“I luoghi del cuore” del Fai (Fondo Ambiente Italiano): al secondo posto il Castello di Sammezzano di Reggello e c’è anche (14^ posizione) la Stazione Radiotelegrafica Marconi di Coltano.
Era il 6 maggio 2020 quando, nel pieno dell’emergenza Coronavirus, il FAI – Fondo Ambiente Italiano dava il via con grande passione civile alla decima edizione de “I Luoghi del Cuore”, promossa in collaborazione con Intesa Sanpaolo. L’invito rivolto agli italiani, potente e di notevole impatto emotivo, era quello di esprimere l’amore per il proprio Paese in un momento di così grande difficoltà, votando i luoghi a loro più cari, quelli di cui avevano sentito fortemente la mancanza nei giorni passati giocoforza chiusi in casa e a cui avrebbero voluto assicurare, grazie a questo censimento, tutela e valorizzazione. E la risposta a questa esortazione è stata davvero eccezionale: i voti raccolti fino al 15 dicembre 2020, giorno di chiusura dell’iniziativa, sono stati 2.353.932, il miglior risultato di sempre, con oltre 39.500 luoghi segnalati in 6.504 Comuni d’Italia (l’82,3% del totale).
L’Italia è una potenza culturale, il suo patrimonio è composto da migliaia e migliaia di capolavori. Per segnalare con il maggior numero di voti il proprio luogo del cuore, gli italiani hanno dato vita a una stupenda ed elettrizzante competizione. Il proverbiale campanilismo del Bel Paese si è scatenato, generando imprevedibili ribaltamenti nelle classifiche provvisorie. È stata un’edizione ad alta tensione, non solo per un ordine d’arrivo mai scontato, ma soprattutto perché i comitati e le associazioni di cittadini che si sono attivati per raccogliere voti si sono fronteggiati lealmente con un agonismo senza pari, degno delle più importanti gare sportive, senza mai interrompere la propria corsa verso il traguardo dalla scorsa primavera. E non bisogna solo pensare a città contro città o borgo contro borgo: la piccola e meravigliosa città di Modica ha generato ben due candidature entrate nella top 10, in pochi chilometri quadrati.
A vincere questa edizione del censimento del FAI non sono stati solo i luoghi più votati, con le loro storie affascinanti e la loro necessità di cura, restauro e attenzione, ma anche l’intero patrimonio culturale e ambientale italiano, il cui immenso valore per la collettività in termini di identità, memoria, legami sociali, esperienze di vita e speranze future emerge limpidamente scorrendo la variegata classifica dei “Luoghi del Cuore” (consultabile sul sito www.iluoghidelcuore.it). Un progetto di sempre maggiore successo, con oltre 9.630.000 voti raccolti in totale dalla prima edizione del 2003 a oggi, in grado di amplificare in modo semplice e diretto il bisogno di essere ascoltati di tantissimi cittadini, ben consapevoli che abitare in centri urbani, piccoli o grandi che siano, con un tessuto tutelato e valorizzato, rappresenti un elemento di benessere, tanto quanto l’essere circondati da un paesaggio e da un ambiente ben conservati.
Se è vero che da Lombardia, Sicilia e Piemonte – le tre regioni più attive con rispettivamente 328.591, 301.826 e 241.727 voti raccolti – sono arrivate più di un terzo delle segnalazioni totali, la mappa dei siti amati coinvolge tutto il territorio nazionale e stupisce per eterogeneità di tipologie: dalle chiese alle aree naturali, dai castelli ai borghi, dalle aree archeologiche ai giardini urbani, dalle ferrovie ai ponti, anche in questa edizione del censimento è andata in scena una perfetta rappresentazione dell’inestimabile ricchezza culturale del nostro Paese. E, a sorpresa, è stato il Molise, nelle altre edizioni sempre abbastanza defilato, la regione con più voti in rapporto al numero di abitanti, mentre la Liguria è al primo posto per voti in rapporto alla sua superficie.
