Mauri, Sturno e “I fratelli Karamazov” al Giglio di Lucca. A Bientina c’è “Ite Missa est”, a Livorno il teatro di Scenari di Quartiere (focus su Alda Merini) e la danza di “Rouge” al Grattacielo
***”I FRATELLI KARAMAZOV” AL TEATRO DEL GIGLIO DI LUCCA
Ultimo grandioso romanzo scritto da Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov – al Teatro del Giglio di Lucca venerdì 22 e sabato 23 marzo 2019 (ore 21), domenica 24 marzo (ore 16) – è portato in scena nella versione teatrale di Glauco Mauri e Matteo Tarasco. Frutto di un grande lavoro di smontaggio e rimontaggio dei capitoli fondamentali del romanzo, è firmato per la regia da Matteo Tarasco. Glauco Mauri, che da giovanissimo (22 anni) ottenne un grande successo personale nel ruolo del fratellastro-servo Smerdjakov diretto da Andrè Barsacq, accanto a Memo Benassi, Lilla Brignone, Gianni Santuccio, Enrico Maria Salerno, è oggi il dissoluto e senza scrupoli Fëdor Pavlovič Karamazov. Roberto Sturno dà voce e corpo a Ivàn Karamazov, il più intellettuale e tormentato dei fratelli. Accanto a loro: Paolo Lorimer (lo Starec Zosima), Laurence Mazzoni (Dmitrij Karamazov), Pavel Zelinskiy (Alekséj Karamazov), Luca Terracciano (Smerdjakov), Giulia Galiani (Katerina Ivanova), Alice Giroldini (Grušen’ka). Lo spettacolo, realizzato dalla Compagnia Glauco Mauri-Roberto Sturno in collaborazione con il Teatro della Toscana-Teatro Nazionale, ha le scene di Francesco Ghisu, i costumi di Chiara Aversano, le musiche di Giovanni Zappalorto, le luci di Alberto Biondi (nella foto sotto a sinistra: Roberto Sturno e Glauco Mauri in palcoscenico).
I fratelli Karamazov è l’ultimo romanzo scritto da Fëdor Dostoevskij, ritenuto il vertice della sua produzione letteraria, un capolavoro della letteratura dell’Ottocento e di ogni tempo. La trama si sviluppa attorno alle vicende dei membri della famiglia Karamazov, al contesto in cui matura l’assassinio di Fëdor, il capofamiglia, e al conseguente processo nei confronti di Dmitrij, il figlio primogenito accusato di parricidio. A un livello più profondo, è il dramma spirituale scaturito dal conflitto morale tra fede, dubbio, ragione e libero arbitrio. La famiglia Karamazov appare un esempio di questa nostra società così incline all’incapacità di comprendersi e di aiutarsi. Anche il sentimento dell’amore spesso viene distorto in un desiderio insensato di violenza. Ma Dostoevskij è un grande poeta dell’animo umano e anche da una terribile storia riesce a donarci bellezza e poesia.
«Per ben due volte – scrive Glauco Mauri – la nostra compagnia ha raccontato Dostoevskij. Due assoluti capolavori: “L’idiota” e “Delitto e castigo”. Dostoevskij, Shakespeare e Beckett sono stati i tre grandi autori che mi hanno aiutato a tentare di capire la vita: la immensa tavolozza dei colori dell’animo umano di Shakespeare, la tragedia del vivere che diventa farsa e la farsa del vivere che diventa tragedia di Beckett e Dostoevskij che mi ha fatto capire la magnifica responsabilità che ha l’uomo di comprendere l’uomo. Dostoevskij non giudica mai: racconta la vita anche nei suoi aspetti più negativi con sempre una grande pietà per quell’essere meraviglioso e a volte orrendo che è l’essere umano. La famiglia Karamazov devastata da litigi, violenze, incomprensioni, da un odio che può giungere al delitto, oggi come oggi appare, purtroppo, un esempio di questa nostra società così incline all’incapacità di comprendersi e di aiutarsi. Anche il sentimento dell’amore spesso viene distorto in un desiderio insensato di violenza. Così sono i Karamazov – Così siamo noi? Ma Dostoevskij è un grande poeta dell’animo umano e anche da una terribile storia riesce a donarci bellezza e poesia».
