perché non si finisce mai di imparare e di scoprire cose nuove. E’ un percorso, un cammino dove ogni passo, anche il più piccolo, è fondamentale…
Qual è o quali sono i ruoli che si sente più vicini e perché.
Amo tutti i ruoli che interpreto, ognuno per motivi diversi, a ognuno cerco di dare un’anima e alla fine mi ci affeziono: li vivo e li considero mie creature così come uno scultore o un pittore amano le proprie opere d’arte.
Li amo tutti In questo momento mi sento molto vicina al belcanto, Bellini, Donizetti e agli autori dell’800 francese.
Giulietta Simionato era solita dire che “Preziosilla è una piccola Carmen”. È d’accordo? Qual è il suo parere su un personaggio che generalmente non mette mai d’accordo nessuno. C’è chi la trova simpatica per la sua vivacità, e chi non la vede di buon occhio per tutto quel suo inneggiare alla guerra.
Sono d’accordo con la grandissima Simionato, aveva ragione. Preziosilla è una sorta di piccola Carmen, innanzitutto per la sua natura di giovane gitana, libera da ogni vincolo. Entrambe sono popolane di origine sevillana, sono leader e trascinatrici affascinanti ed eccentriche, furbe, spiritose e adescatrici, esperte nell’arte divinatoria.
Preziosilla è un personaggio di carattere, a mio avviso molto simpatica; a differenza di Carmen la tematica che accompagna Preziosilla in occasione delle proprie entrate in scena è quella della guerra; tuttavia il suo inneggiare alla battaglia non è altro che un modo per cercare di infondere coraggio e di animare i soldati impauriti ad arruolarsi al fine di combattere nella guerra di successione austriaca. E in questo sa essere molto persuasiva…
Il personaggio di Carmen è ancor più caratterizzato approfondito e riesce a far emergere tutte le sue peculiarità di gitana libera ed indipendente enfatizzandole all’ennesima potenza e fondendole con le componenti sensuale ed amorosa, fortemente caratterizzanti la sigaraia Sevillana, ma non contemplate nel personaggio di Preziosilla.
C’è da dire che Verdi amava molto la Spagna e la figura della donna zingara; dal punto di vista della scrittura musicale, Preziosilla è un ruolo che ricorda la caratterizzazione donizettiana e non ha ancora l’urgenza drammatica di altri personaggi verdiani.
In Bizet invece, vengono ad enfatizzarsi il rapporto tra cultura borghese e popolare, lo sguardo al mondo esotico e l’attenzione alla realtà quotidiana, ma soprattutto il ruolo della donna, una donna giovane, seducente, indipendente, emancipata e consapevole di se stessa.
I prossimi impegni futuri?
Al momento il calendario di molti teatri è ancora in via di definizione, per effetto delle numerose cancellazioni che hanno coinvolto la maggior parte delle produzioni previste per le scorse stagioni e che hanno determinato la necessità, da parte delle varie direzioni artistiche, di riprogrammare i diversi titoli. Auspico comunque di poter tornare nella meravigliosa città di Firenze, per poter calcare nuovamente il palco del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.