Ma qual è il motivo che spinge a partecipare al censimento “I Luoghi del Cuore”? Dare valore e garantire tutela, attraverso il FAI, all’“eredità culturale” dei territori, intesa – secondo la definizione riportata nella Convenzione di Faro, finalmente ratificata dall’Italia lo scorso settembre – come “un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni”. E a impegnarsi per raggiungere questo obiettivo, tanto ambizioso quanto importante, sono soprattutto i comitati che si mobilitano per far votare il proprio luogo amato – nel 2020 se ne sono registrati 302, il 32,5% in più rispetto all’edizione precedente – limpida espressione del principio di sussidiarietà di cui si parla nell’articolo 118 della Costituzione. La loro azione è il cuore pulsante del censimento, l’atto d’amore che le persone dedicano, quali “ambasciatori dei territori”, ai luoghi che vogliono salvare da degrado e abbandono, o semplicemente far conoscere.
Nello slogan dell’iniziativa – IL TUO VOTO SALVA – è racchiusa la speranza di regalare un futuro a piccole e grandi bellezze d’Italia, che diventa più concreta maggiore è il numero di voti che si riescono a raccogliere (vedi box Premi e prossimi passi): oltre ai premi per i primi luoghi classificati e alla possibilità, per beni con almeno 2.000 voti, di partecipare al bando per richiedere un intervento di valorizzazione o restauro, un buon piazzamento permette anche di far giungere con più forza a istituzioni e media le istanze dei cittadini.
Ed ecco allora che 75.586 persone hanno espresso la loro preferenza per la Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza, luogo al 1° posto della classifica nazionale, grazie anche all’impegno di tre comitati – Amici del Treno delle Meraviglie, Amici della Ferrovia Cuneo Ventimiglia Nizza e Amis du Train des Merveilles – che auspicano il potenziamento della linea e la sua valorizzazione. Un’opera che fonde la natura aspra delle Alpi Marittime con l’ingegno umano, ideata da Cavour a metà Ottocento, quando Nizza era sabauda, e che nei suoi 96 km di lunghezza include 33 gallerie e 27 ponti e viadotti, coprendo un dislivello di 1.000 metri e toccando 18 Comuni, in gran parte borghi montani. Semidistrutta dai tedeschi in ritirata nel 1943 e ricostruita negli anni Settanta con un accordo italo-francese da rinnovare, la ferrovia è un’infrastruttura necessaria per i residenti, con importanti potenzialità turistiche. Nel 2013 ha rischiato la dismissione ed è purtroppo interrotta dallo scorso ottobre a causa dello smottamento del Colle di Tenda causato dall’alluvione che ha isolato la Val Roya.
Al 2° posto con 62.690 voti si classifica il Castello di Sammezzano a Reggello (foto sopra il titolo di Michele Squiullantini), edificio senza pari in Italia e con pochi confronti anche a livello internazionale per la rievocazione in 13 sale monumentali di capolavori architettonici di arte indiana e moresca, già vincitore dell’ottavo censimento “I Luoghi del Cuore” (anno 2016). Incagliato in una complessa situazione proprietaria, che ha visto avvicendarsi in anni recenti aste andate deserte e società in liquidazione, il castello, insieme al parco di 190 ettari che lo circonda, è da decenni in stato di grave abbandono ed è privo di tutti gli arredi storici. A fine 2019 è tornato proprietà della Sammezzano Castle srl, uscita da una procedura di fallimento, ma i comitati Savesammezzano e FPXA sono tornati a raccogliere i voti per tenere alta l’attenzione su un bene che merita di essere recuperato e fruito.
Il 3° posto è invece occupato dal Castello di Brescia, segnalato da 43.469 persone. Possente fortezza che rispecchia nelle sue stratificazioni la storia della città, dalla fondazione in epoca romana al dominio visconteo, dal governo della Serenissima fino all’epoca austriaca, che lo ha visto protagonista del Risorgimento cittadino, ospita un percorso museale ed è sede di eventi. La raccolta voti, a cui hanno aderito anche varie istituzioni, associazioni e aziende del territorio, è stata promossa dal comitato Amici del Cidneo onlus, nato per valorizzare il castello e il Colle Cidneo, considerati un unicum in Italia per dimensioni, ampiezza di aree verdi e posizione.