Per informazioni, prenotazioni e acquisti dei biglietti per lo spettacolo I fratelli Karamazov – prezzi da 8 a 30 euro – rivolgersi alla Biglietteria del teatro (tel. 0583.465320, email biglietteria@teatrodelgiglio.it) aperta al pubblico dal mercoledì al sabato con orario 10.30-13 e 15-18.
***”ITE MISSA EST” AL TEATRO DELLE SFIDE DI BIENTINA
Una chiesa, la sua banca e i mondiali di calcio del ’78 in Argentina sono lo sfondo di ‘Ite Missa Est’. Lo spettacolo di Sine Qua Non Teatro in programma sabato 23 febbraio 2019 alle 21,30 al Teatro delle Sfide di Bientina (Pisa), in Via XX settembre 30. Di e con Mauro Monni e Andrea Mitri. Regia Jean Philippe Pearson. All’interno della quinta stagione del “Teatro Liquido” di Guascone. Informazioni 328 0625881 e 3203667354, info@guasconeteatro.it, www.guasconeteatro.it. Biglietti: 10 euro intero, 8 euro ridotto.
‘Ite, Missa Est’ è un monologo a due voci: un sacerdote che dice messa ed un uomo con una valigia. Due storie apparentemente distanti, come quelle che i due personaggi raccontano: la prima raccontata da Don Dario è quella dello Ior, la Banca Vaticana, a partire dalla sua fondazione, fino al 1986, al culmine dello scandalo che coinvolse Marcinkus, Gelli, Sindona e Calvi. L’altra è quella raccontata da Jorge Carrascosa: i mondiali di calcio in Argentina nel ’78, sotto la dittatura di Videla, conclusasi con la vittoria dei padroni di casa, tra partite comprate e arbitraggi compiacenti. Volti, nomi e fatti che riaffiorano dal passato, per scoprire che il potere agisce sempre per il suo tornaconto. In “Ite Missa Est” Mauro Monni (che abbiamo apprezzato in Feltrinelli e L’Isola delle Rose) e Andrea Mitri (i due attori in scena, nella foto a sinistra), presentano due monologhi che, grazie alla regia “cinematografica” di Jean Philippe Pearson, si intrecciano sempre più, finendo col raccontarsi la storia di una scelta comune.
***SCENARI DI QUARTIERE, A LIVORNO C’È “ALDA CANTA ANCORA” CON ALESSIA ARENA
Alda canta ancora”, un viaggio tra parole e musica, omaggio alla grande poetessa del ‘900 Alda Merini nel decennale della sua scomparsa: lo proporrà l’attrice Alessia Arena venerdì 22, sabato 23 e domenica 24 marzo, alle ore 19 negli appartamenti privati di Attias, Montenero e Coteto. Si tratta di un nuovo appuntamento per la rassegna “Scenari di Quartiere-Inverno” del Comune di Livorno e Fondazione Teatro Goldoni con la direzione artistica di Fabrizio Brandi; vi potranno accedere coloro che si sono prenotati telefonicamente presso gli uffici del Goldoni nei primi giorni della settimana.
Il testo, curato dalla stessa Arena (nella foto a lato in una sua interpretazione, anche nell’immagine sopra il titolo) in collaborazione con Francesco Catalucci, è tratto da “L’altra Verità” e “La pazza della porta accanto” di Alda Merini, con l’adattamento della stessa interprete e le musiche di Gianni Nebbiosi e Giovanni Nuti; gli arrangiamenti originali e chitarra classica a 7 corde di Francesco Catalucci.
