Un Natale diverso, strano e difficile a causa della pandemia. Ritagliamoci comunque un momento di gioia e di speranza. Auguri!

Agli amici di toscavaeventinews.it e non solo a loro

Non è stato sicuramente, questo 2020 che sta per andarsene, uno degli anni migliori per noi tutti. E anche questo Natale, ritenuto la festa della gioia sia dai credenti che accolgono la nascita di Gesù sia dai laici, non è certamente uno dei più sereni. La pandemia incombe, e con essa incombono da mesi il dolore, la morte, la solitudine, vecchie e nuove povertà. Dobbiamo stare in casa e questo può darci una mano per lavorare su noi stessi. Riscopriamoci, riflettiamo, elaboriamo le nostre paure… sembra facile, ma non lo è. Comunque proviamoci, per trovare quell’angolo di felicità sia fisico che nel nostro cuore. La luce è vita, è speranza, e credo che mai sia accaduto – almeno negli ultimi anni – che un Natale fosse così pieno di luminarie nelle città e nei paesi, sui balconi e alle finestre… In giro si vedono tante luci, empiricamente dico più del solito. Ecco, è un piccolo simbolo che dà speranza. Che ci dice di guardare al domani con più fiducia, che ci esorta a far sì che questa pandemia passi e e che quindi possiamo ritornare in un mondo in cui un abbraccio non è più un gesto sbagliato – come impongono le regole anti-contagio – ma un gesto del cuore, che ci rende empatici, che significa accoglienza degli altri. Nel frattempo tanti auguri. Ne abbiamo tutti bisogno. (e.a.)