Al 4° posto si trova la Via delle Collegiate di Modica (RG), grazie ai 40.521 voti raccolti. Un percorso che unisce idealmente il Duomo di San Giorgio e le chiese di San Pietro e Santa Maria di Betlem, testimonianza della storia della città lungo i secoli, dal tardogotico al tardobarocco. Il comitato Le collegiate di Modica #culturacheunisce si è costituito per il censimento, per valorizzare e promuovere interventi di recupero per il grande patrimonio qui conservato, che rischia di deteriorarsi.
La decima edizione del censimento si è contraddistinta anche per l’attenzione registrata dalle due classifiche speciali lanciate all’avvio dell’iniziativa. La prima, dedicata ai Luoghi storici della salute in omaggio al personale sanitario impegnato nella lotta al Covid-19, ha visto trionfare la Chiesa e l’Ospedale di Ignazio Gardella ad Alessandria, al 5° posto della classifica nazionale con 30.391 voti: mentre l’ospedale è stato risistemato ed è funzionante, la chiesa, opera prima del grande architetto razionalista, versa in profondo stato di degrado e necessita di tempestivi restauri. Da questa classifica si evince quanto la tradizione della cura affondi radici secolari nel nostro Paese, con un patrimonio diffuso di beni di epoche diverse, che coinvolge ospedali, come il Complesso Morelli di Sondalo (SO), avanguardistico villaggio-sanatorio degli anni Trenta, chiese legate a complessi di cura, farmacie storiche, conventi e ville che hanno mutato destinazione, come l’Ambrogiana di Montelupo Fiorentino (FI), residenza medicea divenuta nel 1886 primo manicomio criminale del Regno d’Italia, e ancora complessi termali e aree verdi, come i giardini dell’Ospedale Militare di Taranto, dove per un particolare microclima si trovano specie di collina e tipiche del sottobosco.
La seconda classifica speciale riguarda invece l’Italia sopra i 600 metri, territori di grande valore ambientale e storico, con pochi abitanti e un notevole potenziale, ma spesso caratterizzati da problemi di dissesto idrogeologico, dalla mancanza di infrastrutture, servizi e risorse economiche oltre che da una forte tendenza allo spopolamento, a cui da tempo il FAI si impegna a dar voce. A vincere è stata la Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza, ma il premio in palio, non cumulabile con quello assegnato al vincitore assoluto del censimento, spetta all’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone a Sulmona (AQ), complesso arroccato su una rupe affacciata sulla Valle Peligna e legato a Papa Celestino V, al 9° posto della classifica nazionale con 22.442 voti. Migliaia i luoghi oggetto di segnalazione, tra cui borghi, come Vico Pancellorum (LU), frazione appenninica di Bagni di Lucca dove è nata la fantasiosa lingua arivaresca; chiese, come quella di Santa Maria Gesù Lo Piano a Polizzi Generosa (PA), nel parco delle Madonie; luoghi naturalistici, come il Sentiero del Brigante in provincia di Reggio Calabria, percorso di circa 130 km tra il Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Parco Naturale Regionale delle Serre; luoghi simbolo della tradizione e della devozione popolari, come il Museo dei Misteri di Campobasso, dove si conservano i settecenteschi “ingegni” utilizzati durante la processione del Corpus Domini, che ha conquistato il 10° posto nazionale, e persino un teatro en plein air che è anche un’opera d’arte, il Teatro Andromeda a Santo Stefano Quisquina (AG), realizzato negli anni Novanta dal pastore di pecore Lorenzo Reina, con 108 pietre bianche a formare l’omonima costellazione.
