140 rose rosse per ricordare le 140 vittime del Moby Prince. Le cerimonie a Livorno nel 26mo anniversario della tragedia
Una giornata di sole, quella di ieri 10 aprile 2017, come ventisei anni fa. Una giornata che, nella rada del porto di Livorno, si sarebbe conclusa con una tragedia. Un urto nella notte, quello del Moby Prince contro la petroliera Agip Abruzzo alla fonda a 2.7 miglia a sud della diga della Vegliaia. Una tank squarciata, una cascata di petrolio e le fiamme che trasformarono il Moby in una bara galleggiante per 140 persone. Un solo superstite, il mozzo Alessio Bertrand. Ventisei anni dopo i familiari, come ogni anno il 10 aprile, hanno sfilato per le vie del centro di Livorno, fino alla lapide sul muraglione del Porto Mediceo sulla quale sono scolpiti i nomi delle 140 vittime che sono stati scanditi da Loris Rispoli e Angelo Chessa, i presidenti delle due associazioni dei familiari. Poi il lancio di 140 rose rosse in mare, una per ogni vittima. Continuano a chiedere verità e giustizia i familiari arrivati da tutta Italia.
Ha partecipato alla cerimonia e agli altri incontri della giornata, una messa, l’inaugurazione del Giardino della memoria e la cerimonia a Palazzo civico, anche il senatore Silvio Lai presidente della commissione d’inchiesta del Senato che sta lavorando per ricostruire la tragedia del 1991. “I termini del lavoro della Commissine scadranno a metà novembre 2017 – ha detto Lai – stiamo approfondendo con i nostri consulenti vari aspetti dell’inchiesta, con un focus particolare sui soccorsi e i tempi di sopravvivenza a bordo. Fra l’altro abbiamo rilevato alcune possibili lacune, in fase di verifica, in relazione alla perizia medico legale effettuata dopo il disastro, lacune che stiamo approfondendo. Stiamo rivedendo complessivamente tutta la vicenda e a breve approfondiremo anche gli aspetti assicurativi”.
Un lavoro che avviene in contatto con la magistratura livornese. Secondo alcune voci proprio a Livorno sarebbe stato aperto un nuovo fascicolo di “atti relativi”, senza indagati, a proposito di un professionista che avrebbe parlato di scorie da affondare: resta da capire in che modo, se tale notizia sarà confermata, possa legarsi alla tragedia del Moby Prince. Secondo alcuni il fascicolo potrebbe essere stato aperto dopo la scoperta della scritta “Moby Prince” su una cartelletta vuota rinvenuta a Roma nel plico contenente atti di una commissione. Tutte voci in attesa di una conferma.
All’ora del tramonto del 10 aprile 2016 le rose 140 rosse, trascinate dalla corrente, sono state illuminate dagli ultimi raggi di sole della giornata. Nella speranza che, finalmente, si possa arrivare alla verità “vera”. Il più grande dono che potrebbero ricevere i familiari per il 10 aprile del 2018,