Alessia Arena è una performer poliedrica, diplomata in canto lirico presso il Conservatorio Cherubini di Firenze; si è poi avvicinata al teatro grazie all’Atelier für physisches Theater di Berlino e Daniela Morozzi, oltre che stage con Leonardo Capuano, Daniele Parisi. Dal 2013 si dedica al teatro canzone attraverso progetti da lei ideati che vedono protagonisti figure significative del nostro tempo, sia per la loro storia umana che artistica, quali la visionaria poetessa Alda Merini. Numerosi i premi e riconoscimenti che ha ricevuto per la sua attività artistica.
Si ricorda che fino a giovedì 21 marzo sarà possibile richiedere la partecipazione ad una delle serate (massimo 2 accrediti) telefonando ai numeri della Fondazione Goldoni 0586 204219 / 0586 204201 con orario 10-12.
Tutte le informazioni sulla programmazione su www.goldoniteatro.it e www.scenaridiquartiere.it
Visita al Quartiere MONTENERO / Sabato 23 marzo, alle ore 17.30 con ritrovo in via del Pino, angolo via Giambruni (alla fermata dell’autobus) la guida turistica livornese Fabrizio Ottone condurrà tutti i presenti alla visita del quartiere di Montenero; l’iniziativa, gratuita e della durata di un’ora, è organizzata dalla Fondazione Teatro Goldoni in collaborazione con l’Associazione Quartieri Uniti Livorno. Le visite proseguiranno sabato 30 marzo, l’8, 11 aprile ed il 20 maggio.
***RACCONTI DI ALTRE DANZE: IN SCENA “ROUGE” AL CENTRO ARTISTICO IL GRATTACIELO DI LIVORNO
Venerdì 22 marzo 2019 alle ore 21 al Centro Artistico Il Grattacielo( via del Platano) va in scena Rouge (foto in basso a sinistra), performance di danza contemporanea a cura di Chelo Zoppi, direttrice artistica dell’associazione culturale Atelier delle Arti.
Rouge è inserito all’interno del Festival di danza contemporanea Racconti di altre danze ideato e curato da Chelo Zoppi e Elena Giannotti, che fino a luglio animerà con la danza, spazi e luoghi della città attraversati dall’arte e dalla cultura.
Gli spettacoli a cura di Atelier delle Arti nascono sempre dalla profonda relazione che nasce con l’altro, sia danzatore, musicista o artista visivo. “Non ho mai fatto uno spettacolo con danzatori, musicisti e artisti che non abbiano con me un rapporto stretto, una conoscenza di vita. L’unica cosa che realmente mi interessa trasmettere è la relazione con le persone, come si possa tenerla viva e rinnovarla nel tempo” ci racconta la coreografa Chelo Zoppi. Anche Rouge, infatti, nasce dalla condivisione di un percorso artistico, familiare e di amicizia tra le quattro ballerine in scena, Asia Pucci, Linda Pierucci, Noemi Biancotti, Marta Rubichi, la partecipazione straordinaria di Clio Pucci e il dj Marco Giovannetti.
La danza contemporanea che Chelo Zoppi ha portato a Livorno nasce dal suo incontro con Virgilio Sieni nel lontano 1988, tanto che due delle ballerine della performance in scena al Grattacielo, fanno parte della Compagnia di Sieni e sono nate artisticamente all’Atelier delle arti, poi c’è Asia, sua figlia e performer straordinaria e Marta, ballerina con un percorso differente dalle altre, ma che ha scelto di stare nel legame e nella relazione che si crea quando si incontra il percorso artistico della coreografa Zoppi il cui obiettivo è “riuscire a far danzare tutti attraverso un percorso di cura e sensibilità per restituire al corpo una democrazia”.
Per info e prenotazioni Atelier delle arti, 0586.882319, atelierdelleartidanza@gmail.
Per gli spettacoli al Centro Artistico Il Grattacielo biglietto intero 12€, ridotto 10€