Anche nell’edizione 2020 la lista dei siti amati è ricchissima di luoghi sorprendenti. Ne sono esempio il Ponte Acquedotto a Gravina in Puglia (BA) – al 7° posto della classifica nazionale – spettacolare struttura ad archi di 90 metri protagonista di una scena del nuovo film di James Bond No time to die; Villa Ottelio Savorgnan in provincia di Udine, dove uno studioso inglese ha ipotizzato si sia svolta la vicenda trasformata da Shakespeare in Romeo e Giulietta; il piccolo Molino dalla Torre “Zorzini” a Mezzana (TN), con la sua vecchia macina in pietra; un monumento funebre di età romana con una struttura a cuspide piramidale, noto come “Fescina”, a Quarto (NA); il Bacino del Rio Grande ad Amelia (TR), torrente tributario del Tevere che scorre tra i Monti Amerini, incontrando due antichi sbarramenti; Parco e Casale della Cervelletta, complesso fortificato nella Riserva Naturale della Valle dell’Aniene, che conquista il primo posto in Lazio per il secondo censimento consecutivo, e Forte Aurelia, che oggi ospita una sede operativa della Guardia di Finanza, entrambi a Roma; la Villa per Michelangelo Antonioni in Gallura (SS), una “Cupola” perfettamente integrata nella natura, progettata dall’architetto Dante Bini e oggi abbandonata; il Giardino degli Angeli in provincia di Bologna, parco ricco di fiori e piante creato in memoria di una giovane ragazza, scomparsa nel 2006.
PREMI DEL 10° CENSIMENTO “I LUOGHI DEL CUORE” E PROSSIMI PASSI
Al primo, secondo e terzo luogo classificato del censimento “I Luoghi del Cuore” 2020 – Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza, Castello e Parco di Sammezzano e Castello di Brescia – saranno messi a disposizione da FAI e Intesa Sanpaolo, solo a fronte della presentazione di un progetto da concordare, contributi di 50.000, 40.000 e 30.000 euro, a cui si aggiungeranno 5.000 euro extra per i due siti che hanno superato 50.000 voti. Il premio di 20.000 euro in palio per i vincitori delle classifiche speciali Luoghi storici della salute e Italia sopra i 600 metri, verrà assegnato, rispettivamente, all’Ospedale e Chiesa di Ignazio Gardella e all’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone; quest’ultimo lo riceverà al posto della Ferrovia Cuneo-Ventimiglia, poiché in nessun caso i premi sono cumulabili. Stesso discorso per il premio messo in palio per il luogo che ha ricevuto più voti via web, per il quale il FAI curerà la realizzazione di un video storytelling: il destinatario sarà il Ponte Acquedotto di Gravina, che lo riscuoterà al posto del Castello di Sammezzano.
In più, i referenti dei luoghi che hanno ottenuto almeno 2.000 voti, potranno candidare al FAI, attraverso il bando che verrà lanciato a marzo 2021, una richiesta di recupero o valorizzazione, legata a progetti concreti, attuabili in tempi certi e dotati di un cofinanziamento che assicuri un sostegno reale. Come nelle scorse edizioni, FAI e Intesa Sanpaolo selezioneranno entro novembre i luoghi vincitori.
Il FAI si farà inoltre portavoce di tutte le segnalazioni ricevute e, anche attraverso l’azione capillare delle sue Delegazioni presenti su territorio nazionale, solleciterà le istituzioni preposte affinché diano attenzione ai luoghi, sensibilizzando in particolare i Sindaci di tutti i 6.504 Comuni coinvolti e tutte le Regioni.
“In un tempo di straordinaria difficoltà, il fatto che i voti per i ‘Luoghi del Cuore’ siano stati oltre 2.300.000 è il segno che gli italiani considerano il loro amato Paese come un Paradiso perduto da ritrovare. È evidente una sempre più diffusa coscienza di luoghi speciali sparsi lungo tutta la penisola, così ben distribuiti e numerosi da rendere l’Italia una ‘potenza culturale’ e da incoraggiare il FAI a svolgere sempre meglio il proprio ruolo sussidiario nell’aiutare le Istituzioni pubbliche a tutelare e promuovere il proprio patrimonio di arte, storia e natura”, ha dichiarato Andrea Carandini, Presidente FAI.
Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona. A questo si aggiunge la capillare diffusione sul territorio italiano che asseconda la presenza ben distribuita della Banca in tutte le regioni italiane.
Gian Maria Gros-Pietro, Presidente Intesa Sanpaolo, ha commentato: “Il brillante risultato di voti che i ‘Luoghi del Cuore’ del FAI hanno raccolto in un anno così particolare testimonia che la voglia di arte e di bellezza non si è spenta con la pandemia e che le persone rimangono sensibili alle piccole e grandi espressioni del patrimonio locale e partecipano al censimento con l’obiettivo di salvaguardarle. Alle meritorie finalità di tutela e di cittadinanza partecipativa del progetto, quest’anno si aggiunge il contributo a dare respiro alle professioni dell’arte, del restauro, del paesaggio in difficoltà e ad alimentare il turismo locale. L’enfasi data ai luoghi della sanità evoca il doveroso riconoscimento al personale sanitario, coerente con il sostegno e l’attenzione che Intesa Sanpaolo ha assicurato in questi mesi”.
Il censimento è stato realizzato sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.
Il Servizio Pubblico è da sempre al fianco del FAI. Ma quest’anno la Rai testimonia in modo se possibile ancora più vivo il senso e l’orgoglio di questa collaborazione: in un Paese nel quale la pandemia ci costringe purtroppo a limitare i nostri spostamenti, diventa ancora più essenziale quella “finestra sulla bellezza” che i media Rai sono in condizione di spalancare, portando milioni di cittadini a diretto contatto con i “Luoghi del Cuore” votati in occasione del censimento 2020.
E grazie di cuore – dice il Fai – a tutti gli italiani che hanno partecipato.
- APPROFONDIMENTI SU ALCUNI DEI LUOGHI PIÙ VOTATI IN TOSCANA
Posizione in classifica nazionale VOTI LUOGO DEL CUORE 2° 62.690 Castello e parco di Sammezzano, Reggello (FI) 14° 18.183 Stazione Radiotelegrafica Guglielmo Marconi a Coltano (PI) 43° 7.371 Abbazia di San Galgano, Chiusdino (SI) 54° 6.310 Chiostro di Buggiano Castello (PT) 62° 5.733 Villa Medicea Ambrogiana, Montelupo Fiorentino (FI) 72° 5.267 Borgo Toscano Vico Pancellorum e Pieve Romanica, Bagni di Lucca (LU) 103° 3.964 Terme del Corallo, Livorno 109° 3.840 Pieve S. Giovanni decollato, l’organo – Rocca di Montemurlo (PO) 132° 3.091 Lucchio e la sua rocca, Bagni di Lucca (LU) 142° 2.955 Chiesa e museo di San Cassiano di Controne, Bagni di Lucca (LU) 158° 2.715 Rocca Silvana, Castell’Azzara (GR) 159° 2.699 Terme Tettuccio, Montecatini terme (PT) 164° 2.625 Il Cammino Di Santa Giulia, da Livorno a Brescia 187° 2.400 Chiesa di San Pantaleone Martire, Vinci (FI)
Castello di Sammezzano, Reggello (FI)
Tenuta di caccia in epoca medicea, nel secondo Ottocento il Castello di Sammezzano fu riprogettato in stile orientalista dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes D’Aragona, protagonista della vita culturale fiorentina, che lo rese un edificio senza pari in Italia e con pochi confronti anche a livello internazionale, per la rievocazione in 13 sale monumentali di capolavori architettonici di arte indiana e moresca. Trasformato nel 1970 con le sue 140 stanze in hotel di lusso, dopo una serie di vicissitudini e di aste giudiziarie mai aggiudicate tra 2015 e 2017, il castello è da poco tornato di proprietà della Sammezzano Castle srl, che lo aveva acquistato nel 1999 per farne un resort e che è uscita a fine 2019 da una procedura di fallimento. Circondato da un parco di 190 ettari, Sammezzano è in stato di grave abbandono e privo di tutti gli arredi storici. Già vincitore del censimento FAI 2016, purtroppo nessun intervento poté essere realizzato con il contributo di 50mila euro messo a disposizione per il primo classificato, rimasto congelato per via della situazione proprietaria. I voti sono stati raccolti dai comitati “Savesammezzano” e “FPXA”, che da anni si battono per la tutela, la valorizzazione e la fruizione del castello. Anche Regione Toscana e il Sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella hanno sostenuto la raccolta voti.
Stazione radiotelegrafica Guglielmo Marconi, Coltano (PI)
La Stazione radiotelegrafica Guglielmo Marconi a Coltano, frazione di Pisa, venne inaugurata nel 1911 alla presenza del celebre scienziato, chiamato da re Vittorio Emanuele III. Qui fu ricevuto l’SOS del Titanic e, nel 1931, partì proprio da Coltano il segnale che accendeva le luci del Cristo Redentore a Rio de Janeiro. Fino al 1940 fu un centro regolarmente attivo e utilizzato per comunicazioni in tutto il mondo, ma durante la Seconda Guerra Mondiale le sue antenne furono distrutte e mai più ripristinate. Di proprietà demaniale, l’edificio si trova in stato di abbandono e ha subito diversi crolli. Già classificata tra le prime posizioni al censimento del FAI 2010, la stazione avrebbe dovuto essere recuperata per assumere una funzione di supporto alla ricerca scientifica universitaria. Per mancanza di fondi, nessun intervento è però stato realizzato, a parte una messa in sicurezza effettuata nel 2018. Il comitato “Marconi Labs Coltano” partecipa a questa edizione de “I Luoghi del Cuore” auspicandone la riqualificazione.
Abbazia di San Galgano, Chiusdino (SI)
L’Abbazia di San Galgano a Chiusdino, tra i monumenti iconici del centro Italia e uno degli edifici gotico-cistercensi più importanti del nostro Paese, si lega al nome del cavaliere-eremita Galgano Guidotti, vissuto nel XII secolo. Dopo la sua canonizzazione nel 1185, i cistercensi edificarono la grandiosa abbazia in suo nome – sorta tra 1224 e 1288 e ispirata a modelli francesi – che ben presto soppiantò i monasteri benedettini dei dintorni, affermandosi come una delle più potenti in Toscana. La sua decadenza cominciò nel XV secolo e a fine Settecento crollarono il tetto, le volte e il campanile. A fianco dell’abbazia, dal 2017 proprietà del Comune, si conservano ampie porzioni del monastero, che dovrebbero essere in parte riaperte dopo alcuni interventi di restauro.
Villa Medicea Ambrogiana, Montelupo Fiorentino (FI)
La villa, costruita per Ferdinando I de’ Medici alla fine del Cinquecento su un preesistente casino di caccia e progettata probabilmente da Raffaello Pagni, collaboratore del Buontalenti, godeva di una posizione strategica per l’affaccio sulla confluenza tra i fiumi Arno e Pesa ed è l’unica villa medicea a presentare un attracco fluviale. Nel 1886 divenne il primo manicomio criminale del Regno d’Italia e annoverò tra i suoi “ospiti” gli anarchici Passannante e Acciarito, accusati di regicidio ed entrambi morti nella villa di Montelupo. Dagli anni Settanta del Novecento fu ospedale psichiatrico giudiziario, chiuso nel febbraio 2017. Di proprietà del Demanio, si trova in uno stato di desolante abbandono e il comitato “Ambrogiana mon amour” ne auspica il recupero e una nuova destinazione d’uso: è notizia recente che, una volta recuperata, potrebbe ospitare un percorso museale con opere provenienti dai depositi della Galleria degli Uffizi. La villa fa parte della classifica speciale dedicata ai Luoghi storici della salute.
Chiostro di Buggiano Castello (PT)
Il Chiostro di Buggiano Castello appartiene all’Abbazia di Santa Maria Maggiore, edificata intorno al 1038 per volere di Sigismondo e Guido, signori di Buggiano. Il chiostro, di epoca rinascimentale e sviluppato su due piani, rappresenta lo snodo tra gli ambienti del complesso, frutto di varie trasformazioni. Il comitato “Insieme per il Chiostro”, che include anche il Comune, auspica il recupero della copertura che insiste sulla navata nord della chiesa, per sanare le infiltrazioni che minano la conservazione delle importanti opere d’arte conservate nell’edificio, come la tavola con il Battesimo di Cristo del Bacchiacca. I locali dell’abbazia sono oggi in totale disuso e anche il chiostro risulta inagibile.
Borgo di Vico Pancellorum e pieve romanica, Bagni di Lucca (LU)
Il borgo di Vico Pancellorum, frazione di Bagni di Lucca, è un paesino di 108 abitanti, immerso nel verde dell’Appennino, caratterizzato dalla notevole pieve di San Paolo, già documentata prima dell’anno Mille. Affiancata da un campanile in forma di torre merlata, reca scolpite sull’architrave del portale di ingresso quattro immagini dalla probabile connotazione esoterica. Il borgo, che ha cominciato a spopolarsi dal secondo Ottocento, era caratterizzato dall’attività degli stagnini, a cui sembra spettare la creazione del linguaggio arivaresco, che mescola all’italiano parole inventate e che viene ancora parlato a Vico. Il comitato “La cornice di Vico Pancellorum” desidera portare all’attenzione attraverso il censimento la necessità di intervenire con importanti lavori di recupero: sulla Millenaria Pieve Romanica e sul suo Museo (da anni chiuso), sull’organo del ‘600 ma anche sulle altre due chiese del Borgo, quella del S.S. Crocifisso e la chiesina di S. Anna. Il luogo rientra nella classifica speciale Italia sopra i 600 metri.
Terme del Corallo, Livorno
Le Terme del Corallo, già settime nella classifica nazionale del censimento “I Luoghi del Cuore” 2014 con 30.448 voti, furono realizzate nel 1904 con molti stilemi liberty dall’architetto Angiolo Badaloni e sono circondate da un parco. Rarità dal punto di vista ingegneristico, le Terme sono uno dei primi edifici italiani costruiti in cemento armato, motivo per cui si sono conservate in condizioni relativamente buone. In abbandono da circa cinquant’anni e danneggiate da un incendio nel 1968, sono proprietà del Comune dal 2009. Sono stati eseguiti alcuni interventi di messa in sicurezza, ma qualsiasi progetto di recupero e rifunzionalizzazione è ostacolato dall’ingombro e dall’impatto visivo del cavalcaferrovia costruito negli anni Ottanta proprio di fronte all’edificio. Il luogo fa parte della classifica speciale dedicata ai “Luoghi storici della salute”.
Pieve S. Giovanni decollato, l’organo – Rocca di Montemurlo (PO)
La “Rocca di Montemurlo” si trova sull’omonimo colle che domina la valle tra Prato e Pistoia appena sopra l’ex via Clodia che da Arezzo andava a Luni (SP). La pieve di S. Giovanni Decollato custodisce opere artistiche di grande pregio come la croce astile (o processionale) d’argento del 1317 attribuita ad Andrea di Jacopo d’Ognabene, la Madonna in trono con Bambino del 1521 di Francesco Granacci, la Madonna che dona la cintola a S. Tommaso di Giovanni Stradano del 1590, la Madonna del Rosario di Matteo Rosselli del 1609 e altre ancora. Nel 1821 il pievano Raffaello Scarpettini la dotò di un organo della ditta Agati di Pistoia che, con i suoi 24 registri e 1050 canne, è fra i maggiori della regione. Nel XIX secolo la pieve subì vari ‘ammodernamenti’ come l’apertura delle odierne finestre, il tamponamento del chiostro e l’ingrandimento del coro con l’eliminazione dell’abside, facendogli così perdere quasi tutte le caratteristiche peculiari del suo tempo. Dopo la costruzione della nuova chiesa del Sacro Cuore la pieve venne abbandonata. Dagli anni ’90 varie associazioni si sono impegnate nel promuovere una serie di interventi, gli ultimi nel 2009. Ora l’associazione “il Borgo della Rocca”, con il sostegno del Comune di Montemurlo, della Curia di Pistoia e di privati cittadini, si è posta un nuovo obbiettivo: far tornare a suonare l’antico organo della Pieve e mettere in sicurezza e restaurare la cantoria.
Lucchio e la sua rocca, Bagni di Lucca (LU)
Lucchio è un piccolo borgo a 670 m situato in provincia di Lucca sul confine della provincia di Pistoia. Circondato da selve di castagni e altre varietà forestali, come testimoniato dal toponimo lucus, luogo ricoperto di boschi, fu un tempo rilevante punto d’osservazione militare per la Repubblica di Lucca in quanto fornisce un’ampia visuale che va dalla Piana di Lucca e Pisa fino a buona parte dell’Appennino Pistoiese e zone limitrofe. Il paese si arrampica sullo sperone di un monte detto “La Penna di Lucchio” la cui conformazione è tanto insolita da ricordare le ardite cime dolomitiche. Provenendo da Lucca è quasi impossibile scorgere il borgo, mentre per chi arriva dalla parte opposta ecco apparire sul versante di una delle tante valli rocciose dell’area qualcosa di insolito: le case di Lucchio, sovrastate dagli scarsi resti della un tempo potentissima sua fortezza, di cui oggi rimangono pochissimi resti. Il luogo rientra nella classifica speciale “Italia sopra i 600 metri”.
Chiesa e museo di San Cassiano di Controne, Bagni di Lucca (LU)
San Cassiano di Controne è la prima chiesa storicamente documentata nella Val di Lima, con documento del 772, al tempo dell’ultimo re longobardo Desiderio. La facciata si presenta con un fronte a due livelli; Un elemento caratterizzante è la decorazione scultorea presente sui fianchi e l’interno dell’edificio che conserva ancora in buona parte intatto il pavimento originario, con tarsie marmoree a lissature di marmo bianco e grigio scuro. Nell’archivio parrocchiale si conservano tutti i documenti relativi alla sua costruzione, voluta da tutto il paese: “Tale strumento che simile non v’è in tutta la nostra valle sarà motivo di vanto per il nostro paese”. Il Museo di San Cassiano, inaugurato nel 2012, presenta al suo interno quattro opere: il gruppo equestre del san Martino a Cavallo, due statue lignee rappresentanti un Angelo Annunciante e una Madonna Annunciata e un bacino ceramico di provenienza islamica databile al X-XI secolo. Il comitato “Amici del Cavaliere” composto da persone di San Cassiano – residenti e non – si fa portavoce del desiderio di tutto il paese di veder recuperato il campanile, in particolare le campane che da anni non suonano più. Anche il piccolo museo, visitato da circa 700 persone all’anno, necessita di continue manutenzioni.
Rocca Silvana, Castell’Azzara (GR)
Rocca Silvana si trova su una vetta nella valle del fiume Fiora. La rocca fu costruita nel IX secolo e nei secoli successivi divenne di proprietà della famiglia Aldobrandeschi, assumendo un ruolo strategico per il controllo e lo sfruttamento delle vicine miniere di cinabro e mercurio ed entrando nelle mire espansionistiche di Siena, sotto la cui giurisdizione passò verso la metà del Trecento. Dopo essere passata nelle mani della famiglia Orsini di Pitigliano, nel Seicento divenne proprietà del Granducato di Toscana. Oggi della Rocca restano solo ruderi, ma si può ancora notare la doppia cinta muraria: la prima racchiudeva l’abitato e la seconda interna a protezione del palazzo feudale, con una forma semi trapezoidale. In corrispondenza della porta principale, si trova tuttora una splendida torre di forma pentagonale che aveva la funzione di cassero. Alla fine del secolo scorso, una serie di campagne di scavo e di interventi di restauro hanno permesso il recupero di una piccola parte degli imponenti ruderi che testimoniano l’importanza della rocca nei secoli passati. Il luogo rientra nella classifica speciale “Italia sopra i 600 metri”.
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